UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO VII - n° 2  marzo 2002

Il dado è tratto: modernizzazione o conservazione?

Il nostro diritto del lavoro è diventato una materia di forte richiamo anche per l'opinione pubblica. Solo qualche tempo fa nessuno avrebbe mai immaginato che sulle riforme del mercato del lavoro si scaricasse una fortissima attenzione dei mezzi di informazione. Ed ora che, dopo le ultime scelte del Governo sulla riforma sperimentale dell' art. 18, si è alla vigilia di uno scontro sociale con tanto di sciopero generale, anche le relazioni industriali
entreranno in uno stato di sofferenza.
In realtà l'art. 18 c'entra poco o nulla. Non possiamo far finta di non vedere che il vero dissenso non è tanto (o non solo) riferito a questa norma pur così emblematica nel nostro ordinamento. Dopo tutto nel recente accordo sui Comitati Aziendali Europei, trasponendo una direttiva tanto attesa, le parti sociali si sono accordate nel non richiamare più l'art. 28 dello Statuto dei lavoratori (comportamento antisindacale). Una norma non meno caratteristica, per molti anni vera e propria bandiera della sinistra sindacale. Il vero terreno di scontro è più in generale quello riguardante un progetto di riforma dell' intera materia, da un lato, e la difesa strenua dell' impianto attuale, dall'altro.
Naturalmente è più che lecito dissentire sulle tecniche di modernizzazione o comunque nutrire riserve in relazione alle scelte del Governo, alcune sicuramente più persuasive di altre. Non si comprende invece l'opposizione radicale a ritenere pressochè immodificabile l'attuale assetto del diritto del lavoro, eccependo ad ogni piè sospinto la violazione dei diritti fondamentali o attentati alla democrazia.
E’ legittimo considerare ogni elemento di modernizzazione o progresso un pericolo per le classi socialmente più deboli. È sempre stato così nella storia che anche in questo caso si ripete. Tutto il disegno di legge 848 costituisce il passaggio dal vecchio al nuovo e vien da pensare che dopo l' art. 18 vi sarebbero state altre parti di quel testo a subire il veto di parte sindacale. Lo stesso "Statuto dei lavori" significa rivedere la tutele delle varie forme di lavoro e non solo estendere quelle attuali a chi ancora non ne dispone. Ogni processo di modernizzazione avviene con travaglio, anche con tensioni sociali, insomma pagando anche prezzi alti alla conflittualità.
Marco Biagi

Sabato sera 16 marzo, proprio in un giorno che riportava alla memoria il sequestro di Aldo Moro e l'uccisione della sua scorta per mano delle Brigate rosse, Marco Biagi ci aveva inviato un articolo. Aveva usato la posta elettronica facendo precedere il testo da questo messaggio: « Mi è venuto d'istinto di buttare giù queste righe. Vedi tu se ti possono servire». Biagi, mai supponente e sempre pronto a scherzare, l'aveva definito un «editorialino» ed aveva anche abbozzato un titolo: «Il dado è tratto: modernizzazione o conservazione?». Il lunedì successivo avevamo concordato assieme il commento sulle conclusioni del Consiglio europeo di Barcellona, apparso poi sul «Sole-24 Ore» di martedi 19 marzo. L'«editorialino» sarebbe uscito dopo...
Pubblichiamo oggi questo documento. Cui non vogliamo aggiungere altre considerazioni, tanta è la sua forza. Biagi è stato assassinato per le sue idee: si batteva con coraggio per un'Italia migliore ed è stato abbattuto da quella peggiore. Ma la sua lezione civile resterà e continuerà a illuminare il cammino di tutti noi.    (Guido Gentili)

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