COMUNICATO
SINDACALE
Fim-Fiom-Uilm nazionali
SIRTI: DIRITTO ALLA SICUREZZA NEGATO. SCIOPERO!
Tre operai Sirti rifiutano, per immediato grave
rischio e pericolosità, una specifica prestazione di posa segnaletica in
autostrada nella corsia di sorpasso, in prossimità di una curva che
determina una scarsa e insufficiente visibilità e con presenza di
traffico in quella corsia. La Direzione Sirti commina un provvedimento
oltre alla trattenuta economica per il lavoro non svolto.
NEL PRENDERE ATTO CON RAMMARICO DI TALE AZIONE SBAGLIATA, RISPONDIAMO
CHE:
La Costituzione della Repubblica italiana (art. 2,
32, 35, e 41) afferma la salvaguardia della persona umana nella sua
integrità psicofisica come principio assoluto, senza ammettere deroghe
per fatalità, ineluttabilità, oppure di condizioni di fattibilità
economica o di convenienza produttiva.
Dai principi costituzionali la giurisprudenza ha tratto il principio secondo
il quale la tutela del diritto alla salute del lavoratore è un diritto
all'incolumità fisica del singolo individuo.
La legge riconosce esplicitamente il diritto al
rifiuto della prestazione in caso di possibile grave e immediato
pericolo (art. 1460 Cod. Civ. e art. 14 D. Lgs 626/94).
In Sirti, non mancano investimenti economici sulla sicurezza, si
può fare di più e meglio; vi è stata un'accresciuta attenzione in
termini di investimenti in seguito alla tragedia dell' 2006 dove sono
morti due operai, investiti in autostrada da un camion.
Manca evidentemente ancora una cultura diffusa, ai vari livelli della
struttura aziendale sul trasmettere come elemento non mediabile il
principio della salvaguardia dell'integrità psicofisica del lavoratore.
Per la verità nei corsi di formazione impartiti sulla sicurezza
era stato esplicitato il diritto/dovere a rifiutare la prestazione in caso
di pericolo, ma evidentemente nella pratica non solo tale diritto è
negato, ma pure sanzionato, nel caso il lavoratore lo persegua
concretamente, se pur eccezionalmente, come nel caso concreto.
È questo l'aspetto grave, inaccettabile e
inquietante che si determina con l'azione disciplinare e di condanna
nei confronti dei lavoratori, Sirti con tale atto vuole significare il
rifiuto dell'azienda a riconoscere il singolo lavoratore quale soggetto
attivo della sicurezza (aspetto cardine della legge 626/94) e spingerlo a
lavorare in qualunque condizione impartita, pena il rischio di
contestazione disciplinare e conseguente provvedimento con danno
economico. Lo scopo evidente è determinare una soggezione che può avere
purtroppo effetti tragici di sottovalutazione del pericolo e della propria
sicurezza. Il contrario di ciò che da sempre la sicurezza sul lavoro si
prefigge.
È questo che rende inaccettabile, pericoloso,
da condannare e respingere con tutti gli strumenti a disposizione, che
saranno tutti attivati, l'atto della direzione Sirti, che nel comminare
una pesante sanzione ai tre lavoratori e relative trattenute economiche,
vuole trasmettere un segnale culturale preciso e creare un clima di paura
e ricatto sulla sicurezza.
È per noi la dimostrazione che a rispondere di
tale incauta grave azione deve essere chiamata, in correo, tutta la
dirigenza generale della Sirti e non solo il singolo responsabile di
cantiere.
DICHIARIAMO VENERDÌ 25 MAGGIO
4 ORE DI SCIOPERO IN TUTTO IL GRUPPO SIRTI
PER IL DIRITTO ALLA SICUREZZA!
FIM, FIOM, UILM NAZIONALI
IL COORDINAMENTO NAZIONALE SIRTI
Roma, 17 maggio 2007
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