COMUNICATO
Vertenza Fiat sugli
esuberi: l'accordo raggiunto
Ieri sera, presso il Ministero del Lavoro è stata raggiunta
un'intesa per la gestione di personale in esubero tra le organizzazioni
sindacali di categoria, ad eccezione della Fiom-Cgil, ed i vertici del
settore auto del gruppo Fiat. Le procedure di mobilità erano state
avviate unilateralmente dal Gruppo torinese il 16 maggio u.s.
L'accordo prevede 2.442 esuberi nella Fiat Auto, mentre 305 sono
nella Gesco e 140 nella Sepin. Per la Fiat Auto i lavoratori dovranno
uscire entro il 31 dicembre 2002, mentre per Gesco e Sepin il termine
ultimo e' il dicembre 2003.
Il piano, presentato dall'azienda e contenuto nell'intesa, e'
finalizzato alla soluzione dei due problemi di fondo che gravano sull'
andamento del Gruppo Fiat: l' indebitamento e la scarsa redditivita'. L'
obiettivo e' dimezzare entro l' esercizio corrente la posizione
finanziaria netta, portando l' indebitamento a tre miliardi di euro al
31 dicembre 2002, rispetto ai 6,6 miliardi consuntivati alla fine del
primo trimestre dell' anno.
Per il 2002 e il 2005 e' prevista l' uscita di 20 modelli di auto e
con forti investimenti per circa 2,4 miliardi di euro all' anno. E'
previsto un sistema di verifiche con il monitoraggio costante degli
stabilimenti. Un' apposita sede di verifica sara' dedicata all' area
torinese di Fiat Auto. Le verifiche dovrebbero partire ad ottobre. A
fronte di 2.887 uscite nei prossimi quattro anni sono previste 1.000
nuove assunzioni (800 tra tecnici e laureati, 200 addetti nel settore
commerciale). Queste assunzioni riguarderanno i centri di sviluppo e
ricerca di Torino e di Pomigliano.
L'intesa prevede l'uscita dall'azienda dei lavoratori che hanno i
requisiti per il pensionamento entro l'arco di tempo previsto dalla
legge per la mobilita' (al massimo tre anni per tutta l'Italia, quattro
per i lavoratori residenti al Sud). In pratica, quindi, nessuno perdera'
il posto di lavoro senza la copertura dell'indennita' di mobilita' o
della pensione. Il governo, infatti, s'è impegnato, mediante una
clausola di salvaguardia, affinchè i lavoratori posti in mobilità non
rimangano soggetti ad eventuali modifiche del sistema pensionistico.
In mancanza di accordo, entro il 29 luglio, l'azienda sarebbe stata
libera di procedere unilateralmente mettendo fuori i lavoratori con meno
anzianita' aziendale e piu' bassi carichi di famiglia.
Il Governo si e' impegnato a garantire tavoli di verifica sull'intesa
a partire dal mese di ottobre 2002 e sarà rappresentato in questa sede
dai dicasteri del Lavoro, delle Attività produttive, della Ricerca e
dell'Ambiente.
Con questa intesa la Fiat 'può riprendere il percorso di sviluppo e
di innovazione, dopo aver ufficialmente confermato la vocazione
automotoristica che inciderà sui futuri assetti industriali.
La firma apposta dalla Uilm all'intesa rappresenta un nitido atto di
responsabilità verso i lavoratori che ha scongiurato ogni altra
decisione unilaterale da parte della Fiat. Di fatto, questo accordo ha
consolidato un sistema partecipativo che dovrà reggersi sul
pronunciamento delle organizzazioni sindacali anche per ogni scelta
attinente alla gestione aziendale.
L'intesa siglata con la Fiat dovra' essere votata a maggioranza dalle
Rsu di tutti i siti del settore auto dell'azienda, nel rispetto delle
regole che unitariamente si sono date per la convalida degli accordi
aziendali.
LA UILM NAZIONALE
Roma, 25 luglio 2002
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