UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

Corso Trieste, 36 - 00198 Roma - Tel. 06.852.622.01 - 06.852.622.02
Fax 06.852.622.03 - E-mail uilm@uil.it

COMUNICATO SINDACALE
FIM FIOM Uilm

Il 24/9/2003 si è svolto presso l’Unione degli Industriali di Roma il primo incontro relativo alla procedura di mobilità, avviata da Ericsson Telecomunicazioni il 9 settembre scorso e riguardante 265 lavoratori, quale quota parte di un esubero strutturale pari a 380 unità fino a tutto il 2004 e su tutto il territorio nazionale.

La Direzione Aziendale ha evidenziato che la procedura di mobilità, attivata ai sensi di legge 223/91, non esaurisce gli esuberi previsti nel biennio 2003/04.

I numeri previsti nella procedura rappresentano nelle scelte aziendali la riduzione degli organici entro la scadenza tassativa del 31 dicembre 2003, mentre per la restante parte non si escludono nuove procedure nel 2004. L’azienda si è detta disposta a ricercare un accordo sindacale, ma  ha anche affermato l’intenzione di procedere comunque anche in mancanza di accordo.  La Ericsson ha dichiarato che questa volta le eccedenze non derivano solo dall’esigenza di cambio mix professionale e generazionale, come nel corso degli ultimi anni, ma si tratta di una vera e propria riduzione degli organici  di Ericsson Italia ( -30% degli attuali occupati), obbiettivo  richiesto  dalla Corporate per un riallineamento della struttura e dei costi, in funzione dell’andamento negativo del mercato.

A giudizio di Fim, Fiom, Uilm, ciò vuol dire che la mobilità non si limiterà ad interessare coloro che, avendo i requisiti per raggiungere la pensione, si renderanno disponibili previa contrattazione di un incentivo, ma interesserà i  lavoratori e le lavoratrici più giovani.

 Le Oo.Ss. e il coordinamento delle RSU Ericsson hanno sottolineato con forza la gravità del provvedimento aziendale, che va ben al di là dell’opportunità di accedere alla mobilità lunga per crisi di settore su cui si era discusso a luglio, rispetto alla quale il gruppo Ericsson per i due anni interessati 2003/2004 ha ottenuto complessivamente 123 posizioni, di cui circa una decina riservati a ERILAB, ciò vuol dire che  coprono   meno di un terzo degli esuberi. Inoltre la procedura di mobilità nella sua distribuzione territoriale rischia di portare alla completa chiusura della presenza nell’area del Sud e alla sostanziale ridimensionamento anche  della sede di Mestre dove è dichiarato esuberante oltre il 60% del personale addetto, con il conseguente restringimento della presenza Ericsson alle sole sedi di Roma e Milano. 

TALE PROSPETTIVA E’ INACCETTABILE, tanto più che Ericsson si è presentata al tavolo illustrando la situazione di mercato ma senza un piano industriale per il rilancio e il consolidamento della  sua presenza industriale in Italia. La strategia illustrata assomiglia più ad un disimpegno della presenza diretta e di deresponsabilizzazione nei confronti di tutto l’indotto, in particolare le società scorporate come Infotel, Imt, Finmek.

Il sindacato ritiene che la crisi di Ericsson e degli altri produttori di tecnologia (Alcatel, Italtel, Siemens, etc.) coinvolge tutto un sistema di imprese (alcune delle quali dipendenti per oltre il 90% del proprio fatturato da Ericsson) che occupa oggi in Italia circa 15000 addetti  e che quindi le  strategie di riorganizzazione  non possono essere “cucinate in casa “ senza un serio confronto  a 360° sugli investimenti, sulle politiche di prodotto e di mercato, sulle alleanze e le riorganizzazioni dell’intero comparto delle TLC (E’ ininfluente per Ericsson se la soluzione per Tecnosistemi sarà con Infotel o con Finmek ?). 

E’ QUINDI INDISPENSABILE CHE ERICSSON PRESENTI AL SINDACATO UN VERO PIANO INDUSTRIALE, che renda visibili e confrontabili le sue strategie a breve e medio periodo e che si apra ad un confronto in sede istituzionale (Ministero delle Attività Produttive , Ministero delle Telecomunicazioni, Presidenza del consiglio) sull’intero sistema delle imprese scorporate e dell’indotto verso cui ha responsabilità diretta o prevalente. 

Solo in questo ambito sarà possibile misurare le reali esigenze di riallineamento  dell’occupazione  e quindi porre le basi per un possibile accordo sugli strumenti da utilizzare escludendo fin da ora la chiusura di sedi e i licenziamenti collettivi. 

Nei prossimi giorni  si svolgeranno le assemblee dei lavoratori in tutte le sedi  territoriali per illustrare più in dettaglio quanto oggetto della procedura di mobilità e  confrontare l’impostazione sindacale per costruire un percorso di confronto con Ericsson. 

                                                                                   Segreterie nazionali Fim Fiom Uilm
Coordinamento Nazionale RSU Ericsson

 

Roma 26/9/2003


 

torna all'homepage