COMUNICATO
SINDACALE
Fim-Fiom-Uilm nazionali
INCONTRO ILVA DEL 14 OTTOBRE
Dopo il comunicato sindacale fatto immediatamente al
termine dell'incontro del 14 scorso, in cui giudicavamo negativa la
risposta aziendale alle richieste della piattaforma, in particolare sul
salario, torniamo per un esame più dettagliato sulle risposte
dell'azienda.
La premessa di quadro, che l'azienda ha fatto
in risposta alla nostra piattaforma, parte dalle conseguenze della crisi
finanziaria in atto, con i riflessi contingenti che sta avendo, con un
rallentamento dei mercati e una indeterminatezza sulle prospettive future.
Sostenendo che le nostre richieste erano compatibili con la situazione del
luglio scorso, in cui si era in presenza di una crescita di fatturato e di
utili, con una domanda sostenuta (il 29 luglio, l'azienda parlò di 4 anni
di record successivi, con il dato del giugno 2008 superiore a quello del
2007).
Per l'azienda, oggi la situazione è profondamente
cambiata, e "dato che la contrattazione integrativa si fa sulle
previsioni sul futuro, e solo marginalmente sul pregresso, non ci sono
margini economici per le richieste, in particolare salariali, che voi fate".
Noi contestiamo radicalmente questa impostazione, i
profitti record fatti in questi anni non vengono cancellati dalla
situazione contingente, quindi una parte deve essere ridistribuita
comunque ai lavoratori attraverso la contrattazione di 2° livello.
Per quando riguarda poi il modo di affrontare le
prospettive della situazione produttiva, nella nostra piattaforma,
abbiamo sostenuto che, pur in una situazione positiva della siderurgia,
emergevano tuttavia delle criticità (questioni ambientali, riduzione
delle emissioni di CO2, energia, materie prime). Abbiamo sostenuto che: Questa
situazione non può essere affrontata pensando di recuperare sul costo del
lavoro o scaricandone i costi sull'ambiente; e indicato alcune linee
di intervento: "Se la siderurgia, italiana ed europea, vuole
continuare ad avere un ruolo industriale guida, deve proseguire ad
innovare nei processi e nei prodotti, deve mettere in atto politiche
lungimiranti, per attenuare gli impatti ambientali e, per quanto riguarda
le produzioni, mirare soprattutto all'incremento della qualità di
prodotti ad alto valore aggiunto, piuttosto che delle quantità".
Sulle strategie, sulle scelte di politica
industriale e di investimento, per fronteggiare le prospettive
produttive, non abbiamo sentito considerazioni esaustive da parte
dell'azienda, ma solo dichiarazioni generiche: "la valutazione
delle prospettive per le prossime settimane è difficile da farsi, un
riavvio dei mercati si può ipotizzare che ci sarà, anche se non si sa
quando, ma sicuramente con prezzi dei prodotti finali più bassi".
Su queste parti, a partire dal prossimo incontro,
intendiamo avere precise risposte dall'azienda.
Per quanto riguarda i successivi punti:
- Orario di lavoro. (indennità) Per l'azienda,
il "disagio" per la lunga permanenza in fabbrica è già
regolata da un accordo del 1989 e il CCNL già interviene sulla materia,
tuttavia per l'azienda, l'argomento, al di là delle quantità, può
essere discusso, ma andrebbero chiusi tutti i contenziosi.
- Premio di Risultato. Qui c'è invece un
problema di principio. Per l'azienda, non si possono rivedere i
meccanismi di costruzione del Premio, come noi abbiamo chiesto (dato
che, secondo l'azienda, il 90% del valore del Premio sarebbe garantito).
Altro problema è l'appiattimento della curva di calcolo il premio, su
questo potrebbe essere avviato un confronto.
- Mensilità aggiuntiva. Questa richiesta viene
respinta. Perchè sarebbe un aumento completamente fisso che per,
l'azienda, non rientra nei criteri attualmente in vigore.
