Contratto
2005
biennio economico
Comunicato Uilm n° 11
FEDERMECCANICA
Nei giorni scorsi si sono svolti in forma
"ristretta" alcuni incontri nell'ambito della trattativa per il
rinnovo contrattuale dell'industria metalmeccanica. Più precisamente le
segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm integrate da alcuni
rappresentanti territoriali hanno incontrato la delegazione di
Federmeccanica e Assistal nei giorni 26 ottobre e 8 novembre e la
delegazione di Unionmeccanica Confapi l'8 novembre.
Nel corso degli incontro la Federmeccanica, pur non formulando alcuna
proposta quantitativa, ha confermato la propria disponibilità a concedere
aumenti oltre il perimetro dell'inflazione già consuntivata dall'Istat e
quella programmata per il futuro, solo a condizione di ottenere risposte
sul piano della flessibilità dell'orario e più precisamente:
-
la monetizzazione di tre PAR (permessi annui
retribuiti);
-
la possibilità di ricorrere allo straordinario
volontario in caso di mancato accordo con le RSU;
-
la generalizzazione delle 64 ore di flessibilità
(orario plurisettimanale) e, soprattutto una loro maggiore esigibilità.
Sui 25 euro richiesti a titolo di "mancata contrattazione" la
Federmeccanica ha dichiarato di non essere disponibile a prevedere un
istituto salariale a tale titolo e ha proposto di aggiungere eventualmente
un'ulteriore cifra ai minimi tabellari a condizione che tale cifra venga
ad assorbire non solo la contrattazione aziendale ma anche eventuali
superminimi. In questo modo l'aumento "pulito" andrebbe solo ai
lavoratori cui vengono applicati i soli minimi contrattuali.
Sul mercato del lavoro la Federmeccanica ha dichiarato di voler definire
una percentuale di ricorso ai lavori temporanei (contratti a termine e
somministrazione di lavoro a tempo determinato) ma solo nell'ambito dei
rinvii operati dalla legge. Rimarrebbero quindi esclusi i contratti (non
ripetibili) di durata inferiore a sette mesi e questo ridurrebbe
fortemente l'efficacia di tale percentuale.
Per quanto riguarda invece il tema dell'apprendistato (che è stato
approfondito in sede tecnica il giorno 7 novembre), permangono delle
distanze sulla questione della formazione esterna e della certificazione
di tale formazione.
A fronte di queste posizioni, meno rigide di quelle presentate fino a
settembre, ma pur sempre non ancora adeguate all'esigenza di una
trattativa dai tempi brevi, si è decisa la ripresa del confronto in
"plenaria" per il giorno 21 novembre.
UNIONMECCANICA
Per quanto riguarda invece il confronto con l'Unionmeccanica Confapi,
svoltosi nel pomeriggio dell'8 novembre, la delegazione imprenditoriale ha
avanzato una proposta quantitativa di 58 euro sui minimi contrattuali a
cui, con l'eccezione delle imprese in crisi (definite "con criteri
oggettivi"), si sommano ulteriori 30 euro a condizioni di convenire
su alcune modifiche normative e hanno presentato un lungo elenco di
istituti potenzialmente suscettibili di tali modifiche.
Queste posizioni sono state contestate dalla delegazione sindacale che ha
rammentato che il confronto verte essenzialmente sul rinnovo dei minimi
tabellari e che pur essendo in corso un confronto su apprendistato e
mercato del lavoro (temi definiti di comune e immediato interesse dalle
Parti), non si intende rinnovare anticipatamente la parte normativa del
contratto.
Inoltre, le proposte avanzate dall'Unionmeccanica, oltre a essere
collocate in un contesto che dovrebbe appunto affrontare aspetti
economici, sono assai negative sul piano del merito (si pensi per esempio
alla revisione della normativa sulla malattia).
Viste tali distanze di posizioni, le Parti hanno deciso di non fissare una
data per la ripresa della trattativa.
Per modificare le posizioni delle controparti è quindi necessario la
prosecuzione della mobilitazione dei lavoratori metalmeccanici.
Per il 5
dicembre è fin d'ora convocata una riunione degli "Esecutivi"
di Fim, Fiom e Uilm.
Roma, 10 novembre 2005
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