Ø
la
modifica del rapporto con GM, con il mantenimento delle
piattaforme comuni e lo scioglimento delle joint venture di
Powertrain e Purchasing;
Ø la
conferma del cosiddetto “convertendo” con la possibilità del
suo esercizio da parte delle banche previsto a ottobre 2005;
Ø
l’assunzione
da parte di Sergio Marchionne della carica di AD di Fiat Auto;
Ø
la
costituzione di un nuovo settore industriale denominato “Fiat
Powertrain Tecnhologies”;
Ø
la
Cassa Integrazione Ordinaria (Cigo) per i lavoratori delle
Strutture Centrali di Fiat Auto;
Ø
la
comunicazione di Marchionne che la quantità di produzione, per il
corrente anno, più bassa di quella del 2004, con il conseguente
ricorso a intervento di Cigo in tutti gli stabilimenti italiani.
Mirafiori
:
il calo
di volumi e la cessazione della produzione della Lybra hanno
fatto registrare un incremento della Cigo; a questo si è aggiunta
la Cigo per le Strutture Centrali.
Occorre
definire
i modelli da produrre,
quantità di produzione finalizzata alla saturazione
degli impianti e della stabilità occupazionale.
Cassino
:
la produzione e la
commercializzazione della
nuova Croma non ha
compensato i bassi volumi della Stilo dove permane il ricorso alla
Cigo.
Bisogna
acquisire
tempi certi per l’avvio della nuova Stilo.
Pomigliano
: vanno
confermati i volumi produttivi
a saturazione degli impianti e quantità occupazionale e la
vocazione specialistica dello Stabilimento.
Termini
Imerese : i
lavoratori attualmente sono in cassa integrazione per
l’allestimento delle
linee di produzione della Ypsilon.
Occorre
definire
un percorso che punti al consolidamento
produttivo ed occupazionale dello stabilimento.
Melfi
:
negli ultimi mesi è
stata interessata a qualche settimana di Cigo.
E’
necessario
definire volumi produttivi necessari per saturare gli impianti ed
assorbire le eccedenze dell’indotto.
Alla FIAT
chiediamo un piano
industriale che
dia visibilità, per i prossimi 4 anni,
finalizzato al superamento della crisi come presupposto di
base per il consolidamento e lo sviluppo del settore dell’auto nel
nostro paese.
Il
piano deve prevedere:
a) difesa di tutti i siti produttivi presenti in Italia con
relativi modelli e volumi di produzione tali da saturare gli
impianti e
stabilità occupazionale;
b) impegno di investimenti aggiuntivi da parte della famiglia su
ricerca e sviluppo di nuovi modelli, compreso il rinnovo
della gamma alta dei tre marchi FIAT, LANCIA e ALFA ROMEO;
c) accelerazione
del processo di reintroduzione nella FIAT Auto di tutte le attività
esternalizzate in precedenza, basilare per l’andamento
produttivo;
d) impegno della stessa a sostenere e valorizzare l’indotto
finalizzato al recupero della propria capacità di ricerca e
sviluppo, nonché competitività necessaria per la FIAT e le
altre case produttrici di auto.
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Al
Governo chiediamo:
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-
rispetto
degli impegni presi
il 5 dicembre 2002;
-
finanziamenti
certi sulla ricerca e sviluppo
nel settore auto;
-
strumenti
di ammortizzatori sociali
per la FIAT Auto e per l’indotto, finalizzati al
superamento del ricorso alla Cassa Integrazione
utilizzando anche forme di triangolazione del personale
tra FIAT e indotto, in particolare sul territorio di TERMINI IMERESE;
-
finanziamenti
per la Formazione professionale
dei lavoratori FIAT Auto e indotto.
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Alle
Regioni chiediamo:
|
-
rispetto
degli accordi di programma;
-
sostegno
e finanziamento delle infrastrutture necessarie
per rendere
competitivi gli stabilimenti auto
della FIAT;
-
finanziamenti
a sostegno dell’indotto per la propria qualificazione
attraverso un’aggregazione delle imprese stesse e
favorendo forme consortili
capaci di acquisire
autonomia su ricerca e sviluppo, prodotti competitivi
sul mercato nazionale ed estero.
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A
fronte di impegni precisi da parte del Governo / Regioni
ed, in
particolare della FIAT, la UILM è pronta a sottoscrivere un
patto per la gestione transitoria delle problematiche FIAT Auto
prima che le Banche esercitino il “convertendo”.
Con
un quadro certo di
riferimenti siamo disponibili a fare la nostra parte in termini di
recupero di efficienza e di competitività, dove è necessario, sia
degli Stabilimenti sia dell’intero gruppo Auto. Contemporaneamente
chiediamo alla FIAT
di concordare con il Sindacato un riconoscimento economico
per i lavoratori del Gruppo che contribuiscono al risanamento
finanziario.
Roma,
19 luglio 2005
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