COMUNICATO
SINDACALE
Fim-Fiom-Uilm nazionali
CONFATHEC
Bella e partecipata manifestazione nazionale indetta
congiuntamente dalle organizzazioni sindacali del commercio e dei
metalmeccanici di CGIL CISL UIL, con 8 ore di sciopero dei lavoratori
Cofathec (multinazionale francese dei servizi che conta circa 2500
dipendenti in Italia).
Operai arrivati da tutta Italia (Sicilia, Puglia, Toscana, Lombardia,
Lazio), hanno presidiato la sede centrale Cofathec a Roma. La direzione,
totalmente spiazzata, ha sottovalutato la determinazione dei propri
lavoratori, tanto che per far fronte alla protesta ha dovuto richiamare
precipitosamente in sede alti dirigenti in viaggio.
Lo sciopero nazionale contro la multinazionale francese dei servizi,
controllata dalla società pubblica Gaz de France, si è reso necessario
per l'esiguità delle proposte economiche e normative che la società ha
presentato durante l'ultimo incontro sindacale, tenutosi l'11 febbraio.
La discussione è sul contratto integrativo aziendale. I lavoratori
chiedono da oltre 10 mesi un aggiornamento economico su alcuni istituti
quali: il ticket restaurant, reperibilità, trasferte e il consolidamento
di parte dei vecchi premi, oltre che ad un rinnovato sistema di relazioni
sindacali. La delegazione sindacale è disponibile a confrontarsi su
alcune proposte della direzione in merito ai premi per obiettivo e modello
relazioni. È dal 1992 che diversi istituti della retribuzione sono
invariati. L'erosione dell'inflazione, oltre che il passaggio all'euro ha
quasi azzerato l'impatto sulle retribuzioni di tali istituti aziendali.
Tenuto conto che il contratto integrativo ha vigenza per quattro anni e
che le richieste d'aumento sono graduate sull'intera vigenza
dell'integrativo aziendale, gli eventuali aggiornamenti sarebbero
percepiti integralmente dopo quasi 20 anni dal lontano 1992. Un tempo
certamente troppo lungo e non più rinviabile. Bastano queste poche
nozioni per definire incomprensibile la posizione della direzione Cofathec,
che a fronte di richieste che non sono né esagerate né incompatibili con
la situazione economica e storica dell'impresa rifiuta un vero confronto.
L'ingessamento ideologico che l'azienda sta tenendo, oltre ad esasperare i
lavoratori è atteggiamento controproducente e di potenziale
insoddisfazione nel rapporto di lavoro.
Durante la prima mattinata alcuni dirigenti hanno cercato, con azioni di
disturbo, di saggiare la reazione dei manifestanti, successivamente alti
dirigenti francesi della multinazionale e il responsabile delle relazioni
industriali hanno ricevuto una delegazione di lavoratori. Nel breve
appuntamento i lavoratori hanno ripetuto le ragioni della protesta,
chiesto che nell'incontro del 3 marzo Cofathec si presenti con una
posizione contrattuale aperta, al fine di favorire una giusta conclusione
della vertenza e la conseguente cessazione delle agitazioni, che per ora
rimangono confermate.
COORDINAMENTO NAZIONALE COFATHEC
FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM-UIL nazionali
FISASCAT-CISL, FILCAMS-CGIL, UILTUCS-UIL nazionali
Roma, 2 marzo 2005
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