COMUNICATO
Alleanze
Internazionali nell’elettronica della difesa (A.M.S.) e Spazio (Alenia
Spazio;Telespazio):
NO ALLA PERDITA DI SOVRANITA’
Stanno proseguendo i negoziati tra Finmeccanica da una parte e
BAe Systems e Alcatel Space dall’altra per la definizione di alleanze
nei campi rispettivamente della elettronica della difesa, della avionica,
“delle communications” e dello Spazio.
L’accordo preliminare con BAe Systems e la
trattativa in corso con Alcatel Space sono orientate ad alleanze di
singoli settori non più paritetiche ma a maggioranza o minoranza dei
due azionisti.
In questo ambito, importanti sono le soluzioni
che si stanno prefigurando nei settori della avionica e delle
comunicazioni militari, laddove alla componente italiana viene
riconosciuta la maggioranza societaria, e quindi il controllo delle
stesse.
Ben diversa è la situazione che riguarda la
elettronica
della difesa e lo spazio: qui infatti grandi sono le preoccupazioni legate al fatto che – essendo in minoranza
– il nostro Paese corre il rischio di perdere il controllo su tecnologie
“sensibili” e
strategiche per la difesa nazionale, ed anche in pericolo di
marginalizzazione – nel tempo – del ruolo delle realtà lavorative
italiane, sia sotto il profilo
tecnologico, che occupazionale.
Alleanza con BAe Systems (Alenia Marconi
Systems)
In questa società – attualmente paritetica – la partecipazione di Finmeccanica
dovrebbe ridursi al 40%; ciò dimostra che questa filiera rappresenta
senzaltro l’oggetto di reale
interesse da parte della britannica
BAe. Al punto che, pur di averne il controllo, questa è disponibile
a riconoscere la maggioranza a Finmeccanica sulla avionica, laddove la
stessa vale - come assets – il doppio della parte italiana.
Tale interesse è legato a due ragioni:
- il
“business” dell’elettronica della difesa che già oggi vale il
30% del totale spesa della difesa, è destinato a crescere
ulteriormente;
- in
tale business è presente la filiera tecnologica del “sistema
dei sistemi” (Net war), la capacità cioè – che pochissimi al
mondo oggi hanno – di integrare i sistemi di più alto livello,
garantendosi così la supremazia tecnologica nei settori maggiormente
strategici e sensibili per la politica di difesa dei prossimi decenni.
Come è possibile che l’Italia rinunci alla sovranità
nazionale nella politica della difesa, facendo mancare alle FFAA la
certezza e l’autonomia garantita dai prodotti nazionali strategici,
accettando di cedere la gestione della più importante azienda di
sistemi alla britannica BAe?
Mentre questo accade nel nostro Paese, in Germania una apposita legge
impedisce agli investitori esteri il possesso di una quota superiore al
30% delle imprese nazionali per la difesa; negli Stati Uniti, e negli
stessi U.K, la “National
Security Agency” regolamenta la cessione delle aziende ritenute di
rilevanza strategica.
Alleanza con Alcatel
Space (Alenia Spazio – Telespazio)
Anche qui – pur essendo in un ambito di tecnologie “di
eccellenza” e strategiche, – si sta delineando un accordo
che vede riconosciuta alla parte italiana una
quota fortemente minoritaria (20% - 30%); ciò sarebbe oltremodo preoccupante
in rapporto alla successiva prevista alleanza con Astrium: uscire
dalla prima alleanza già in condizioni di minoranza, vorrebbe dire
uscire ulteriormente diluiti dalla seconda, perdendo quindi possibilità
di autonomia, controllo, di tutela degli interessi della nostra realtà
nazionale.
Non è in discussione la necessità di procedere ad
alleanze: ma devono essere alleanze giuste, non a qualsiasi costo.
Per questo le segreterie nazionali FIM FIOM UILM
ritengono necessario definire un percorso di iniziative finalizzate ad
ottenere
l’intervento del Governo a sostegno delle industrie strategiche del
nostro Paese.
In particolare al Governo viene richiesto di sostenere - attraverso
apporti finanziari a carico di Finmeccanica per acquistare “assets”
– il raggiungimento della
pariteticità societaria o comunque per alzare il peso specifico delle
nostre società e definire così regole di “governance” delle società
miste realmente paritetiche.
Infatti gli accordi che si stanno delineando, prevedono vincoli e
garanzie reciproche limitate a un periodo transitorio: per i primi
quattro anni il socio di minoranza di ognuna joint venture godrà di clausole di protezione; poi liberi tutti.
Tali vincoli di garanzia/regole di governance – per esempio il
riconoscimento al partner di minoranza del potere di veto su scelte
strategiche afferenti le tecnologie, i siti produttivi, etc. – devono
invece essere stabili e valere nel tempo.
Il Governo deve poi essere chiamato a predisporre adeguati programmi
pubblici, che possano garantire il necessario volano
produttivo, aumentando così “la
dote” delle nostre società, in rapporto alle previste
alleanze.
Per aprire un tavolo di confronto con la Presidenza del Consiglio dei
Ministri sulle delicate e strategiche materie sopra riportate, e per
ottenere quindi che il Governo faccia la sua parte, è
prevista per il giorno
14 maggio p.v.
una grande manifestazione nazionale, presso la stessa Presidenza del
Consiglio dei Ministri.
FIM-CISL FIOM-CGIL UILM-UIL Nazionali
Roma
, 22 aprile 2004
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