COMUNICATO
Il Gruppo Ericsson
sceglie lo scontro, il Governo prende atto
Nel corso dell’incontro al Ministero delle
Attività Produttive, le direzioni aziendali del gruppo Ericsson
(assente l’Amministratore delegato) e del gruppo Infotel hanno
confermato di voler procedere secondo il progetto industriale
comunicato.
E’ una decisione grave, che risponde ad una
situazione di difficoltà rendendo più incerto il futuro delle
lavoratrici e dei lavoratori dei due gruppi, che modifica in termini
inaccettabili il quadro di riferimento che aveva contraddistinto gli
accordi raggiunti nei mesi scorsi.
A fronte di ciò, il Ministero delle Attività
Produttive non è stato in grado di incidere minimamente sulle imprese,
nonostante abbia dovuto registrare significative diversità tra
l’attuale progetto industriale e quello presentato soltanto alcuni
mesi fa dalle stesse imprese. In queste settimane non sono mancate
mancate le denunce sindacali sui rischi di deriva dell’assetto
occupazionale e industriale che il progetto di Ericsson assume
attraverso l’obiettivo di far scomparire “spezzettando” un
soggetto industriale di livello nazionale. Con atti di questo tipo
Ericsson e Il Ministero delle Attività Produttive avallano e
favoriscono la scelta dei principali operatori telefonici, a partire da
Telecom, di conformare tutto alla logica del massimo ribasso possibile.
Anche in questo caso siamo di fronte ad un fatto grave: l’assenza di
una idea di politica industriale, accompagnata dalla mancanza di mezzi e
strumenti per affrontare i casi di crisi, rende quasi nulla una
qualsiasi azione di governo e rischia di far pagare, prima di tutto alle
lavoratrici e ai lavoratori interessati poi al paese intero, trattandosi
del settore delle Tlc, un prezzo pesantissimo.
Il giudizio che la delegazione sindacale ha
espresso non poteva che essere assolutamente negativo, confermando i
giudizi e le valutazioni già espressi: non è stato quindi sottoscritto
nessun accordo e, anzi, Fim Fiom Uilm e le Rsu dei Coordinamenti del
gruppo Ericsson, di Infotel Italia, di Imt e di Intelit:
- invitano tutti i lavoratori a firmare solo per
ricevuta le lettere che le direzioni aziendali invieranno loro;
- confermano lo stato di agitazione con particolare
riferimento al blocco della reperibilità e dello straordinario;
- decidono la costituzione di un collegio legale
nazionale per supportare e istruire tale iniziativa nel rapporto con le
varie realtà territoriali.
Contemporaneamente Fim Fiom Uilm e le Rsu dei
Coordinamenti di gruppo ritengono necessario un salto di qualità
dell’iniziativa di denuncia degli atteggiamenti delle aziende e della
mancanza di un quadro di politica industriale nel settore delle Tlc.
La gravità del caso Ericsson/Infotel e
l’atteggiamento del Ministero delle Attività Produttive richiede che
da parte di Cgil Cisl Uil il problema del settore delle
telecomunicazioni venga assunto come priorità nel confronto con il
Governo in materia di declino industriale e qualità dello sviluppo.
In tale prospettiva è necessaria un’iniziativa
promossa unitariamente dai metalmeccanici e che si ponga l’obiettivo
di unificare in una giornata di lotta per una nuova politica industriale
e con una manifestazione nazionale le varie situazioni aziendali: le Rsu
dei Coordinamenti Ericsson, Infotel Italia, Imt e Intelit propongono
alle segreterie nazionali Fim Fiom Uilm di svolgere tale iniziativa
entro la prima metà di aprile.
Se le direzioni aziendali del gruppo Ericsson e del
gruppo Infotel pensano che la rottura prodottasi con il loro
atteggiamento possa essere “recuperata” con i modi che abbiamo
imparato a conoscere si sbagliano. Infatti, per definire una posizione
più organica sugli obiettivi e sulle iniziative da attuare, si è
deciso di riconvocare la riunione delle strutture sindacali interessate
insieme alle Rsu dei Coordinamenti Ericsson, Infotel Italia, Imt e
Intelit per martedì 6 aprile p.v.
Fim Fiom Uilm
Nazionali
Coordinamenti Rsu Ericsson, Infotel Italia, Imt,
Intelit
Roma, 31 marzo 2004
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