COMUNICATO
Uilm
nazionale
DOCUMENTO DEL COMITATO
DIRETTIVO NAZIONALE
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Il CDN Uilm, riunitosi a Roma il
19 novembre 2004, ha discusso della situazione sociale ed economica
del Paese e delle scelte che il Sindacato deve compiere in questo
contesto, a partire dalla politica economica e fiscale, dalla politica
industriale e dal rinnovo contrattuale per il biennio 2005-2006.
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Il CDN Uilm condivide le critiche di Cgil, Cisl e Uil alla manovra finanziaria e alla riforma delle
pensioni: manca qualsiasi riferimento alla lotta all'evasione fiscale
e non si discute neppure più degli studi di settore. Completamente
dimenticati sono anche i temi della competitività delle imprese e del
Mezzogiorno.
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In questo quadro e con l'obiettivo di rilanciare la domanda interna
e i consumi delle famiglie, il CDN riconferma il sostegno convinto
della Uilm alla proposta Uil di detassare
i futuri aumenti contrattuali.
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Il CDN Uilm, quindi, invita le
lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici a partecipare attivamente
allo sciopero e alle manifestazioni previste nei principali capoluoghi
provinciali per il prossimo 30 novembre.
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Il CDN Uilm ritiene inoltre che sia
indispensabile una profonda riflessione sullo stato dell'Industria
italiana a partire dalle politiche per l'innovazione tecnologica e per
la ricerca, insieme allo sviluppo delle potenzialità del Mezzogiorno.
Le difficoltà delle imprese italiane, i processi di delocalizzazione
produttiva che si stanno prospettando, il contenimento del ricorso al
lavoro "atipico", anche con il governo dell'orario di lavoro
sono le questioni da affrontare e risolvere.
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La politica industriale deve infatti valorizzare le imprese italiane
a partire dalla Fiat, perché ancora oggi l'industria automobilistica
rappresenta uno dei perni fondamentali delle economie avanzate sia in
termini di tecnologia che di occupazione.
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Il CDN Uilm esprime le proprie
preoccupazioni e critiche per lo schema di Testo unico in materia di
Salute e Sicurezza sul lavoro approvato nel Consiglio dei Ministri di
ieri 18 novembre e che ora deve passare al vaglio delle Commissioni
parlamentari preposte. Gli aspetti critici sono sul metodo, che ha
visto un confronto con le Organizzazioni sindacali limitato nei tempi
e meramente formale nei contenuti, ma anche sul merito, perché il
Testo unico che doveva razionalizzare la struttura normativa, invece,
riduce le tutele per i lavoratori e i poteri degli Rls. La Uilm
auspica, e si adopererà con determinazione a questo fine, che prima
dell'approvazione definitiva del Testo unico vengano apportate tutte
le indispensabili correzioni per migliorare sempre più la tutela
della salute e della sicurezza dei lavoratori.
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Per quanto riguarda le questioni rivendicative, alla luce della
definizione delle regole per la gestione di questa tornata
contrattuale, il CDN Uilm ritiene che sia necessario definire in tempi
brevi una richiesta unitaria basata su un aumento complessivo di 130
euro con una parte (indicativamente pari a 104 euro) sui minimi
contrattuali e la rimanente parte per coloro che non siano stati
finora coinvolti dalla contrattazione di secondo livello.
Le logiche di questa richiesta sono di legare:
1. l'aumento dei minimi all'obbiettivo di
tutelare il salario reale dei lavoratori, anche oltre ai dati dell'Istat,
perché questi sottostimano strutturalmente voci di spesa importanti
per le famiglie dei lavoratori come l'affitto, o le spese per
l'acquisto della casa o ancora le imposte locali;
2. la definizione di una voce salariale
specifica per coloro che non hanno fatto la contrattazione aziendale.
Le ragioni di questa scelta risiedono sia nella giusta solidarietà
verso lavoratori che operano nelle piccole aziende con scarsa presenza
sindacale, sia per evitare che queste aziende, prive di
contrattazione, facciano una concorrenza sleale alle imprese con
presenza sindacale e con la contrattazione aziendale.
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Infine, il CDN Uilm ritiene che non sia più possibile rinviare
ulteriormente la definizione di una piattaforma unitaria. Si rischia
infatti di "svalutare" di fronte ai lavoratori un importante
risultato unitario, solo perché non ci sono i tempi per sviluppare un
diffuso percorso di informazione e di consultazione dei lavoratori
prima dell'invio della piattaforma alle Controparti.
Roma, 19 novembre 2004
Approvato all'unanimità
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