Documentazione
Uilm
nazionale
La
Delega previdenziale e il TFR:
in attesa dei decreti attuativi
La
legge delega pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 21 settembre 2004
introduce importanti novità in materia previdenziale. La novità più
pesante riguarda la previdenza obbligatoria ed è data dall’innalzamento
dell’età pensionabile dal 2008, ma sono molte anche le novità riferite
alla previdenza complementare.
La Uil, unitamente alle altre Confederazioni, ha espresso un parere negativo
sull’insieme di questo provvedimento che il governo ha voluto realizzare
senza mai confrontarsi con il sindacato.
In
particolare, per quanto riguarda il TFR la legge prescrive che entro
sei mesi dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale dell’apposito decreto
attuativo il lavoratore dovrà dichiarare per iscritto se intende lasciare
il TFR in azienda o collocarlo in un fondo di previdenza complementare
(non è ancora possibile sapere da quando decorrerà tale periodo). Chi a
quel tempo non avrà operato la scelta, si troverebbe tacitamente
collocato il TFR in uno dei diversi prodotti che la legge mette purtroppo
sullo stesso piano: fondi complementari di categoria, fondi aperti, fondi
regionali (ove istituiti) e fondi individuali (Fip).
Appare
sbagliato mettere sullo stesso piano prodotti che hanno pochissimo in
comune: i fondi complementari di categoria da un lato, che sono strumenti
concordati con il sindacato e regolati dai contratti nazionali di lavoro,
senza fini di lucro e i fondi aperti dall’altro o, peggio ancora, i
fondi individuali. Questi ultimi sono solo prodotti finanziari, di
mercato, che ad oggi non offrono quelle garanzia di trasparenza, di
controllo democratico e di minor costo che invece offrono i fondi
complementari negoziali di categoria .
A
complicare il quadro, disorientando ulteriormente le persone, la legge
prospetta anche la possibilità che le somme del TFR non altrimenti
collocate possano andare alla previdenza obbligatoria (presso l’Inps).
Ma anche qui non esistono ancora né
decisioni, né meccanismi concreti che regolino la materia e che lo
rendono praticamente possibile.
Nel
sottolineare quindi che al momento non ci sono dichiarazioni o moduli
da compilare e che fino a quando il governo non produrrà i decreti
attuativi che renderanno possibile l’applicazione in concreto dei
principi generali enunciati nella legge, le norme relative al Tfr non
cambiano.
La
Uilm si impegna a informare tempestivamente i lavoratori metalmeccanici
sull’evoluzione delle norme su questo importante argomento.
Roma,
19 ottobre 2004
|
|