UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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COMUNICATO STAMPA
Uilm nazionale

Vertenza Ergom: una strada pericolosa che la Uilm non intende più percorrere
Le considerazioni del segretario generale dei metalmeccanici della Uil, Antonino Regazzi

Chi è che trama per far chiudere lo stabilimento di Pomigliano del gruppo Fiat?
La domanda sorge spontanea se si guarda alla vertenza Ergom, caratterizzata da episodi assai strani.
Lo sciopero ad oltranza dei lavoratori dell’azienda succitata ha costretto il sito che produce l’Alfa Romeo 159 a 3 settimane di inattività.
Ora, che la vicenda Ergom si è conclusa con le stesse garanzie che ai lavoratori erano state assicurate fin dal primo giorno al tavolo della trattativa, emergono delle perplessità.
La vertenza in questione, pur meritevole di un accordo sindacale, poggia sul trasferimento dei vecchi capannoni da Napoli all’interno della città partenopea, precisamente a Pomigliano dov’è ubicato il sito produttivo del gruppo Fiat.
Quindi, quali migliori garanzie produttive ed occupazionali, se non quelle di costruire nuovi capannoni ed acquisire nuove macchinari?
Insomma, in prospettiva una nuova fabbrica con la medesima ‘mission’ solo più moderna sul piano tecnologico.
Se si analizza in questo modo lo stato dei fatti si può dedurre che nel napoletano si è aperta una stagione di conflitti per nulla.
Anzi, s’è creato un danno ai lavoratori ed all’azienda a livello di produzione e mercato in un frangente che è decisivo per lo sviluppo della Fiat e per l’intera economia del Paese.
Sia chiaro che la Uilm giudica pericolosa la strada percorsa nella vertenza Ergom e, se si dovesse riaprire, non ha intenzione di ripercorrerla.

Ufficio Stampa Uilm
Roma, 23 aprile 2007

 

 

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