UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO VII - n° 7  settembre 2002

La nostra piattaforma per il contrattto

Democrazia per i lavoratori, ovvero referendum. Ecco lo slogan della campagna d'ottobre della Cgil in attesa dello sciopero di venerdì 18. Come se le altre organizzazioni sindacali non volessero regole democratiche; come se le regole rappresentative, finora condivise, fossero diventate un optional.
Quelli della Fiom è da più di un anno che insistono sulla necessità di consultare i lavoratori attraverso il referendum. Riteniamo che in questo istituto ci credano quanto noi. Anche di questo con la Fiom avremmo potuto discuterne, ma avrebbe dovuto esserci il presupposto di una piattaforma unica. Purtroppo, non è andata così. Appena si ripresenteranno le condizioni, dovremo discutere di nuove regole comuni tra cui potranno esserci quelle relative al referendum ed ai suoi campi di applicazione, come gli scioperi, per esempio.
La scelta della Fiom della piattaforma solitaria comporta il rischio che non si riesca a stipulare nessun accordo con Federmeccanica.
Prima di ogni cosa la Uilm ha il dovere di impegnarsi per assicurare un buon contratto ai lavoratori.
Insisteremo fino all'ultimo istante per una piattaforma comune, ma siamo pronti, fin d'ora, a presentare la nostra.
Se la Fiom ruppe due anni fa sul contratto, oggi, con una propria piattaforma, non ha fatto che anticipare la stessa azione, finendo di frantumare l'unità con Fim e Uilm. Proprio nelle pagine interne troverete la cronaca dell'ultimo incontro insieme, quello dell'inizio di settembre, dove abbiamo ribadito che lavoravamo per una piattaforma comune. Ma per i metalmeccanici della Cgil tutto era già deciso da tempo. La Fiom ha impostato ogni azione nel solco di una politica antagonista, concordata a monte con la casa madre. Proprio nella primavera di due anni fa, quando ci si accorse che l'Ulivo guidato da Rutelli non poteva farcela contro il Centrodestra, il sindacato di Cofferati scelse di essere contro. Così si è delineato il profilo "massimalista" del "Cinese", che tanto avrebbe pesato nella Sinistra, nei movimenti sociali, nell'opposizione al governo.
Una scelta politica, quindi, che la Fiom ha fatto propria da quella primavera e che è proseguita fino ai "girotondi" di oggi.
Per dare ai lavoratori un altro contratto ci muoveremo nell'ambito degli accordi previsti dal protocollo del 23 luglio 1993, puntando ad una politica salariale che sappia dare piena copertura al potere d'acquisto delle retribuzioni. Il presidente di Federmeccanica, Alberto Bombassei ha annunciato che i contratti verranno rinnovati sulla base dell'inflazione programmata. Intendiamo rispettare l'intesa del '93, ma lo scostamento tra inflazione reale e quella programmata nell'anno in corso è superiore ad un punto percentuale. Questo divario è inaccettabile.
Se l'inflazione programmata è così lontana da quella reale non vediamo perché il Governo non debba prendere atto di questo scostamento, applicando una giusta correzione.
Nella discussione della piattaforma ci muoveremo per dare i nostri orientamenti sulla riforma del sistema contrattuale. Fino ad oggi l'insufficiente diffusione della contrattazione ha coinvolto poco meno della metà dei lavoratori metalmeccanici.
Insisteremo su altri due punti: sulla bilateralità, finalizzata sulla formazione continua, gestita finora in un regime di quasi esclusività delle imprese; sulla revisione dell'inquadramento professionale, vecchio più di trent'anni.
Abbiamo tutto il mese di ottobre per approfondire le nostre proposte.
Antonino Regazzi

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