COMUNICATO
STAMPA
Fim-Fiom-Uilm nazionali
Energia/clima. Fim, Fiom, Uilm: "Il pacchetto di misure sulle
emissioni di CO2 va approvato in Commissione Ambiente del Parlamento
Europeo nei tempi stabiliti"
Le Segreterie nazionali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil,
Uilm-Uil hanno diffuso oggi un comunicato di cui riportiamo ampi stralci.
"Le Segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm hanno
contribuito a costruire, e appoggiato con convinzione, la posizione del
Comitato esecutivo della Federazione europea metalmeccanici del 4 e 5
giugno scorso, sul pacchetto energia dell'Unione Europea, tesa ad
affermare il principio che il cambiamento climatico č una delle
principali sfide del 21° secolo e che č necessario un percorso per
l'attenuazione delle emissioni di gas climalteranti in tutto il
mondo."
"In Italia, la Confindustria sostiene di condividere l'idea di
interventi coordinati per (contrastare) i cambiamenti climatici, ma chiede
al Governo di intervenire per bloccare la proposta Ue di ridurre le
emissioni mentre il Governo, attraverso il ministro dell'Ambiente e quello
delle Politiche Comunitarie, sostiene che "le imposizioni della
Comunitā Europea costerebbero troppo". Far valere il problema dei
costi in un settore che ha avuto profitti da capogiro negli ultimi anni e
che, nonostante la crisi, continua nel suo trend anche quest'anno, ed
affermare che si possano prendere misure europee sulla riduzione solo dopo
un accordo internazionale, ci sembra francamente l'opposto della filosofia
della gradualitā e dell'attuazione della volontā espressa dall'Europa e
contenuta anche nella dichiarazione approvata dall'esecutivo della Fem
(giugno 2008)."
"Oggi, alla vigilia del voto in Commissione Ambiente del Parlamento
Europeo (Envi), vi č il pericolo che molti interessi a livello europeo
convergano per bloccare l'approvazione del pacchetto entro l'attuale
legislatura."
"Noi riteniamo, invece, che questo pericolo vada scongiurato e che il
pacchetto di misure europee debba essere approvato sulla base dei principi
originari, nei tempi stabiliti. Un fallimento non segnerebbe soltanto una
battuta d'arresto per politiche di maggiore sostenibilitā nei paesi
europei; inevitabilmente, questo pregiudicherebbe i negoziati per un
accordo internazionale post-Kyoto che dovranno essere avviati giā nel
2009."
Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm
Roma, 6 ottobre 2008
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