DOCUMENTO
Uilm
nazionale
La Direzione Nazionale della Uilm, riunitasi nei giorni 18 e 19
settembre a Compiano ha proseguito la discussione avviata nella riunione
del 17 e 18 luglio a Castelbrando. La riflessione svolta, a partire dal
documento conclusivo del 13° congresso della Uilm, ha tracciato le linee
dell'azione sindacale per i prossimi anni.
L'autonomia della Uilm
Nello scenario politico definito con le ultime elezioni politiche, che
conferma lo schema dell'alternanza tra le coalizioni, la Direzione
nazionale ribadisce il valore dell'autonomia del Sindacato e, comunque,
della Uilm dalle coalizioni: autonomia che può essere sintetizzata
nell'obiettivo di mantenere con l'attuale Governo gli stessi atteggiamenti
che ci hanno contraddistinto nel rapporto con i precedenti: attenzione al
merito delle questioni e disponibilità al confronto senza pregiudiziali,
ma con l'orientamento dettato dagli interessi delle persone che
rappresentiamo.
Stato sociale e politiche economiche
Per questo la Uilm, segue con attenzione sia le confuse discussioni
dell'Esecutivo e della Maggioranza per la definizione della Legge
Finanziaria 2007 sia il confronto che a livello Confederale si sta
svolgendo. L'unico segnale che per il momento possiamo apprezzare sono le
dichiarazioni del Governo al tavolo confederale circa l'esigenza di
modificare il modello contrattuale, cui tuttavia dovranno seguire i fatti.
La Direzione nazionale Uilm conferma:
1. l'esigenza di migliorare le tutele in termini di sostegno al reddito,
accreditamenti previdenziali e supporto alla ricollocazione dei lavoratori
disoccupati e in particolare di coloro che hanno svolto lavori temporanei;
2. l'esigenza di incrementare il reddito dei lavoratori e delle
lavoratrici dipendenti e quindi il previsto intervento di riduzione del
cuneo fiscale deve essere ripartito in modo paritetico tra impresa e
dipendenti e che comunque la quota delle imprese debba essere finalizzata
alla ricerca e innovazione per lo sviluppo;
3. che per le questioni previdenziali, sul piano del metodo, v'è bisogno
di un confronto specifico, svincolato dai tempi stretti della Finanziaria,
mentre su quello del merito quanto definito con le riforme degli anni '90,
necessità al più di qualche aggiustamento, che vada nel senso di
completare il superamento di incomprensibili differenziazioni di
trattamento, prevedendo invece altre differenziazioni sulla base delle
concrete attività svolte, tenendo conto per esempio che una cosa è
lavorare in un ufficio e un'altra è lavorare su una linea di montaggio.
E' necessario inoltre prevedere:
- meccanismi di adeguamento delle pensioni che tengano conto anche della
crescita reale della ricchezza del Paese,
- che il superamento dello "scalone" del 2008 avvenga senza
penalizzazioni per i lavoratori e i pensionati
- e che il TFR, sulla base del "silenzio-assenso" debba
confluire ai fondi di previdenza complementare di origine negoziale;
4. su questi argomenti, sulle questioni dello Stato sociale e del Fisco
misureremo le scelte concrete del Governo e laddove, dovessero
concretizzarsi interventi negativi per gli interessi dei lavoratori e dei
pensionati, così come trapelato su alcuni giornali nei giorni scorsi, la
Uilm proporrà a Fim e Fiom di proclamare iniziative di lotta.
La contrattazione
La Direzione Nazionale della Uilm in vista dell'apertura già dall'autunno
del confronto tra le Organizzazioni sindacali di categoria e con le
lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici per la predisposizione della
piattaforma per il rinnovo del contratto che scade a giugno 2007 propone
alla discussione un primo elenco di questioni:
1. le richieste salariali, così come di fatto è avvenuto in tutti i
rinnovi firmati negli ultimi anni, non potrà basarsi sul criterio ormai
logoro dell'inflazione programmata e, in attesa di una riforma del modello
contrattuale che estenda la contrattazione integrativa, occorre
consolidare il meccanismo previsto nei rinnovi di gennaio 2006, che
prevedono delle erogazioni a titolo di mancata contrattazione;
2. occorre affrontare le questioni dei contratti di lavoro temporanei,
commisurando l'utilizzo alle effettive esigenze della produzione e
prevedendo delle tutele specifiche, quali per esempio:
- il diritto di precedenza nell'assunzione di lavoratori che abbiano
svolto queste attività presso l'impresa,
- sedi di confronto tra sindacato e azienda per stabilizzare l'occupazione
temporanea a fronte della stabilizzazione delle attività produttive,
- riaffermare il diritto dei lavoratori con contratti temporanei alla
parità retributiva (compresi i premi di risultato) rispetto ai lavoratori
a tempo indeterminato,
- prevedere interventi formativi che agevolino la stabilizzazione;
3. anche nella trattativa per il prossimo rinnovo contrattuale il tema
dell'utilizzo degli impianti e della flessibilità rappresenteranno un
punto cruciale, perché la competitività delle imprese e la capacità di
cogliere le opportunità del mercato, spesso a fronte di richieste non
programmate e in tempi brevi, continua ad essere un tema ineludibile della
quotidiana attività produttiva. Da questo punto di vista occorre svolgere
una riflessione per individuare una soluzione che possa rispondere alle
esigenze della produzione ma anche a quelle dei lavoratori;
4. riflettere su come e perché differenziare le normative contrattuali
sulla base delle caratteristiche dei differenti settori e comparti
dell'industria metalmeccanica. In questo ambito sarebbe utile riordinare e
aggiornare i testi contrattuali, che sempre di più dimostrano i limiti di
essere stati pensati e scritti per un modo di lavorare e produrre che
ormai è superato.
A questo elenco di argomenti occorre aggiungere anche due altri argomenti,
quello della riforma dell'inquadramento e quello della costituzione e del
ruolo dell'Ente Bilaterale di categoria, che tuttavia non rappresentano
temi sui quali occorre negoziare con le Controparti se attuarli o meno, ma
semplicemente come definirli, in quanto temi già negoziati nel rinnovo
del 2003. Federmeccanica infatti sbaglierebbe i propri conti se pensasse
di ricontrattare nel prossimo contratto l'inquadramento professionale,
rinviandone l'applicazione.
Infine, la Direzione nazionale Uilm da mandato alla Segreteria nazionale
di avviare e concludere un confronto con Fim e Fiom per ridefinire i
contenuti del "Patto di Solidarietà" che regola la
rappresentanza sindacale in azienda, garantendone altresì un'omogenea e
coerente applicazione sul territorio nazionale
Compiano, 19 settembre 2006
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