COMUNICATO
STAMPA
Uilm
nazionale
Riunito oggi a Roma il coordinamento nazionale del settore
elettrodomestici della Uilm.
La relazione di Giuliano Giannetti; le conclusioni di Antonino
Regazzi, Segretario generale della Uilm: "Il sindacato sta
approntando un analisi capillare del settore"
"La Uilm ha deciso di monitorare in modo
capillare tutto il territorio nazionale per comprendere tutti i punti di
difficoltà occupazionali relativi al settore dell'elettrodomestico La
crisi del settore elettrodomestico". Lo ha dichiarato Antonino
Regazzi, Segretario generale della Uilm al termine del coordinamento
nazionale del settore elettrodomestico.
"Fino ad oggi- spiega Regazzi- abbiamo registrato in Italia esuberi
superiori alle 5.000 unità. Dobbiamo avere chiaro tutto il contesto,
prima che la situazione occupazionali s'aggravi ulteriormente. L'incontro
che abbiamo tenuto nella sede di corso Trieste è stato molto utile in
questo senso ed abbiamo chiesto una presenza più incisiva da parte
dell'Esecutivo".
L'incontro di oggi è stato introdotto da una relazione della Segreteria
nazionale curata da Giuliano Giannetti, funzionario della struttura
nazionale.
"In questo settore- ha ha sottolineato il funzionario della Uilm-
sono occupati in Italia oltre 50.000 addetti (arrivano a 150.000 se si
considera l'indotto).
Questo patrimonio umano viene messo a rischio per la delocalizzazione dei
siti dal territorio nazionale verso i paesi dove il costo del lavoro è
minimo.
Oltre la delocalizzazione le aziende italiane soffrono in termini
oggettivi la competitività straniera. Solo per citare alcuni esempi: il
gruppo Arcelik della Turchia in quote di mercato, rappresenta un più 1,3%
rispetto all'arco temporale 2003-2004 e a livello europeo si assesta al
quinto posto, con una quota di mercato relativa al 4,8%; anche gruppi come
Lg, Samsung, Vestor con margini d'incremento dello 0,3 e 0,4% stanno
iniziando a stravolgere le quote di mercato europee.
I gruppi danneggiati sono quelli dell' Electrolux con un meno 1,1% e della
Whirlpool con meno
0,4% ; resta stabile il gruppo Candy e crescono i gruppi BSH (con più
0,4%) e il gruppo Indesit Company (con più 0,3%). Alla Indesit Company si
prevede una spesa di più di 70milioni di euro solo come costo aggiuntivo
di materie prime, di cui più del 15% plastica e più del 20% di rame e
acciaio". Ha continuato Giannetti: "Si tratta di un gruppo che
investe in competitività, ricerca, innovazione del prodotto e, nonostante
apra altri stabilimenti in Paesi dell'Est, tiene stabile il livello
occupazionale. La prova di questo sta nel fatto che è l'unica Azienda con
un incremento del 5% sulle assunzioni a tempo indeterminato".
Secondo Antonino Regazzi "il Sindacato deve giocare un ruolo sempre
più ampio nel tutelare prodotto e professionalità ad esso
collegate".
"Infatti -chiosa il leader della Uilm- nel settore elettrodomestico
europeo, l'Italia è la prima produttrice (quota del 36%) seguita dalla
Germania col 19% e dalla Francia col 6%".
Roma, 14 luglio 2005
Ufficio stampa Uilm
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