UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO VI - NUMERO 8 Novembre 2001

Co.Met.A. quel che resta in comune

Con l'avvio della seconda "legislatura" possiamo considerare conclusa la fase di decollo del nostro fondo di categoria. Volendo provare ad analizzare questa prima fase possiamo affermare che il fondo chiude il bilancio della prima parte di vita registrando, sicuramente, una buona dose di successi e qualche zona d'ombra.
Sono certamente da annoverare nelle positività l'elevato numero degli associati e la percentuale di rivalutazione delle quote. Il dato sicuramente più entusiasmante è rappresentato dalla capacità delle fonti istitutive prima e degli organismi dirigenti poi, di assolvere, in un tempo funzionalmente breve, a tutte le fasi costitutive del fondo. Qualche zona d'ombra comunque rimane .... i rapporti burocratici con la Commissione di Vigilanza, il difficile dibattito politico circa la destinazione del TFR, la scarsa fidelizzazione dei lavoratori più giovani, le norme fiscali ancora penalizzanti.
Il corollario di leggi e decreti che accompagna tutta la materia dei fondi pensione, unitamente agli accordi fra i soggetti istitutivi, rappresenta l'elemento fondamentale che detta la differenza fra il nostro sistema e quello di altri paesi dove, in molti casi, la materia è demandata più ad un meccanismo esclusivamente spontaneo/liberistico che ad una articolazione puntuale e standardizzata in un sistema di regole legislative. Il meccanismo democratico della rappresentanza elettiva negli organi di governo del fondo rappresenta, senza dubbio, l'elemento di effettiva partecipazione alle scelte che regolano l'attività e la gestione della vita del fondo, da parte dei lavoratori soci.
Nella realtà, per il nostro fondo pensionistico, ma più in generale per tutta la materia dei fondi negoziali, bisognerà misurarsi in una fase di "start-up di onda più lunga", che potrebbe durare anche qualche anno.
I tempi dipenderanno dal verificarsi e/o dal raggiungimento di alcuni importanti fattori.
Il primo è senza dubbio il varo di una politica fiscale veramente incentivante (sia in termini di imposte dirette che indirette) che dia un concreto sostegno allo sviluppo del sistema pensionistico integrativo di quello pubblico. Questo è un aspetto fondamentale per passare dalla fase embrionale a quella della maturità.
Il secondo fattore è il raggiungimento di un'ingente massa critica di capitale che consenta adeguati rendimenti per le pensioni dei nostri lavoratori.
Infine, terzo elemento significativo, sarà rappresentato dal passaggio dal "sistema monocomparto a quello pluricomparto", che darà al singolo socio la possibilità di scegliere il profilo di rischio più adeguato alla propria situazione personale e , quindi, consentirà una maggiore flessibilità negli investimenti e, soprattutto, potrà garantire rendimenti più alti in funzione di scelte individuali "più coraggiose".
Tra nascere e affermarsi c'è una bella differenza: il cammino da fare, in materia di fondi negoziali, è ancora lungo e, inevitabilmente, dovrà svilupparsi in maniera propedeutica e/o parallela a quella della riforma del sistema pensionistico pubblico.
Dobbiamo, altresì, riconoscere che in qualche zona dello Stivale il lavoro di informazione e fidelizzazione svolto non ha prodotto tutto l'effetto possibile o, molto più probabilmente, non si sono profuse tutte le energie possibili. I lavoratori si trovano per la prima volta a confrontarsi con la scelta di aderire o meno ad uno strumento contrattuale nuovo: sicuramente conveniente dal punto di vista economico, ma più farraginoso dal punto di vista della comprensione delle modalità di accumulazione e delle garanzie circa i propri risparmi. L'offerta della grande opportunità, rappresentata oggi dal nuovo istituto contrattuale, va quindi correlata, nella giusta maniera, alla domanda potenziale delle centinaia di migliaia di lavoratori metalmeccanici che ancora non hanno avuto la possibilità di conoscerla; o ai quali, molto più probabilmente, non è stata "raccontata" a dovere. Il sindacato da solo non può sobbarcarsi il compito/onere di diffondere un'operazione culturale di tipo copernicano in riferimento al cambiamento delle condizioni del sistema del risparmio pensionistico del nostro paese.
Nel comunicato ufficiale di proclamazione Fim, Fiom, Uilm e Fismic nazionali hanno espresso la loro soddisfazione per il risultato lusinghiero conseguito dalla lista presentata unitariamente.
Il risultato - continua il comunicato nazionale - conferma il ruolo fondamentale delle nostre organizzazioni nell'attività e nello sviluppo del fondo negoziale di categoria e allo stesso tempo impegna le parti istitutive rappresentanti i lavoratori a proseguire nello sforzo per un pieno decollo della previdenza complementare .
Il primo appuntamento per la neoeletta Assemblea dei rappresentanti dei soci di Co.Met.A. sarà il prossimo 20 novembre, quando si eleggerà il nuovo Consiglio di Amministrazione e, conseguentemente, saranno individuati i nuovi Presidente e vice, che in base al criterio di avvicendamento saranno il primo di parte lavoratori, il secondo di parte aziende. Infine saranno anche eletti i Revisori dei Conti
