COMUNICATO
STAMPA
Uilm
nazionale
Antonino Regazzi intervistato dal Velino: Metalmeccanici, Uilm:
Procede bene referendum su contratto
Il testo integrale delle dichiarazioni rilasciate all'agenzia di stampa
diretta da Daniele Capezzone
Si chiude stasera il referendum delle tute blu per
votare l’accordo siglato il 21 gennaio da sindacati e imprese sul
rinnovo contrattuale dei metalmeccanici. Soltanto i lavoratori della
Fiat di Mirafiori, Melfi e Termini Imerese continueranno le votazioni
anche domani mattina, a causa del blocco produttivo che in questi giorni
ha interessato gli stabilimenti del Lingotto per la partita difettosa di
motori 1.3 multijet. I primi dati di rilievo usciranno domani, anche se
per quelli definitivi si dovrà attendere con tutta probabilità lunedì
pomeriggio. I sì, però, al momento risultano oltre il 75 per cento: è
questa la tendenza che si va delineando mentre è in corso lo scrutinio.
E il segretario generale della Uilm Antonino Regazzi racconta al VELINO
le sue impressioni. “Il referendum sta andando bene – spiega –.
Naturalmente, le votazioni sono in corso e i dati non sono definitivi.
Ma la partecipazione dei lavoratori finora è stata alta, anche perché si
tratta di dare un parere sul nuovo contratto nazionale del comparto, una
questione importante insomma”. Ricordiamo infatti che la trattativa per
il rinnovo è durata oltre nove mesi con momenti di chiusura da parte di
sindacati e imprese, scioperi spontanei dei lavoratori un po’ in tutta
Italia a supporto della vertenza e l’intervento obbligato del ministro
del Lavoro Cesare Damiano per riuscire a mettere d’accordo le parti
sociali. Comunque, aggiunge il numero uno della Uilm, “credo che il
referendum si chiuderà con un afflusso intorno al 70 per cento”.
Con l’occasione, Regazzi ha detto la sua anche sul tavolo appena aperto
da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria per la riforma del modello
contrattuale del 1993. “Sono un sostenitore di nuove regole e critico
quelle attuali – chiarisce il leader della Uilm –. Ecco perché sono
contento per l’apertura di questo tavolo, che ha proprio il compito di
stabilire norme nuove”. In particolare, sottolinea, “il contratto
triennale è il giusto punto d’avvio, anche se non basta. Tocca rivedere
il sistema di calcolo dell’inflazione, dato che il meccanismo attuale
non è più adatto, e soprattutto andare in direzione del potenziamento
della contrattazione di secondo livello”. Purtroppo, continua Regazzi,
“è difficile fare ipotesi sui tempi di attuazione del nuovo modello. Le
posizioni in campo sono differenti, e poi molto dipende da cosa il
tavolo si tira dentro”. Ad esempio, conclude il segretario generale
della Uilm, “se entrerà in gioco anche il discorso sul sistema di
rappresentanza (chiesto dalla Cgil che, anzi, si è lamentata a suo tempo
della mancanza della parte relativa a democrazia e rappresentanza
sindacali nel documento unitario consegnato agli industriali al primo
incontro, ndr) il tavolo per la riforma del modello contrattuale sarà
ancora più lungo. E questo perché è un argomento ostico e difficoltoso,
sono ‘solo’ 60 anni che ne parliamo e non è mai stata fatta un’intesa!”.
Ufficio stampa Uilm
Roma, 27 febbraio 2008
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