COMUNICATO
SINDACALE
Uilm
nazionale
Giù le mani dalla Previdenza complementare
Il confronto in corso in questi giorni con il Governo sulla parte
della Delega previdenziale (legge 23 agosto 2004, n.243) che riguarda il
destino del Trattamento di fine rapporto e la Previdenza complementare
prosegue con difficoltà, nonostante che Organizzazioni sindacali e
Associazioni datoriali abbiano definito in un Documento comune i loro
orientamenti.
In particolare la Uilm:
1) è preoccupata del cosiddetto
"fondo residuale temporaneo" presso l'Inps per coloro che non
hanno ancora una forma di previdenza complementare, perché, com'è spesso
avvenuto nel nostro Paese, non c'è nulla di più stabile di una soluzione
definita transitoria e perché vi è diffusa la tentazione di articolare
questo fondo su base regionale, moltiplicando le spese di gestione;
2) è contraria all'equiparazione tra
le polizze pensionistiche individuali e i fondi previdenziali negoziali,
che non si possono paragonare visto che i fondi come Cometa hanno sono
differenti per:
» entità delle risorse
amministrate,
»trasparenza dei costi e dei
rendimenti,
» un controllo sociale garantito
dal metodo elettorale per la composizione degli Organismi combinato con
l'alta professionalità e l'indipendenza degli Amministratori;
3) ritiene scorretto prevedere per
legge le condizioni per il trasferimento delle posizioni previdenziali dai
fondi negoziali come Cometa a fondi aperti o alle polizze individuali,
senza che la le Parti sociali con la contrattazione (che ha fatto nascere
Cometa e gli altri fondi negoziali) possano definire condizioni e limiti a
questi trasferimenti.
E' del tutto evidente in questa vicenda, il ruolo e il peso della lobby
bancario-assicurativa che sta operando forti pressioni per avere la
completa disponibilità delle ingenti risorse provenienti dal TFR. I fondi
di previdenza complementare negoziali infatti non gestiscono direttamente
i contributi, ma li affidano integralmente in gestione alle stesse banche
e assicurazioni, mantenendo però un controllo sulle strategie di
investimento e contrattando sulle spese di gestione.
Le tristi vicende del "risparmio tradito" (Argentina, Cirio,
Parmalat, ecc.) dimostrano che gli operatori finanziari non hanno a cuore
il risparmio dei propri clienti più del profitto delle loro imprese.
Mentre i fondi di previdenza complementare come Cometa, grazie al
controllo sulle strategie di investimento, alla professionalità e
all'indipendenza degli Amministratori, non sono state coinvolte neppure
marginalmente da queste vicende.
La Uilm si opporrà affinché il sistema della Previdenza complementare
contrattualmente definito, con l'obiettivo di tutelare i lavoratori al
termine della vita lavorativa, non sia stravolto da provvedimenti
legislativi finalizzati a un maggior profitto di banche e assicurazioni.
Infine, se vi sono ragioni per essere preoccupati e contrari a quanto il
Governo sta illustrando alle Parti sociali sulla Previdenza complementare,
non vi sono ancora scelte individuali da compiere. La Uilm è comunque
impegnata a informare le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici
sull'evoluzione ulteriore di questa vicenda.
Roma, 15 marzo 2005
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