COMUNICATO
SINDACALE
Fim-Fiom-Uilm nazionali
GRUPPO SIEMENS
Le Segreterie nazionali Fim, Fiom, Uilm e il
coordinamento Rsu di tutto il Gruppo Siemens, ritengono il comportamento
di Siemens Italia nella gestione di CNX de L'Aquila scorretto e sbagliato,
nel metodo e nel merito.
Nel metodo, poiché ha tenuto nascosta una trattativa di cessione del
pacchetto azionario (detenuto al 100% da Siemens), negandosi alle ripetute
richieste di incontro e non mantenendo quanto più volte affermato di
sottoporre al confronto preventivo con le OO.SS. e la Rsu qualsiasi
ipotesi sul futuro di CNX. Nel merito, perché Siemens non può lasciare
il territorio aquilano già investito da un drammatico processo di
deindustrializzazione, accampando motivazioni infondate.
La vertenza CNX solleva un problema fondamentale per la vita delle
lavoratrici e dei lavoratori in ogni parte del mondo: la totale libertà
delle multinazionali nell'acquisire o cedere altre imprese, senza obblighi
e senza assumere impegni verso le comunità sconvolte da questi processi.
La Siemens, in Italia e nel mondo, è protagonista di questi processi.
Dopo aver ceduto migliaia di propri dipendenti dei telefonini a un'azienda
taiwanese (che avverrà dal prossimo 1° ottobre e riguarderà circa 60
lavoratori in Italia), venduto a terzi l'attività cavi di Cavenago,
annuncia la volontà di vendere CNX, predispone ulteriori cessioni di ramo
d'azienda e trasferimenti di attività di riparazioni (a Marcianise, a
Cassina e in Tau) e tiene fuori dal processo di unificazione societaria
numerose società possedute al 100% da Siemens e presenti nel nostro
Paese.
Sappiamo che non esistono leggi tali da condizionare la "libertà dei
capitali" ma non rinunciamo a contrastare logiche imprenditoriali che
riducono i lavoratori al pari degli immobili e dei macchinari!
Fim, Fiom, Uilm, a partire dalla vertenza CNX, mirano a rivendicare alla
Siemens un comportamento responsabile verso i lavoratori e territori dove
è insediata.
In tal senso l'ipotesi di accordo, una volta approvata dai lavoratori
delle società Siemens, oggetto della prossima unificazione, può e deve
divenire il punto di forza sul quale fare leva per ottenere da subito
l'impegno Siemens ad affrontare ogni processo di acquisizione o
dismissione, che riguardi la sua presenza in Italia, attraverso un
confronto preventivo, non a cose fatte o di mera informazione.
Le Segreterie nazionali ribadiscono che non accettano un confronto sulla
CNX che avvenga quando le cose sono già definite, la Siemens deve
bloccare ogni decisione e accettare un negoziato che preveda la sua
permanenza a L'Aquila.
Le Segreterie nazionali, d'intesa con Cgil Cisl e Uil nazionali, hanno,
perciò, chiesto la convocazione in tempi strettissimi da parte della
Presidenza del Consiglio dei Ministri, per impegnare la Siemens al
rispetto degli impegni del luglio 2002.
Le Rsu si rivolgono ai lavoratori di tutte le società Siemens in Italia
affinché si concretizzi, una duratura mobilitazione per far retrocedere
la Siemens e conquistare nuovi diritti di controllo sulle scelte
aziendali, condizione di uno sviluppo che tuteli la dignità e il futuro
del lavoro.
Le Rsu danno conseguentemente il mandato alle Segreterie nazionali di
decidere nel momento più opportuno, in relazione allo sviluppo della
vertenza e in raccordo con la Rsu di CNX e le strutture di L'Aquila, una
prima risposta generalizzata di sciopero di tutte le realtà Siemens.
FIM, FIOM, UILM NAZIONALI
Roma, 19 luglio 2005
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