COMUNICATO
Fim-Fiom-Uilm nazionali
De Longhi. Fim, Fiom, Uilm: il
10 febbraio sciopero nazionale in tutte le aziende del Gruppo contro i
licenziamenti e le delocalizzazioni
Fim, Fiom, Uilm nazionali, assieme alle strutture
territoriali e alle Rsu di tutti gli stabilimenti De Longhi, hanno
proclamato per giovedì 10 febbraio 2005 una giornata nazionale di
mobilitazione, con sciopero di 8 ore nelle aziende di Treviso e di 4 ore
nel resto del Gruppo, contro i licenziamenti e le delocalizzazioni.
La decisione è stata assunta per contrastare, anche con la mobilitazione
e la lotta di tutte le lavoratrici e i lavoratori, la decisione della
Direzione del Gruppo De Longhi di delocalizzare in Cina le attività
manifatturiere per la produzione dei piccoli elettrodomestici, attualmente
svolte negli stabilimenti trevigiani, con conseguente apertura di una
procedura, attivata dall'azienda il 3 gennaio scorso, di
mobilità/licenziamento per 650 dipendenti.
"Tale scelta aziendale - si legge in un comunicato diffuso da Fim,
Fiom e Uilm nazionali - è stata considerata ancor più preoccupante e
grave perché motivata semplicemente per ragioni di crescita dei profitti.
Tutto fino ad ora è avvenuto al di fuori di un qualsiasi progetto
industriale preventivamente discusso e confrontato con le organizzazioni
sindacali e la rappresentanza eletta dai dipendenti. C'è una profonda
differenza - prosegue il documento - tra un processo teso ad
internazionalizzare un' impresa e la sua capacità di competere e innovare
i prodotti e un processo di pura delocalizzazione produttiva tesa
semplicemente ad abbassare i costi. E in questo ultimo caso - affermano
Fim, Fiom e Uilm - non è accettabile che i finanziamenti pubblici siano
in ultima analisi utilizzati a sostenere i profitti delle imprese
danneggiando e impoverendo il nostro sistema produttivo e
industriale".
Perciò la mobilitazione, a sostegno della richiesta avanzata da Fim,
Fiom, Uilm di Treviso di ritiro della procedura di mobilità, ma anche di
salvaguardia di tutti i siti produttivi, definizione di un piano
industriale, ricostruzione di un adeguato sistema di relazioni sindacali
capace di dare risposta ai problemi occupazionali in termini di
stabilità, formazione e riqualificazione professionale, miglioramento
delle condizioni di lavoro e dell'organizzazione della produzione.
Fim, Fiom e Uilm chiedono inoltre l'istituzione di un tavolo di confronto
con le istituzioni locali e nazionali per affrontare le problematiche
della filiera produttiva in un'ottica di difesa dell'occupazione e
qualificazione del sistema industriale nazionale.
Decidono, infine, di rendere permanente il coordinamento dell'attività
sindacale nei vari stabilimenti del Gruppo De Longhi.
Uffici Stampa Fim,Fiom, Uilm
Roma, 8 febbraio 2005
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