COMUNICATO
FIM-FIOM-Uilm
NO alla svendita dell'informatica di Telecom
SI' al rispetto del piano industriale 2002/2004 e degli accordi
sottoscritti
NO alla dismissione delle aziende per ripianare i debiti di Telecom
Pochi
mesi fa
, nel mese di settembre 2002, azienda e sindacato siglavano un accordo
che, recependo e sviluppando le linee del piano industriale Telecom per
l'Information Technology del gruppo, definiva le strategie 2002/2004 per
le diverse aree di attività e di mercato, i principali interventi
organizzativi da compiere, gli investimenti mirati alla formazione e
alla riqualificazione delle risorse nonché il ricorso agli esodi
incentivati su base volontaria (mobilità ex lege 223/91).
La
volontà di investimento e sviluppo dell'informatica
era la base su cui si fondava quell'accordo. Nella prima fase però
Telecom ha dato priorità solo ad una parte del piano concordato, quella
relativa ai tagli, alla riduzione dei costi e alle uscite del personale
considerato in esubero; le iniziative mirate all'innovazione e gli
interventi di formazione e riqualificazione del personale sono partiti
in ritardo e in maniera frammentata; la parte del piano (e degli
accordi) che prevedeva gli investimenti, lo sviluppo dei mercati e la
reale valorizzazione delle aziende del comparto I.T. ha segnato il
passo.
Oggi
la situazione è particolarmente critica. L'informatica di Telecom è
divisa in due entità: IT Telecom (che opera sul mercato interno al
gruppo) e IT Mercato (che comprende le aziende operanti sui mercati
della pubblica amministrazione, delle banche e delle imprese). Queste
due entità non hanno realizzato nulla dal punto di vista delle sinergie
industriali che erano state proclamate e sono adesso coinvolte da un
comune destino di scorpori, dismissioni e svendita delle singole aziende
che porterebbe, in brevissimo tempo, al completo smantellamento del
comparto I.T. ddel gruppo Telecom.
La
politica degli scorpori e delle dismissioni
ha raggiunto il livello di massimo allarme e i singoli casi non possono
più essere presentati come semplici aggiustamenti di indirizzo che non
mettono in discussione le linee strategiche del piano. Per quanto
riguarda IT Mercato, alle "vecchie" cessioni di Sogei,
Lottomatica, Informatica Trentina si aggiungono i recentissimi casi di
Netikos e Carisiel, la dichiarata volontà di abbandonare il mercato dei
servizi e delle imprese ed il manifesto disinteresse per le aziende che
operano a livello locale (Datasiel in Liguria, Insiel in Friuli,
).
Per quanto riguarda IT Telecom, la cessione delle attività di Desktop
Management ad HP e quella delle attività SAP ad un consorzio
Telecom-Pirelli preludono ad una radicale ristrutturazione dell'azienda
appena costituita; tale ristrutturazione sarebbe particolarmente critica
nel caso di rinuncia alla gestione dell'outsourcing. Infine per entrambi
i settori, IT Mercato e IT Telecom, è in piena attuazione un piano di
scorporo di tutte le attività amministrative e di servizio. Tutto ciò comporterà:
labbandono
dei presidi di mercato e lo smantellamento dell'informatica, attraverso
un piano di dismissioni e spezzatino industriale unicamente finalizzato
alla vendita; che un aggregato industriale forte, che è riuscito a
superare una fase congiunturale particolarmente sfavorevole, verrà
frazionato e disperso con l'unico obiettivo di fare cassa. Con il
risultato che i singoli "pezzi" saranno deboli, non faranno
massa critica e non avranno una prospettiva industriale.
In
questo senso chiediamo con forza: integrità industriale,
investimenti e conferma del piano 2002-2004 di rilancio e sviluppo.
In
conclusione le nostre azioni
a questo punto il patrimonio
di conoscenza dei lavoratori del Gruppo rischia di essere cancellato.
Telecom in questi anni, invece di investire ed aggredire il mercato, così
come veniva dichiarato ai giornali ed ai tavoli negoziali ha in realtà
operato per lindividuazione, laggiustamento e lo smantellamento
delle aziende con lobiettivo di vendere al migliore offerente. La
domanda che si pone è: chi
decide in ITM?
Oggi è in discussione la
credibilità di un gruppo, e la sua permanenza unitaria nel settore
dellIT, e sono del tutto evidenti le responsabilità di Telecom
S.p.A..
E necessario, quindi, recuperare
un confronto generale che dia certezze circa le strategie aziendali, e
soprattutto ai piani occupazionali e alla loro salvaguardia.
Scelte incoerenti dal piano
industriale, frutto dellaccordo tra le parti, mettono a repentaglio
professionalità e competenze patrimonio fondamentale dellazienda,
così come gettano inquietudine e preoccupazione per i livelli
occupazionali.
Contro ipotesi di vendita e per il
recupero di un piano industriale vero, il coordinamento delle RSU
unitamente alle segreterie di FIM FIOM E UILM promuoveranno le seguenti
azioni:
1) campagna di controinformazione e volantinaggio davanti a tutte le
sedi compresa Telecom;
2) assemblee generalizzate in tutti i siti del gruppo ITM per
decidere conseguenti iniziative di lotta;
3) sollecitare un intervento di indirizzo nel settore dellI.T. al
Ministero delleconomia e delle Attività Produttive che preveda il
coinvolgimento delle OO.SS.
Il Coordinamento delle RSU e FIM
FIOM UILM fanno appello a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori
alla vigilanza e alla partecipazione nella consapevolezza che se passa
la linea delle dismissioni e della riperimetrazione il risultato
inevitabile è la messa a rischio delloccupazione e limpoverimento
ulteriore di un settore industriale importante e strategico per il
Paese.
Fim Fiom Uilm nazionali
Coordinamento Rsu Itm
Roma, 26 giugno 2003
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