- Indennità. Per quanto riguarda straordinari,
indennità turni, ecc. l'azienda riconosce che ci sono delle situazioni
sperequate e quindi si potrà vedere.
- Investimenti e Relazioni industriali. Sulle
richieste per diverse procedure di informazione, per l'azienda una
migliore informativa generale si può fare, ma con meccanismi utili e non
retorici. Le discussioni sui piani di investimento, in particolare a
Taranto e a Genova, solitamente vengono affrontati nei territori con il
coinvolgimento più ampio anche delle Istituzioni locali, pur cui c'è il
rischio che una discussione a livello nazionale diventi un confronto
minore.
Secondo l'azienda, sulle questioni ambientali e delle
emissioni di CO2 ci sono contatti stretti tra i due principali sistemi
industriali europei (Confindustria tedesca e italiana) e che lo
stesso avviene anche sindacalmente. Abbiamo precisato che le posizioni
delle imprese e quelle del sindacato divergono su questa materia.
Rispetto alla ridefinizione delle norme sul
raffreddamento del conflitto, per l'azienda non è possibile prevedere
percorsi sanzionatori in caso di inosservanza aziendale, a meno ché il
sindacato non rinunci al diritto di sciopero (questa ci è parsa una
provocazione).
- Occupazione. Nello scorso integrativo si era
definito un intervento progressivo sui contratti non stabili (intendendo
tutti quelli che hanno un rapporto diverso dal tempo indeterminato), per
una loro progressiva riduzione. L'azienda dichiara che in quasi tutti gli
stabilimenti siamo lontani dalla % massima di contratti non stabili
prevista dall'accordo del 2003, ma che la percentuale del 16% non può
essere ridotta.
Si conviene invece sulla possibilità di discutere gli organici
strutturali, a livello di ogni stabilimento.
- Appalti. L'azienda è disponibile a fornire
maggiori informazioni al sindacato, sulle attività appaltate e sulle
ditte coinvolte, ma non intende costituire un tavolo a livello
territoriale, per discutere di un bacino qualificato di aziende.
Alcune attività appaltate possono essere reinternalizzate, mentre le
attività di appalto continuativo dovrebbero essere meglio regolamentate,
ma prevedere tra i criteri per le gare il divieto di subappalto sarebbe un
vincolo troppo grosso.
- Sicurezza. Va bene l'istituzione del RLS di
sito e disponibilità a discutere dell'istituzione del Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza e l'Ambiente (RLSA) a fronte della
disponibilità alla partecipazione alla attività di formazione e
controllo. Occorre darsi delle regole per il controllo delle ditte terze
che necessariamente è complesso per l'ampiezza della struttura.
Disponibilità ad estendere le informazioni e il
coinvolgimento degli RSL, ad esempio estendendo il canale di informazioni
che vengono fornite al N.O.I., la cui organizzazione operativa va
riverificata anche con il coinvolgimento delle OO.SS..
La possibilità di interrompere un lavoro pericoloso
è già stabilità dalla legge, ma non è possibile definire delle
procedure.
- Sulla Formazione, disponibilità alla
discussione, sull'Inquadramento, l'azienda chiede proposte più
specifiche da parte nostra, ma obietta che non ci può essere automatismo
tra formazione e crescita professionale; mentre non vi sarebbero
preclusioni di principio al riconoscimento dell'inquadramento per le
sostituzioni e i rimpiazzi, si tratterà di approfondire il confronto.
- Su Logistica e Servizi, il confronto potrebbe
avvenire a livello di sito.
- Decorrenza. Da ultimo, l'azienda ha precisato
che non è disponibile ad accogliere la richiesta di decorrenza dal 1
gennaio 2008.
Da queste risposte complessive deriva il nostro
giudizio negativo sulla posizione espressa dall'azienda e rinnoviamo
l'appello ai lavoratori di tutti i siti Ilva a sostenere con forza la
piattaforma che insieme abbiamo presentato.
FIM FIOM UILM Nazionali
Roma, 21 ottobre 2008
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