COMUNICATO
SINDACALE
Fim-Fiom-Uilm nazionali
AL MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO
CRISI SEAM NON RISOLTA, DUBBI PER LA CESSIONE RAMO A CEDIF
Martedì 2 ottobre si è tenuto presso il Ministero
dello Sviluppo Economico, alla presenza del sottosegretario Alfonso
Gianni, il primo incontro sindacale relativo alla procedura di legge
sulla cessione di Ramo d'azienda a Cedif Srl avviata da Seam SpA, società
in liquidazione.
All'incontro la Direzione SEAM ha confermato l'intenzione di procedere
con tale cessione di ramo per 118 lavoratori, mentre altri 80
lavoratori rimarrebbero in SEAM che si appresta a cessare l'attività.
La Direzione Seam ha dichiarato che per gran parte di questi 80
lavoratori, circa 50, ci sarebbe l'aggancio alla pensione attraverso la
mobilità e la cassa integrazione, mentre per altri 30 sono allo studio
varie soluzioni.
In Seam rimarrebbero inoltre i debiti e i crediti e gli immobili
attualmente in essere.
Come Delegazione sindacale (supportati da un legale esperto in
materia) abbiamo obiettato che la procedura ci sembra al momento
fallace, poco chiara nel definire i criteri oggettivi del perimetro
del ramo d'azienda in cessione, così come sembrano non chiari i criteri
soggettivi con cui si scelgono i lavoratori nell'eventuale passaggio al
ramo d'azienda. La procedura è comunque incompleta anche in quanto non si
riscontra la distribuzione territoriale degli addetti e i relativi profili
professionali.
Permane inoltre il dubbio che la società Cedif, per la sua attuale
ragione sociale, possa accedere agli ammortizzatori sociali: casse
integrazioni straordinarie e mobilità ecc.., in caso problemi nel
prossimo di futuro; punto in verifica con il Ministero del Lavoro.
La direzione Seam si è resa disponibile a fornire nel prossimo
incontro tutte le informazioni del caso.
Per quanto riguarda il piano industriale di Cedif, di cui si è
accennato nella riunione, è sembrato vago e privo del sostegno
necessario, che può essere fornito solo dal cliente principale ALCATEL.
Pertanto pur dimostrando interesse ad approfondire le ipotesi
presentate, abbiamo chiesto al Ministero di verificare la disponibilità
di ALCATEL a partecipare al tavolo per conoscere concretamente i carichi
di lavoro che saranno assegnati, la loro distribuzione territoriale e la
loro durata.
Rimane il dubbio che l'operazione in corso sia l'ennesimo giro di
valzer che questo settore utilizza, dove attraverso ammortizzatori
sociali, scomposizioni di società, cessioni di rami, scatole e contro
scatole, si scarichino sui lavoratori e sulla collettività politiche
industriali e obiettivi di bilancio discutibili.
Il Ministero si è riservato di fare tutti gli approfondimenti
necessari utili a valutare la soluzione più idonea al caso e riconvocare
a breve un nuovo incontro.
FIM, FIOM, UILM NAZIONALI
Roma, 4 ottobre 2007
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