COMUNICATO
SINDACALE
Fim-Fiom-Uilm nazionali
Orario di lavoro. Fim, Fiom e Uilm
chiedono alle organizzazioni europee dei sindacati la mobilitazione dei
lavoratori contro la direttiva sugli orari
Con una lettera indirizzata a Peter Scherrer,
Segretario generale della Federazione europea dei metalmeccanici, i
Segretari generali di Fim-Cisl, Giuseppe Farina, Fiom-Cgil, Gianni
Rinaldini, e Uilm-Uil, Antonino Regazzi, sollecitano le organizzazioni
europee dei sindacati - Fem e Ces, la Confederazione sindacale europea - a
indire una mobilitazione europea dei lavoratori contro la proposta di
direttiva sugli orari di lavoro approvata, l'11 giugno scorso, dal
Consiglio dei Ministri del Lavoro e Affari Sociali della Ue.
Di seguito il testo della lettera, firmata dai tre Segretari generali di
Fim, Fiom e Uilm.
"Fim, Fiom, Uilm chiedono alla Federazione
europea dei metalmeccanici di proporre all'esecutivo della Ces, previsto
per il 25 giugno, una mobilitazione europea di tutte le lavoratrici e
tutti i lavoratori contro la direttiva sugli orari di lavoro, approvata
dalla maggioranza dei Governi europei tra cui quello italiano."
"Ciò anche in considerazione delle valutazioni già espresse dalla
Fem e dalla Ces."
"La proposta della Commissione è inaccettabile perché mette in
discussione i diritti di contrattazione collettiva in Europa e peggiora le
condizioni di lavoro e di vita di milioni di persone in Europa."
La proposta di direttiva, approvata la scorsa
settimana in Lussemburgo dai Ministri del Lavoro europei, consente di
allungare l'orario settimanale fino a 60 ore e oltre attraverso il
meccanismo del cosiddetto opting out, cioè attraverso la possibilità di
derogare, per via legislativa o contrattuale (collettiva o individuale),
alla normativa europea che limita l'orario normale a 48 ore settimanali.
Ora la partita si sposta a Strasburgo, al Parlamento europeo, dove Fem e
Ces auspicano che venga bloccato il meccanismo della deroga.
Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm
Roma, 18 giugno 2008
|
|