Nell'ambito di questa riconfigurazione delle cariche è ipotizzabile che, differentemente dalla scorsa legislatura, in quota Uilm si individuino due componenti del C.d.A.; tale fattore garantirebbe alla nostra organizzazione di avere, oltre ad un esperto di materia finanziaria1 , un secondo componente di estrazione "più sindacale", condizione che potrebbe migliorare ulteriormente il coordinamento tra gli operatori sindacali della nostra organizzazione che svolgono quotidianamente l'attività di divulgazione e informazione del nuovo strumento contrattuale. E' importante, quindi, che questa scelta venga a ricadere sulla persona in grado di coniugare al meglio i requisiti imposti dalla legge con la specifica conoscenza ed esperienza della materia. Quello che auspichiamo è la creazione, all'interno della nostra organizzazione, di un meccanismo di relazioni tra tutti gli attori del sistema, parti sociali, organismi del fondo, service amministrativo, riferimenti "Co.Met.A." delle aziende, delegati sindacali, strutture sindacali territoriali, fino ai lavoratori iscritti e a quelli potenziali soci, al fine di garantire agli iscritti della uilm il massimo di garanzie e di informazioni possibili.
Il comunicato delle segreterie nazionali di FIM FIOM UILM e FISMIC si conclude assicurando, come già nel precedente triennio < l'impegno per un'efficiente gestione e conoscenza delle attività del fondo nell'esclusivo interesse dei lavoratori iscritti a Co.Met.A. >.
Effettivamente il lavoro unitario che ha caratterizzato l'azione profusa per l'affermazione dell'istituto contrattuale dei fondi di categoria sin dalla sua nascita trova conferma, ancora oggi, negli ultimi dati forniti dalla Commissione di vigilanza sui fondi (Covip) che rileva nel nostro fondo il maggior numero di iscritti nell'ultimo semestre2 . Ma quello che il comunicato non può raccontarci è come questo rapporto unitario sia andato deteriorandosi in questi anni, fino ad arrivare alle lacerazioni attuali, dopo la chiusura del CCNL di luglio scorso e, soprattutto, al clima di forte contrapposizione che una parte della Fiom-cgil sta cercando di instaurare nei rapporti tra organizzazioni.
Esemplificazione di questo clima disfattista è data, in questi giorni, dalla diatriba che intercorre sui mass media fra i vertici delle associazioni datoriali e i leaders di Fim Fiom Uilm. Si comincia con l'appello al dialogo del direttore di Federmeccanica Roberto Biglieri, che in una nota distribuita al Sole 24 Ore il 23 ottobre u.s. invita <tutto il sindacato ad avviare una fase diversa per risolvere i tanti problemi aperti del settore> sottolineando lo stato di crisi recessiva nel quale il nostro sistema economico versa. Nello specifico Biglieri, sottolineando lo stallo delle relazioni sindacali prodotto dalle impuntature di una delle parti, propone gli eventuali argomenti per avviare il negoziato: il primo riguarda proprio il rinnovo del Consiglio di Amministrazione di Co.Met.A. ….che il direttore di federmeccanica sia a conoscenza di qualche nuova pretesa egemonica della Sabattini & C.? oppure egli intravede, attraverso l'ultimo baluardo di unitarietà, la strada per riallacciare un dialogo fattivo?
La proposta del leader di Federmeccanica, per la verità, è ben più articolata e, interpretando a suo uso e consumo le difficoltà di rapporti fra le principali organizzazioni sindacali, mira a una proposta sugli assetti contrattuali che <sarà il risultato di un'attenzione rivolta a tutte le esigenze aziendali rappresentate>. La proposta si conclude con un monito chiaro, teso a dissuadere "qualcuno" dal pretendere di misurare il proprio potere su ogni scelta.
Il giorno dopo, sui principali quotidiani, vengono registrate le prime dichiarazioni di Fim e Uilm, ma anche i primi silenzi: è il caso dei dirigenti Fiom, nonostante che in quelle ore siano riuniti nel direttivo confederale. Per le due organizzazioni che hanno firmato il contratto di luglio l'invito di federmeccanica è sicuramente un'occasione da cogliere, pur nel diverso distinguo rispetto al merito delle proposte. In ogni caso, sia Giorgio Caprioli che il nostro Antonino Regazzi sottolineano le difficoltà imposte dagli atteggiamenti della Fiom. Quattro giorni dopo, in una lunga intervista concessa all'Unità, il deus ex machina dei metalmeccanici della Cgil risponde e rilancia la proposta al mittente, accentuando le motivazioni dello sciopero del prossimo 16 novembre con il quale la Fiom, utilizzando le "centinaia di migliaia" (?) di firme raccolte nelle fabbriche durante questi mesi, <riconquisterà il tavolo negoziale rilanciando la piattaforma metalmeccanica da 135.000 a 155.000 lire, e a conclusione di una grande manifestazione nella capitale, presenterà al ministro del lavoro (Maroni) dell'attuale Governo (Berlusconi) una richiesta per ripristinare le regole per la democrazia referendaria nei luoghi di lavoro.
Per quanto ci riguarda, le questioni dell'adeguamento all'inflazione del biennio '99-2000 si sono concluse lo scorso 21 settembre al Palazzetto dello Sport di Livorno dove, al termine di un ciclo di assemblee svolto in tutti i luoghi di lavoro e durato ben tre mesi, tremila delegati della Uilm hanno messo definitivamente il punto. Il segretario nazionale della Uilm, introducendo i lavori di Livorno preannunciò, tra l'altro, <la formalizzazione di una proposta di politica contrattuale in grado di rendere veramente esigibile la contrattazione di secondo livello per tutti i metalmeccanici.>. Nella stessa sede Antonino Regazzi annunziò un percorso per ricercare con Fim e Fiom <nuove regole…., ma senza il veto di nessuno>.
Come risulta evidente, la risposta, costruttiva, a Federmeccanica la uilm l'aveva formulata con un mese di anticipo.

