COMUNICATO
SINDACALE
Fim-Fiom-Uilm nazionali
IERI - 19 MAGGIO - INCONTRO A ROMA SU ASIROBICON
Si è svolto ieri a Roma, presso la presidenza del
consiglio, il primo incontro tra le organizzazioni sindacali, le
rappresentanze dei lavoratori di tutti gli stabilimenti presenti nel
nostro paese, il governo, i rappresentanti di ASIRobicon Italia ed i
commissari americani.
Il Governo, per bocca dell'On.Borghini, ha confermato
la possibilità che una cordata italiana, composta da Finmeccanica,
Fincantieri, la finanziaria Friulia, e Imesa oltre al management, rilevi
le attività del gruppo ancora presenti in Europa dopo la cessione - che
si dovrebbe concludere entri i primi di luglio - della Robicon americana a
Siemens.
I commissari americani hanno chiesto che i possibili
acquirenti italiani presentino formalmente un'offerta economica e il piano
industriale, che dovrebbe avvenire entro la fine della prossima settimana.
Piano industriale che, secondo le organizzazioni sindacali - dovrà
salvaguardare l'unità del gruppo, l'attività di tutti gli stabilimenti
italiani, l'occupazione e dovrà prevedere investimenti in grado di
completare la gamma di prodotti con cui ASI si presenterà sul mercato
mondiale dell'elettromeccanica.
Preoccupano le affermazioni dei commissari americani
rispetto a ciò che potrebbe accadere nei prossimi due mesi. Sono in
forse, infatti, sia il pagamento degli stipendi, sia la liquidità
necessaria a garantire le attività negli stabilimenti: i soldi versati da
Siemens per l'acquisto della società americana - secondo gli
amministratori straordinari - pur essendo di molto superiori al debito,
non è scontato che vengano investiti per sostenere le attività nel
nostro paese, mettendo in serio pericolo nei prossimi mesi l'equilibrio
finanziario, con il rischio di procedure amministrative.
A conclusione dell'incontro il governo si è impegnato
a convocare, entro dieci giorni, gli imprenditori e le realtà italiane
interessate all'acquisto di ASI e le organizzazioni sindacali per
discutere concretamente piano industriale e offerta finanziaria.
Accogliendo l'impostazione strategica dei sindacati,
il governo ha accettato di considerare la ASI patrimonio industriale
nazionale e, quindi, di attivare le procedure necessarie qualora la
vendita di ASI non si realizzi nei prossimi giorni, nonché di riconvocare
le parti quando la trattativa tra gli amministratori straordinari
americani e la cordata italiana di acquirenti entrerà in una fase più
avanzata.
Fiom, Fiom, Uilm e i rappresentanti dei lavoratori,
ribadendo che i prodotti italiani hanno un vasto mercato e che gli
stabilimenti continuano a ricevere commesse, hanno sottolineato che tra i
clienti di ASI italiana ci sono anche società concorrenti di Siemens e
che, quindi, l'acquisto della Robicon da parte della multinazionale
tedesca potrebbe creare dei problemi.
Questo rende obbligatoria la conclusione della vendita, sulla base di un
piano industriale concordato con i sindacati, di ASI alla cordata italiana
entro e non oltre il mese di luglio.
I rappresentanti dei lavoratori, nel chiedere al
governo il mantenimento degli impegni presi, ribadiscono che la condizione
perché Asi non entri nel tunnel di una lenta agonia è il pagamento degli
stipendi e delle forniture garantito dall'amministrazione americana.
Le organizzazioni sindacali hanno proclamato lo stato
di agitazione degli stabilimenti del gruppo, una manifestazione nazionale
a Roma in occasione del prossimo incontro, le assemblee per informare i
lavoratori delle possibilità e dei rischi, un pacchetto di quattro ore di
sciopero a disposizione delle Rsu qualora non venissero pagati gli
stipendi o si verificasse un blocco delle attività causato da ragioni
finanziarie.
I sindacati territoriali, nei prossimi giorni, incontreranno le
istituzioni locali e le prefetture per chiedere la conferma del loro
impegno alla soluzione positiva della crisi.
Dall'incontro di ieri abbiamo ricavato la
convinzione che, a differenza di altre situazioni, esiste la possibilità
concreta di risolvere positivamente la "crisi indotta" della Asi.
I possibili acquirenti sono protagonisti di primo piano del panorama
industriale italiano. Con l'impegno di tutti e, in primo luogo, di
sindacato, lavoratori e governo è possibile che questa vicenda non si
concluda con un disastro.
Ci sono le condizioni per dimostrare che non è destino subire le scelte e
le conseguenze di errori compiuti altrove.
Chiediamo a tutti i lavoratori la massima
partecipazione alle iniziative decise, perché solo con una seria
mobilitazione sarà possibile costringere il governo, l'azienda, i nuovi
imprenditori e l'amministrazione straordinaria americana a salvaguardare
gli stabilimenti italiani.
20 maggio 2005
FIM FIOM UILM Nazionali
|
|