UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

Corso Trieste, 36 - 00198 Roma - Tel. 06.852.622.01 - 06.852.622.02
Fax 06.852.622.03 - E-mail uilm@uil.it

 

 
Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO VII - n° 2  marzo 2002

Il ministro Scajola a "Il Fatto" ...

...“Per Marco Biagi il sistema delle scorte non ha funzionato”. La strategia dello Stato contro il terrorismo. 
All’Università di Modena il ricordo di Biagi ad un mese dalla scomparsa.

''Le autorita' interessate non hanno ritenuto opportuno avvisarmi. Era perfettamente nella loro discrezionalita'. E cosi' e' successo. Il problema e' che il sistema non ha funzionato''. Lo ha ribadito il ministro dell'Interno Claudio Scajola, intervistato da 'Il Fatto' di Raiuno, sulla rimozione della scorta a Marco Biagi, l'economista bolognese ucciso dalle Br. ''L'inchiesta ha fatto ben capire -ha aggiunto Scajola- che non ci sono state delle responsabilita' ravvisate nelle diverse autorita', quanto un sistema di circolarita' delle comunicazioni che non ha funzionato che va radicalmente cambiato ed e' per questo che ho annunciato un nuovo sistema che unifica tutte queste informazioni e che sara' oggetto di una delibera del prossimo consiglio dei ministri per un nuovo sistema che garantisca maggiore sicurezza. A capo di queste strutture saranno messe le persone giuste''. Il sistema delle scorte dunque non ha funzionato, ''e lo abbiamo visto -ha proseguito il ministro- nel caso di Biagi, come tre anni fa quando D'Antona e' morto senza avere nessuna scorta e nessuna tutela. Ho chiaramente capito da questa lezione molto triste, molto grave che lo Stato ha subito con l'omicidio di quest'uomo che e' necessario cambiare''. Per questo, ha concluso Scajola, ''ho preferito presentare al Parlamento una soluzione concreta che possa garantire una maggiore sicurezza, con una maggiore formazione del personale, con una circolarita' delle informazioni, con il coinvolgimento delle diverse forze di polizia e dei servizi in modo che ci possa essere una univocita' di servizi e si possa garantire un servizio efficiente''.
La riforma dei servizi segreti, un rafforzamento del servizio antiterrorismo e maggior controllo del territorio. Sono alcuni degli interventi con i quali il Governo intende fronteggiare il rischio che le Br possano allargare il loro raggio d'azione, ipotizzato dal ministro dell'Interno Claudio Scajola. ''Abbiamo messo in essere - ha detto il ministro - un rafforzamento del servizio antiterrorismo, privilegiando le personalita' che hanno maggiori esperienze in questo campo. Stiamo intensificando il controllo del territorio attraverso una dislocazione diversa delle forze di polizia che possano meglio controllare il nostro paese.
“Un giuslavorista innovatore e moderno capace di lavorare soprattutto alla creazione di una societa' ''piu' decente''. Cosi' Marco Biagi, il giuslavorista ucciso a Bologna un mese fa e' stato ricordato oggi in un convegno all' Universita' di Modena da Michele Tiraboschi, suo collaboratore e l'uomo che l' ha salutato per ultimo alla stazione di Bologna la sera stessa in cui fu assassinato. Alla commemorazione alla Facolta' di Economia hanno partecipato il ministro del Welfare, Roberto Maroni, il sottosegretario, Maurizio Sacconi e il segretario generale della Cgil, Sergio Cofferati, che ha lasciato l' aula dopo il discorso di Tiraboschi senza rilasciare nessuna dichiarazione. Tiraboschi ha ricordato Biagi per i suoi lavori sul diritto del lavoro e delle relazioni industriali ma anche per la sua umanita' e per la capacita' di coinvolgere gli studenti piu' giovani. Il professore si e' detto convinto che dopo questi primi mesi sara' fatta ''piena giustizia al suo pensiero'' e le resistenze al cambiamento come ''il falso problema della revisione dell' art.18'' non potranno impedire il cammino delle proposte di Marco Biagi. In particolare Tiraboschi ha ricordato ''le difficolta' di dialogo'' di Marco Biagi con la Cgil. ''Marco si rammaricava - ha detto - della sostanza piu' che dei toni spesso ingiustificatamente violenti come dimostra la scelta della Cgil di non partecipare piu' ad alcuna iniziativa convegnistica da lui organizzata. Il professore ha ricordato che il rifiuto del confronto e' ''l' antitesi non solo della modernita' ma anche di quei valori naturali che fondano una societa' democratica e pluralistica''.

torna all'homepage