COMUNICATO
STAMPA
Uilm
nazionale
Gruppo Alcoa- Oggi Fim, Fiom e Uilm hanno incontrato i vertici del
ministero delle Attività produttive
Dichiarazione di Mario Ghini, responsabile di settore della Uilm
nazionale:
"Il gruppo continuerà a produrre in Italia. Abbiamo lanciato un
grido d'allarme per lo stabilimento di Ferrara. La multinazionale
dell'alluminio ha ottenuto i benefici dell'energia a basso costo per tutti
i suoi siti sul territorio nazionale. Però, sta spostando le produzioni,
previste nella sede di Ferrara, da altre parti. Se in Emilia Romagna
vogliono chiudere, faremo in modo che non accada".
Roma- "Oggi i vertici del ministero delle Attività produttive
hanno assicurato che per il gruppo Alcoa non ci sono problemi: anche in
sede comunitaria il decreto che garantisce energia a basso costo ha avuto
via libera. In pratica, la multinazionale operante nel campo
dell'alluminio godrà di tariffe agevolate sui consumi energetici per i
prossimi cinque anni".
E' quanto dichiarato da Mario Ghini, responsabile nazionale per
l'alluminio e la siderurgia della Uilm all'uscita del dicastero in via
Veneto: in questa sede, Fim, Fiom e Uilm hanno incontrato il capo di
gabinetto del ministro Scajola, dottor Paolo Ruta, che a nome
dell'esecutivo ha fornito le più ampie rassicurazioni sul destino degli
stabilimenti dell'Alcoa in Italia. "Purtroppo - ha ribadito Ghini-
continuano ad esserci delle difficoltà per il sito di Ferrara, dove la
preoccupazione sul futuro produttivo ed occupazionale è altissima.
Al governo abbiamo chiesto un intervento sulla multinazionale, proprio
dopo i vantaggi che ha ottenuto dal decreto sui costi energetici. A
Ferrara, dove si producono ruote per importanti case automobilistiche, le
commesse sono state bloccate dall'Alcoa stessa e le produzioni trasferite
in altri stabilimenti del gruppo; inoltre, le due settimane di cassa
integrazione, previste per giugno, sono state fatte slittare a fine
luglio. Per il sindacato è un segnale chiaro: temiamo la chiusura!".
Conclude Ghini: "In sede ministeriale siamo stati chiari: lo
stabilimento di Ferrara non deve chiudere e all'azienda su questo tema non
faremo sconti. Abbiamo già chiesto un incontro urgente al dottor Kramer,
presidente della multinazionale. Intanto, anche il governo faccia la sua
parte".
Roma, 7 giugno 2005
Ufficio stampa Uilm
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