UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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COMUNICATO

Occorrono risposte chiare e diverse

La riunione dei coordinamenti sindacali di INFOTEL ITALIA, INTELIT e IMT ha esaminato e discusso il Progetto industriale presentato dall’Amministratore Delegato del gruppo al Ministero delle attività produttive. A distanza di 18 mesi ci troviamo di fronte al terzo (o quarto a seconda dei punti di vista) progetto industriale: da una fase di aumento delle società e degli occupati, attraverso il “solito” processo di esternalizzazione/scorporo di rami di impresa da parte di ERICSSON, siamo ad una fase di accorpamento e razionalizzazione con riduzione degli occupati. In questo senso risulta di difficile comprensione la scelta, compiuta fra l’altro soltanto un anno fa, di costituire IMT. Scelta che, più che di difficile comprensione, è forse risultata fortemente influenzata da ragioni relative al rapporto tra Ericsson e gruppo Infotel. 

Il progetto industriale presentatoci si fonda su un’analisi dei processi in atto di innovazione tecnologica e di modifica del mercato che può essere giudicata sostanzialmente corretta, individua l’obiettivo del riposizionamento , dal punto di vista del prodotti e dei mercati, di quella che potrebbe essere definita una nuova azienda Infotel, risultato di un processo di fusione delle attuali quattro: Infotel Italia, Imt, Intelit, Cemetel. 

Sono almeno tre gli elementi strategici critici che dal progetto emergono e che abbiamo già indicato anche nel corso dell’incontro al Ministero: 

-        Il primo: il progetto prevede un fortissimo ridimensionamento occupazionale e della presenza del gruppo in alcune aree del Paese. Ciò riguarda in particolare la Sicilia e la Campania, ma non solo. Si prefigura, quindi, una situazione che non coincide: 

Ø     né con gli impegni ufficiali assunti e confermati da Ericsson relativamente al mantenimento della propria presenza su tutto il territorio nazionale tramite il rapporto con il proprio partner Infotel,

Ø     né può essere giustificata come  risultato di un processo di riposizionamento della composizione professionale dei lavoratori.Siamo di fronte ad un puro ridimensionamento della presenza nel Sud. E’ un aspetto grave perché indica una dimensione dei rapporti tra Ericsson e Infotel che non corrisponde alle dichiarazioni ascoltate: é grave, va chiarito e modificato. 

-       Il secondo: il progetto prefigura un intervento sull’architettura societaria e sul modello organizzativo soltanto abbozzato e, di fatto, non determinato. L’unico risultato chiaro che emerge  è quello della riduzione dei costi e dell’occupazione. Soprattutto, se guardiamo alla esperienza negativa che in termini di relazioni sindacali ha segnato la gestione degli ultimi accordi in particolare in IMT, esistono forti dubbi che il gruppo sia in grado di gestire credibilmente un progetto così complesso e che vede nella dimensione organizzativa uno dei fattori chiave per il suo successo. 

-       Il terzo: non sono chiari, anzi non esistono nel progetto presentatoci, i riferimenti alle risorse economiche e finanziarie (quantità e origine) necessarie per sostenere il progetto stesso. Tutti sappiamo che si sono erosi, nelle operazioni di esternalizzazione i margini delle attività, che c’e in atto una riduzione dei prezzi, che i clienti si fanno praticamente finanziare: le crisi aziendali presenti nel settore sono lì ad indicare la criticità della variabile finanza. Ma allora il gruppo come pensa di finanziare il processo di riposizionamento di mercato, il ricambio del mix professionale attraverso esodi volontari e incentivati ? 

Esiste poi un ultimo elemento importante e “critico” che rimane sospeso a mezz’aria: come si coniuga il progetto illustrato con la conferma delle dichiarazioni di interesse che il gruppo ha avanzato sul Gruppo Tecnosistemi? 

Sono questi interrogativi non ancora sciolti e sono questi giudizi critici che, a giudizio delle strutture sindacali presenti alla riunione, richiedono una iniziativa di discussione e di mobilitazione che precedano e accompagnino i prossimi appuntamenti già calendarizzati (incontro Intelit la mattina del giorno 16/12 e incontro Infotel Italia il pomeriggio del giorno 17/12 al Ministero del lavoro) e ancora da calendarizzare (incontro di gruppo e incontro IMT). 

E’ con queste motivazioni che è stato deciso di proclamare un pacchetto di otto (8) ore di sciopero da gestire in modo articolato, secondo forme e modalità da definire nei vari territori.

 Infine la riunione ha deciso di aggiornarsi a:

Martedì 16 dicembre p.v. alle ore 14,30

presso la sede nazionale (Sala Airoldi) di Corso Trieste 36 a Roma.

  

Coordinamenti Gruppo Infotel
Fim-Fiom-Uilm Nazionali

 Roma, 9 dicembre 2003

 

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