1 · In questi tre anni Brunello Pianca della società finanziaria LEXFIN, ha ricoperto, in quota uilm la carica di vice presidente di Co.Met.A. . Gli altri componenti del C.d.A.sono stati Maurizio Benetti e Mario Coppini su proposta fim; Riccardo Cesari e Giovanni Ferrante per la fiom; Martinelli per il fismic.

2 - Secondo gli ultimi dati forniti dalla Covip emerge che al 30 giugno u.s. la crescita degli aderenti ai fondi di categoria era del 10% rispetto all'inizio dell'anno. Co.Met.A., con una performance di 28.000 nuovi associati, è il fondo che cresce maggiormente in termini assoluti tra i 43 di tipo negoziale già autorizzati all'esercizio nel nostro Paese.

 I delegati della Uilm all'Assemblea dei Rappresentanti dei soci di Co.Met.A.
Verdin Gianfranco Fiat - Iveco Torino
Russo Giuseppe Finsiel Napoli
Petrone Gennaro Sogei Roma
Nicolini Giuseppe Omnitel Milano
Cianciosi Domenico Denso - San Salvo Chieti
Spitaleri Giovanni Galileo Firenze
Billotta Vito Immacolato ILT Taranto
Ricciarelli Giancarlo A.S.T. Terni

