UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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COMUNICATO STAMPA
Uilm nazionale

Mettere in vendita i macchinari del reparto magnetico all'Ast di Terni

La proposta di Mario Ghini, responsabile della Uilm nazionale per la siderurgia

Aveva acconsentito, dopo mesi di trattative, alla chiusura del reparto magnetico delle Acciaierie
di Terni, in cambio di garanzie occupazionali e produttive su altri versanti, il sindacato, che ora si dice contrario alla rottamazione dei macchinari di quella linea produttiva, e chiede al Governo di intervenire presso la proprietà (la multinazionale tedesca Thyssen Krupp) perchè li metta in
vendita. Ad avanzare la proposta è il responsabile nazionale Uilm per la siderurgia, Mario Ghini. "Lo smantellamento entro fine anno del reparto magnetico dell'Ast - riconosce Ghini - faceva parte
dell' accordo sindacale con Tk. Quello che non ci sembra logico, ed economicamente produttivo, è pensare ad una semplice rottamazione di quei macchinari. Molto più efficace sarebbe
invece venderli: questo - ribadisce Ghini - attirerebbe sul territorio ternano altri imprenditori, creando ulteriore occupazione. Inoltre, essendo quella del magnetico una
produzione dal valore strategico (l'Italia uno dei più grossi utilizzatori di lamierino) per molte nostre piccole e medie imprese, produrlo 'in casa' eviterebbe di far salire ulteriormente i costi di produzione che, da quando Ast ha cessato la sua produzione di magnetico, sono già aumentanti del
sette per cento, con il rischio reale che arrivino al 25 per cento". Ricordando che, in sede di trattativa nei mesi scorsi, il sindacato aveva già chiesto al Governo di produrre un'
analisi sul futuro del mercato del magnetico", Ghini conclude tornando a chiedere all' esecutivo un intervento presso Tk per mettere in vendita, e non rottamare, i macchinari del reparto ternano.

Ufficio stampa Uilm
Roma, 13 luglio 2005

 

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