COMUNICATO
SINDACALE
Fim-Fiom-Uilm nazionali
15 MARZO 2005 SCIOPERO NAZIONALE
DEGLI STABILIMENTI ELECTROLUX
PER IL DIRITTO AL CONTRATTO E ALL'OCCUPAZIONE
Il contratto aziendale in ELECTROLUX è scaduto da oltre un anno,
l'azienda non considera possibile rinnovarlo, a meno che non si accettino
le sue condizioni.
COSA VUOLE L'AZIENDA
L'azienda vuole aumentare il ricorso la lavoro precario, ridurre le
assunzioni a tempo indeterminato, disporre di 96 ore di orario ogni anno
senza contrattazione con le RSU da utilizzare in forma flessibile ed
unilaterale, in tutti gli stabilimenti di ridurre a 2 settimane la
chiusura collettiva per ferie.
In cambio di questo peggioramento delle condizioni di lavoro è
disponibile (bontà sua) ad erogare un aumento del PREMIO DI RISULTATO di
100 euro all'anno per 3 anni ed un aumento mensile di 63 euro assorbendo
un premio già esistente.
LE NOSTRE PROPOSTE
Vogliamo realizzare un accordo aziendale capace di coniugare il
miglioramento della capacità competitiva dell'impresa, con la
salvaguardia dell'occupazione ed il miglioramento delle condizioni di
lavoro dei dipendenti.
Per questo nel quadro delle richieste contenute nella piattaforma
sindacale approvata dai dipendenti ELECTROLUX riteniamo necessario che
l'accordo contenga:
- investimenti per lo sviluppo, la qualità dei prodotti e del lavoro,
nuove forme di organizzazione del lavoro.
- La conferma delle assunzioni con contratto a tempo indeterminato quale
forma di rapporto di lavoro fondamentale.
- Il ricorso ai contratti a termine e interinali, in una misura non
superiore al 14% e l'esclusione del ricorso ad altre forme di lavoro
precario.
- Il ricorso a forme di flex dell'orario nelle misure previste dai
contratti aziendali e nazionali le cui modalità siano concordate con le
RSU, prevedendo a livello di gruppo quote utilizzabili più velocemente in
forma concordata.
- Un adeguato aumento salariale annuo sul premio di risultato ed un
aumento mensile che risponda alla nostra richiesta di 85 euro.
PER L'OCCUPAZIONE: no alla competizione tra i lavoratori ed alla
logica delle delocalizzazione.
Nei giorni scorsi, il CdA del gruppo ELECTROLUX ha annunciato l'avvio
di un riesame di tutte le unità produttive per decidere entro il 2008,
quali e quante trasferire in funzione dei costi di produzione.
Questa logica di asta competitiva che nei fatti contrappone tra di
loro i lavoratori di diverse nazionalità è ingiusta e sbagliata.
Ingiusta perché produce soltanto un progressivo abbassamento dei
salari e dei diritti.
Sbagliata perché si ripropone prima o poi in ogni paese non
garantendo quindi né stabilità occupazionale né crescita complessiva
sui mercati per l'impresa.
C'è bisogno di creare relazioni e legami tra tutti i lavoratori del
gruppo ELECTROLUX per rivendicare una nuova politica industriale fondata
sulla qualità ed innovazione dei prodotti che valorizzi le competenze di
ogni territorio.
FIM, FIOM, UILM nazionali hanno avanzato la richiesta alla federazione
europea dei sindacati metalmeccanici di promuovere urgentemente una
riunione di tutti i sindacati europei coinvolti nel gruppo ELECTROLUX.
PER UNA NUOVA POLITICA INDUSTRIALE
La domanda di elettrodomestici, nel 2004 è cresciuta su tutto il
mercato europeo e ci confermano le statistiche di mercato anche per il
2005 non prevedono inversioni di tendenza.
Le delocalizzazione selvagge, la politica dei bassi costi che le
imprese del settore elettrodomestico in ITALIA stanno perseguendo non
affronta il tema dell'innovazione, ricerca e qualità dei prodotti e nel
medio periodo una tale strategia rischia soltanto di disperdere il
patrimonio industriale e professionale così importante e radicato nel
nostro Paese.
È quindi necessario che il governo attivi un tavolo di settore per
definire le azioni ed i contenuti per una nuova politica industriale che
sostenga le produzioni, l'occupazione e contrasti le delocalizzazione.
Occorre ad esempio che i soldi pubblici (Comuni, Province, Regioni e
Stato) sostengano chi investe e produce nel nostro Paese e penalizzi chi
semplicemente intende delocalizzare per aumentare i profitti.
Un ruolo attivo e diretto dello Stato serve per favorire l'innovazione
dei prodotti nel settore degli elettrodomestici al fine di farlo rimanere
un punto di forza dell'industria italiana.
FIM, FIOM, UILM NAZIONALI
Roma, 10 marzo 2005
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