COMUNICATO
Regazzi:
"Rapporto col Governo: esiste una possibilità, dobbiamo tentare di
coglierla".
Il 12° Congresso della Uilm si è concluso da una
settimana con la rielezione di Antonino Regazzi a segretario generale.
Proprio lui rilancia i temi più cari ai metalmeccanici della Uil.
"Il sistema contrattuale- sostiene Regazzi- definito nel protocollo
del 23 luglio, pur dando certezza alla contrattazione di secondo
livello, ha mostrato dei limiti. Occorre estendere questo tipo di
contrattazione anche nelle piccole aziende, perché diventi
concretamente esigibile dai lavoratori. Per il sindacato può essere un
modo per ritornare ad essere un compiuto soggetto salariale".
Il segretario generale della Uilm denuncia anche le deficienze
rappresentate dall'inquadramento professionale così com'è ora:
"Dobbiamo individuare un nuovo tipo di inquadramento che sappia
rispondere ai livelli più bassi, ma soprattutto alle nuove
professionalità. Capisco che può rappresentare un costo, ma è
necessario redistribuire il salario attraverso la contrattazione e non
per iniziative autonome delle aziende. A questo tema, a maggio, la Uilm
dedicherà un seminario nazionale".
Anche la flessibilità è una delle priorità per i metalmeccanici.
"Il lavoro flessibile -sottolinea Regazzi- sta determinando una
precarietà insopportabile. Il sindacato accetta la sfida che proviene
dal mondo del lavoro che cambia, ma intende riconoscere agli
"atipici" i nuovi diritti e le relative tutele. La precarietà
si può trasformare in opportunità anche attraverso l'istituzione di un
ente bilaterale che verifica i diritti riconosciuti nel mondo del
lavoro. Ma lo strumento che tutela il lavoratore, negli intervalli tra
un lavoro perso e la ricerca di uno nuovo, è l'assegno di
disoccupazione, come copertura contributiva e salariale. L'assegno è
indispensabile quando il periodo di 'vuoto' si protrae nel tempo".
Infine un cenno al rapporto del governo col sindacato. "La
decisione del governo-conclude il segretario generale della Uilm- di
sospendere i lavori parlamentari inerenti le leggi delega rappresenta la
possibilità di aprire un negoziato in difesa dei diritti dei
lavoratori. Dobbiamo convincere opinione pubblica, parlamento e governo
che le leggi delega, così come sono state concepite, non aiutano né il
mondo delle imprese, né quello del lavoro. Se, però, il governo
manterrà immutata la sua posizione sulle leggi delega (modifica art.18
e decontribuzione), noi saremo pronti a proclamare nuove forme di lotta,
compreso lo sciopero generale".
Ufficio Stampa Uilm
Roma, 21 febbraio 2002
|
|