UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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COMUNICATO 
FIM-FIOM-Uilm 

Coordinamento Nazionale Gruppo ALSTOM

Martedì 15 giugno, a Milano , si è svolto un incontro tra la Direzione aziendale Alstom Italia e il Coordinamento sindacale Fim, Fiom e Uilm.
Nel corso dell’incontro la Direzione aziendale ha formalizzato le decisioni assunte dalla Multinazionale e già comunicate al Comitato aziendale europeo (EWF) relativamente all’accentramento delle produzioni di carrelli nei siti di Le Creosot (Francia) e Salzgitter (Germania) con la conseguente perdita per il sito di Savigliano di queste produzioni e di motori di trazione per l’Alta Velocità che migrerebbero dallo stabilimento di Sesto San Giovanni verso quello di Ornans (Francia).
Più in particolare, per lo stabilimento di Savigliano Alstom intende concentrare la produzione dei carrelli nei due siti sopraccitati motivandola con la possibilità di “robotizzare” questa produzione. In Italia resterebbe il mero assemblaggio dei carrelli per i treni prodotti da Savigliano e Colleferro.
Questa operazione comporterebbe entro settembre 2006 l’eccedenza di 184 diretti, 60 impiegati e tecnici e 6 impiegati di staff, che l’azienda pensa di affrontare: lasciando a casa 70 lavoratori interinali e con contratto a termine; utilizzando la mobilità verso la pensione già definita nel 2003; riqualificandone una piccola parte (30 unità) e bloccando il turn over.
Per lo stabilimento di Sesto San Giovanni, Alstom, spostando in Francia la produzione dei motori di trazione per l’alta velocità, dichiara un esubero da fine 2005 di 10 diretti, 4 interinali e 4 impiegati tecnici.

Il Coordinamento sindacale ha espresso una posizione di netta contrarietà al piano presentato in quanto:

  1. le decisioni della Multinazionale cambiano l’equilibrio industriale e la presenza nel nostro Paese aumentando la dipendenza tecnologica e produttiva verso gli insediamenti francesi in un momento dove il nostro mercato nazionale sta offrendo notevoli commesse ed opportunità;

  2. le motivazioni addotte da Alstom sono tecnicamente ed economicamente assai deboli mentre appaiono chiare logiche politiche nella tutela degli stabilimenti in Francia e in Germania;

  3. le scelte di Alstom sono gravi non solo e non tanto per l’impatto occupazionale che c’è, ma soprattutto perché impoveriscono i siti italiani di competenze strategiche che tra l’altro non è neppure certo che possano essere ricreate altrove;

  4. nell’attuale contesto mondiale di Alstom non c’è neppure la certezza che scelte di riorganizzazione su base mondiale siano sufficienti a garantire prospettive produttive nel medio periodo e che non vengano vanificate da processi di cessione di attività che il Gruppo a livello mondiale è impegnato con la Commissione europea a compiere nel medio periodo.

Il Coordinamento pertanto ha definito il seguente piano di iniziative:

  1. e’ stata già inviata ai Ministri delle Attività produttive e delle Infrastrutture una richiesta urgente di convocazione delle Parti per un confronto di merito;

  2. informazione ai lavoratori e all’opinione pubblica locale, anche e soprattutto nelle realtà Alstom non investite immediatamente e direttamente dalle scelte della Multinazionale;

  3. 8 ore di sciopero in tutto il Gruppo da svolgersi sulla base delle indicazioni delle Rsu dei singoli stabilimenti entro il 2 luglio;

  4. per la realtà transport di Sesto San Giovanni avvio di un percorso di sensibilizzazione delle istituzioni locali che deve, entro fine mese, realizzare un livello di consapevolezza dell’opinione pubblica locale e delle istituzioni analogo a quello raggiunto a Savigliano;

  5. la convocazione a Savigliano per il giorno 2 luglio di una grande assemblea aperta che veda la presenza di istituzioni e parlamentari nazionale ed europei e di delegazioni di lavoratori degli altri stabilimenti di Alstom.

Milano , 17 luglio 2004  

Fim Fiom Uilm nazionali
Coordinamento Nazionale Alstom Italia  

 

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