Con otto delegati la Uilm riconferma, in valore assoluto, il numero di delegati uscenti nell'Assemblea nazionale di Co.Met.A. In termini percentuali, tuttavia, il risultato rappresenta una diminuzione in quanto i seggi riservati ai rappresentanti dei lavoratori sono passati da trenta a quarantacinque, condizione, questa, prevista con un numero di associati superiore a duecentomila. La Fiom si attesta a sedici seggi, la Fim a dodici, il Fismic da due passa a uno; la lista Ugl conquista ben otto seggi. La spiegazione di questa mancata crescita del numero dei delegati della nostra organizzazione è da attribuirsi alla scelta unitaria fortemente voluta dai nostri dirigenti nazionali. Il periodo precedente la presentazione delle liste ha purtroppo coinciso con le profonde spaccature sui temi del rinnovo contrattuale; il risultato elettorale conseguito è il frutto del compromesso unitario che, a tutti i livelli nella nostra organizzazione, abbiamo condiviso. Alla luce di questi numeri, la soddisfazione espressa da tutte le componenti della lista unitaria Fim Fiom Uilm Fismic rappresenta il giusto risultato per il lavoro profuso in questi cinque anni che ha portato il nostro fondo Co.Met.A. ad associare 358.756 lavoratori metalmeccanici e a capitalizzare, alla fine del giugno scorso, 730,79 milioni di euro (fonte Mefop )1, ma soprattutto rappresenta la condizione per continuare e perfezionare le scelte gestionali operate che hanno garantito, anche in condizioni di un mercato borsistico depresso, rendimenti di gran lunga maggiori del "tasso legale" di rivalutazione del t.f.r.
Per quanto riguarda, infine, i nostri "otto uomini d'oro" c'è da dire che cinque sono riconferme, sottolineando come, per alcuni di loro, Co.Met.A. abbia rappresentato il trampolino per accedere a responsabilità sindacali nella propria regione. A tutti il nostro augurio di "ottimo lavoro!".

1 - Mefop è la spa controllata al 70% dal Tesoro, istituita nel '99 per favorire lo sviluppo della previdenza complementare.

PREVIDENZA: FONDO COMETA; NUOVO CDA

L' assemblea dei delegati di Cometa, fondo di previdenza dei metalmeccanici, ha eletto il nuovo consiglio di amministrazione che si compone di sei rappresentanti di aziende e di sei rappresentanti dei lavoratori più quattro revisori dei conti. Nella prossima riunione - si legge in una nota - prevista per il 5 dicembre si provvederà a nominare il nuovo presidente, che succederà a Luigi De Puppi amministratore delegato di Benetton Group, e il nuovo vicepresidente. In particolare, per le aziende sono stati indicati i consiglieri Marco Antoniazzi, Aurelio Candian, Massimo Fortuzzi, Luigi Gubitosi, Gian Francesco Imperiali, Roberto Santarelli. Per i lavoratori, sono stati nominati Maurizio Benetti, Salvatore Biondo, Raffaele Martinelli, Giacinto Militello, Brunello Pianca, Roberto Toigo. Del collegio dei revisori fanno parte Roberto Ascoli, Cristina Casadio, Antonio Lombardi e Italo Tucci. Il fondo Cometa e' nel panorama italiano dei fondi negoziali di categoria il primo per numero di associati (360 mila) e il primo per valore della raccolta (1.500 miliardi di lire al 31 luglio). Secondo le previsioni, l' anno chiuderà a 2 mila miliardi.

GIACINTO MILITELLO NUOVO PRESIDENTE DI COMETA

Giacinto Militello e' il nuovo presidente di Cometa, il fondo complementare di previdenza dei metalmeccanici. La ha deciso il Cda che ha nominato vicepresidente Roberto Santarelli, vicedirettore generale di Federmeccanica. Presidente del collegio sindacale e' invece Roberto Ascoli. Militello, che succede a Luigi De Puppi, oggi amministratore delegato di Benetton, guidera' il consiglio di amministrazione di Cometa per i prossimi tre anni. Presidente dell'Inps nella seconda metà degli anni '80, Militello e' stato amministratore delegato di Unipol; commissario Antitrust dal 1990 al 1997; ha ricoperto ruoli di primo piano nella Cgil a fianco di Luciano Lama ed è stato responsabile del dipartimento Ordini professionali dei Ds durante la segreteria Veltroni.
Pino Russo

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