UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO VII - n° 1 febbraio 2002

L'impegno nella comunità del Lavoro e dei Lavori

Il 15 febbraio s'è concluso il 12° Congresso della Uilm a Salsomaggiore Terme.
Questo numero di FabbricaSocietà è interamente dedicato agli atti ufficiali relativi all'assise congressuale.
Nelle tre giornate trascorse a Salsomaggiore Terme abbiamo affrontato tematiche contingenti ed altre di prospettiva.
Gli obiettivi della Uilm si possono schematizzare in tre punti..
1) E' necessario combattere la disoccupazione con investimenti tecnologici a partire dal Mezzogiorno.
2) Occorre estendere il diritto di contrattazione a tutti i lavoratori ricoscendo le nuove professionalità.
3) Bisogna affrancare i lavoratori dal loro stato di precarietà estendendo diritti e tutele; favorendo la formazione e l'orientamento professionale; applicando l'istituto delle indennità di disoccupazione.
Sul sistema contrattuale che va riformato è bene entrare nel merito. Infatti, il sistema definito nel protocollo del 23 luglio, pur dando certezza alla contrattazione di secondo livello, ha mostrato dei limiti. Occorre estendere questo tipo di contrattazione anche nelle piccole aziende, perché diventi concretamente esigibile dai lavoratori. Per il sindacato può rappresentare il modo per ritornare ad essere un compiuto soggetto salariale.
Proprio in questo ultimo periodo, la Federmeccanica, attraverso la voce del suo presidente, ha espresso la necessità di una riforma degli attuali sistemi contrattuali, insieme alla richiesta di flessibilità per rispondere ai cambiamenti del mercato. Per quanto riguarda la prima esigenza siamo sempre stati pronti a sederci intorno ad un tavolo per discutere, ma è bene precisare che bisogna mantenere il doppio livello contrattuale ed estendere le tutele a chi è attualmente escluso dai benefici del premio di risultato. Per quanto riguarda la flessibilità, invece, osserviamo sventolare la solita bandiera ideologica da parte delle imprese. Proprio loro già dispongono di un ventaglio di flessibilità che spesso nemmeno utilizzano. Dobbiamo anche riconoscere, però, che il sindacato non sempre ha una capacità di realizzazione in linea con le esigenze della produzione. Il sindacato ha accettato la sfida che proviene dal lavoro che cambia ed intende riconoscere agli atipici nuovi diritti e le relative tutele. Riteniamo che la precarietà si possa trasformare in opportunità anche attraverso l'istituzione di un ente bilaterale che verifica i diritti riconosciuti nel mondo del lavoro. Ma lo strumento che può tutelare il lavoratore, negli intervalli tra il lavoro perso e la ricerca di uno di nuovo, è l'assegno di disoccupazione, come copertura contributiva e salariale. L'assegno diventa indispensabile quando il periodo di vuoto si protrae nel tempo. Inoltre, il 'buco' tra un lavoro e l'altro necessita di una copertura anche dal punto di vista della formazione e dell'orientamento professionale. Si tratta di un ammortizzatore utile quasi più dell'assegno sociale. Infine, il nostro pensiero per l'inquadramento professionale: dobbiamo individuare un nuovo tipo di inquadramento che sappia rispondere ai livelli più bassi, ma soprattutto alle nuove professionalità. Certo, può rappresentare un costo, ma è necessario redistribuire il salario attraverso la contrattazione e non per iniziative autonome delle aziende.
Su queste e su altre tematiche convergerà l'impegno della Uilm.
Lo abbiamo proclamato al Congresso: essere protagonisti nella società che cambia è un valore, un segno della nostra identità sindacale e del nostro essere al servizio dei lavoratori.
La nostra dimensione è proprio qui, nella comunità del Lavoro e dei Lavori.
Antonino Regazzi

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