UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

Corso Trieste, 36 - 00198 Roma - Tel. 06.852.622.01 - 06.852.622.02
Fax 06.852.622.03 - E-mail uilm@uil.it

 

 
Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO VII - N° 4  maggio 2002

Una sanatoria per le imprese che emergono

E' del 15,4% l'incidenza dell' economia sommersa sul Prodotto interno loro, circa 3,5 milioni i italiani lavorano in condizioni di irregolarita' rappresentando il 15,1% del totale degli occupati, con un incremento dell'1,7% rispetto a 10 anni fa. Sono i dati messi in evidenza dal Cnel nel corso di un forum finalizzato a tracciare un primo bilancio dell'applicazione delle nuove norme per il rilancio dell'economia e la lotta al sommerso.
Dati ''preoccupanti'' emergono anche dai risultati dell'attivita' di vigilanza del ministero del Lavoro negli ultimi 2 anni, evidenziando la presenza di 51.965 aziende irregolari su un totale di 118.638 ispezionate. Al lavoro nero sono da ricondurre inoltre il 74% (circa 600 milioni di euro) dei 800 milioni di contributi Inps totalmente evasi e il 63% di premi Inail completamente elusi. Un altro indizio di sommerso - sottolinea ancora il Cnel - e' rivelato dal fatto che molta assunzioni sono denunciate solo quando e' inevitabile, come accade in caso di infortunio: il 7% degli incidenti dichiarati (6.399 casi rilevati dall'Inail su 92.474) e in particolare il 30% di quelli mortali (42 su 135) sono riferiti ai primi cinque giorni di lavoro.
Il sottosegretario all'Economia Vito Tanzi, ex dirigente del Fondo monetario internazionale, ha colto l'occasione del Forum del Cnel per 'sconfessare' un recente rapporto del Fmi sul sommerso in Italia stimando un peso del 27% sul Pil. ''Non e' una stima del Fondo - ha detto Tanzi durante il suo intervento - ma di un accademico che era al Fondo su mio invito nell'ambito di un programma, ma il Fondo non prende responsabilita' di questi scritti. La stima che penserei piu' credibile e' quella dell'Istat, che fissa al 15% la quota di sommerso''.
La ricetta proposta dal Cnel pone l'accento sull' integrazione degli interventi per l'emersione puntando su politiche di tipo strutturale, quali ad esempio la massima semplificazione delle procedure; la diffusione della cultura della legalita'; un controllo piu' efficace del territorio; il potenziamento del servizio ispettivo; la realizzazione di infrastrutture che favoriscano la creazione di nuove attivita' produttive; il riordino degli incentivi fiscali e contributi e in particolare la riduzione della pressione per le qualifiche e i salari piu' bassi. Appaiono inoltre opportune, secondo il Cnel, politiche a sostegno dello sviluppo locale per dar vita ad interventi ad hoc collegati alle specificita' settoriali, come la predisposizioni di piani locali per l'emersione, oltre all'intensificazione dei controlli e la creazioni di centri di servizio.
Il presidente del Comitato per l'emersione del lavoro irregolare, Luca Meldolesi, si e' soffermato sul programma straordinario di ammonimento finanziario (30 mila lettere) che ''e' ormai ai nastri di partenza e si basa sull'incrocio inedito di alcune banche dati mentre la vigilanza del lavoro si sta
muovendo in una direzione analoga''.
E' probabile, ha detto Meldolesi, che ''parecchi procedimenti di 'emersione progressiva' e di 'dichiarazione di emersione' nasceranno dal pericolo dell'accertamento. E' probabile inoltre che un numero molto piu' elevato di emersioni si verificheranno indirettamente per effetto del 'tam tam della giungla'. Un consistente balzo in avanti dall'occupazione irregolare a quella regolare si e' verificato all'inizio dell'anno e un secondo e' atteso nei prossimi mesi''.Uno o piu' incontri di tutte le parti sociali e delle associazioni territoriali al Cnel per mettere a punto pareri comuni da dare al governo sull'economia sommersa. A proporlo e' il presidente del Cnel Pietro Larizza convinto che proprio da qui puo' ripartire il dialogo sociale. Alla base della proposta la convinzione che ''non c'e' differenza di interessi fra le parti sociali ed il governo nel far riemergere il sommerso'' ed e' quindi possibile ''fornire contributi unitari all'esecutivo per rendere efficace la legge sul sommerso''.Tutti vogliono sconfiggere il lavoro nero, cosi', dice Larizza ''trovare un accordo sulle convinzioni reciproche, su come intervenire non credo sia una cosa complicata'' sottolinea ancora
Larizza. E ricorda che emersione ''significa recuperare evasione fiscale, evasione contributiva, sicurezza del lavoro e impedire lo sfruttamento di extracomunitari e di giovani''. Poi, rilevando che
fino ad ora ''tutti i provvedimenti sono di carattere finanziario'' Larizza suggerisce di considerare un altro aspetto chiave: ''quello della sanatoria per i reati penali, ad esempio in materia di sicurezza, di ambiente, di licenze. "Sarebbe opportuno prevedere una sanatoria per le aziende che emergono dal nero, una soluzione non prevista dalla legge del governo che per varie ragioni non funziona. Un provvedimento del genere servirebbe ad evitare che molte aziende si affaccino sul mercato del lavoro come se fossero nuove e invece provengono dal nero per avere tutti i benefici di legge". E' quanto dichiara il presidente del Cnel, Pietro Larizza. "Finora i rimedi indicati - prosegue Larizza - sono stati tutti di carattere finanziario. Credo che uno dei problemi per le aziende in nero sia quello di una sanatoria per i reati di carattere penale: sulla sicurezza, sull'ambiente, sulle licenze che debbono avere nel momento in cui emergono. Quindi la materia fiscale e' importante ma forse non e' la sola, ci sono altre materie da prendere in considerazione come propongono anche le associazioni di impresa". Secondo l'ex sindacalista non e' vero che tra governo e sindacati ogni comunicazione e' interrotta "ci sono punti di forte contrasto che dovranno essere affrontati, e punti, come il sommerso, che a prescindere dallo scontro potrebbero essere discussi essendoci la perfetta coincidenza di interessi fra governo, sindacati e impresa".
a cura di Antonio Giulio Di Mario

torna all'homepage