COMUNICATO
DICHIARAZIONE DI GIOVANNI CONTENTO,
SEGRETARIO NAZIONALE DELLA UILM: "A
rischio l'alleanza tra Finmeccanica e Bae System? Il Governo e i vertici
di piazza Monte Grappa sappiano guardare oltre i confini europei".
Il segretario nazionale della Uilm, Giovanni Contento, chiede un
immediato intervento del Governo ed invita sia la Finmeccanica che lo
stesso Esecutivo ad avere maggior considerazione delle capacita' e delle
"eccellenze" dell'industria italiana. E' questa la posizione
delle tute blu della Uil sui rischi che corre l'alleanza tra
Finmeccanica e la Bae System. Il segretario della Uilm Giovanni Contento
invita i vertici del gruppo di piazza Monte Grappa a guardare oltre i
confini d'Europa, soprattutto quando il "Vecchio Continente"
appare destinato ad essere governato dal nuovo asse anglo-franco-tedesco.
"Tutte le trattative per le alleanze attuali ma anche degli
ultimi dieci anni - ricorda il sindacalista della Uilm - hanno sofferto
di un difetto di fondo: manager e politici italiani sono andati al
tavolo delle trattive senza la dovuta considerazione per la capacita'
della nostra industria e dei nostri punti di eccellenza. Questo
atteggiamento li induce a trattare ad ogni costo col peso di un handicap
psicologico. La conseguenza di tutto ciò si traduce in accordi che
spesso lasciano la supremazia ai 'partner' stranieri. In questo senso
avvertiamo una sensazione di debolezza del nostro Paese, nonostante la
partecipazione a pieno titolo nell'Unione europea. Non c'è da stupirsi
se oggi i francesi si sentano tanto forti da provare a far saltare
l'alleanza tra la Finmeccanica e la Bae Systems".
"Dinnanzi a questa circostanza chiediamo un intervento deciso e
immediato del Governo per riequilibrare i rapporti in Europa, evitando
la nascita del direttorio anglo-franco-tedesco anche a livello
industriale".
"Governo e manager italiani devono avere più fiducia nella nostra
impresa, dedicando piu' attenzione allo sviluppo delle competenze e dei
punti di eccellenza; se far parte dell'Europa unita significa subire le
conseguenze del nuovo direttorio anglo-franco-tedesco e relegare il
nostro Paese a 'fanalino di coda', allora bisogna avere il coraggio di
guardare oltre i confini d'Europa".
Roma, 20 febbraio 2004
Ufficio Stampa Uilm
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