COMUNICATO
STAMPA
Uilm
nazionale
Dichiarazione di Mario Ghini, responsabile per la siderurgia della
Uilm nazionale
"L'Alcoa lascia l'Italia senza la proroga di un regime di tariffe
agevolate sui costi energetici. Un nuovo vertice al Map deciso per fine
marzo; occorre coinvolgere anche gli enti locali dove sono ubicati gli
stabilimenti della multinazionale dell'alluminio".
Nella tarda serata di ieri s'è concluso l'incontro
tra il Sindacato e i vertici dell'Alcoa: le parti si sono riunite presso
il Ministero delle Attività produttive e hanno stabilito di rivedersi
alla fine del prossimo mese nella stessa sede.
I dirigenti del dicastero presenti all'incontro hanno assicurato il loro
impegno, affinchè l'Esecutivo avanzi anche in sede comunitaria il
problema dei costi energetici per le aziende operanti sul territorio
nazionale.
La questione energetica e la disparità dei costi in questo campo tra
l'Italia e gli altri Paesi europei sono stati i temi al centro della
discussione.
La Uilm nazionale è estremamente preoccupate dalle affermazioni
rilasciate in più sedi dalla multinazionale dell'Alluminio: l'Alcoa,
infatti, ha annunciato che, se non si avranno certezze sulla questione
energetica, non garantirà più i livelli occupazionali dei suoi
stabilimenti in Italia, ad eccezione del sito di Portovesme (Ca).
Alcoa, fino al 31 dicembre di questo anno, potrà godere di tariffe
agevolate per i consumi energetici dei suoi stabilimenti; poi, grazie ad
uno specifico protocollo d'intesa siglato il primo febbraio scorso, solo
il sito cagliaritano potrà usufruire di questo regime.
Insomma, se a breve termine non si trova una soluzione condivisa, sono a
rischio occupazionale i siti di Fusina, Fossanova, Feltre, Bolzano.
Ecco, perché alla riunione al Map, prevista per fine marzo, è bene che
partecipino anche i rappresentanti di tutte le istituzioni delle località
coinvolte.
In quella sede lo stesso vertice ministeriale dovrà caratterizzarsi per
un più forte coinvolgimento politico insieme a quello degli Enti locali
interessati.
Roma, 23 febbraio 2005
Ufficio stampa Uilm
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