UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO VII - n° 7  settembre 2002

Un satellite nelle Spazio: chi lo ha visto?

Lo scorso agosto è stato lanciato Atlantic Bird 1. Un lancio praticamente perfetto, smagliato solo dal ritardo di circa 24 ore rispetto al previsto, per colpa -diciamo così!- di un computer del lanciatore che non ha funzionato a dovere. La partenza è avvenuta da Kourou (Guyana francese), la base da cui vengono spediti gli Ariane nello spazio ultratmosferico.
Va poi detto che il satellite inviato ha visto come prime contractor (una volta si diceva più semplicemente capocommessa), la principale impresa italiana di costruzioni satellitari, Alenia Spazio.
Dalla sua posizione orbitale, il satellite collegherà via internet, telefono e televisione l'Europa e l'America.
Innovativo il carattere della tecnologia impiegata per la sua realizzazione, come il sistema di controllo integrato della piattaforma per l'assetto del satellite e la trasmissione dei dati e il gruppo delle antenne. E' indubbiamente un prodotto spaziale competitivo a livello internazionale che potrebbe permettere all'industria italiana di affrontare il mercato delle telecomunicazioni a larga banda.
La formula finanziaria adottata, vede Cofiri finanziatore dell'operazione. Il gruppo, infatti, ha commissionato la realizzazione industriale ad Alenia Spazio e, tramite un contratto di leasing, ne ha concesso l'utilizzo a Eutelsat, uno dei maggiori operatori satellitari al mondo.
Passiamo queste informazioni con l'orgoglio che non ha tanto un frizzo nazionalistico, quanto la consapevolezza che in una palla di metallo lanciata, piuttosto piccola ma piena piena di miliardi (ancora delle vecchie lire) c'è tecnologia nostrana e poi ingegno e poi investimenti e pure proiezione al futuro, ma anche occupazione, per non parlare poi della presenza nel club della nazioni grandi.
Diciamocelo, anche perché questo serva a comprendere l'importanza di seguitare ad investire in un settore strategico, che se non ha dei ritorni immediati, è pur sempre la testa di ponte con un progresso e l'opportunità di un'indipendenza industriale. E' forse poco?
Ma quello che lascia con poche parole e con un grande amaro in bocca è il disinteresse con cui l'apparato mass media italiano ha seguito l'evento.
La stampa nazionale infatti ha appena accennato al lancio, dimenticando spesso di citare l'impresa responsabile della realizzazione e pure i significati che ad esso si abbarbicano.
Un fatto a dire il vero disdicevole che sta dimenticando (o forse negando) l'impegno e la capacità a cui si faceva prima cenno. Sarebbe interessante comprenderne perché, nel momento in cui il settore strategico italiano tira ma ha bisogno di trovare alleanze all'estero per consolidare il proprio mercato. E in tali condizioni è più necessario che mai il sostegno degli opinion leader e la consapevolezza della pubblica opinione che si sta remando verso risultati concreti (ed un satellite messo in orbita, scusate tanto ma lo è!).
Tutto questo non c'è stato.
Probabilmente il lancio di Atlantic Bird 1 ha dovuto scontare delle faide redazionali che si perpetrano all'interno dei grandi giornali italiani, oppure delle posizioni politiche che, sinceramente, di politica hanno veramente ben poco.
E così in quei giorni ha prevalso la cronaca sportiva, la commemorazione di qualche decesso illustre, il rammarico dei familiari di una regina mancata per dei sudditi poco attenti alle reminiscenze della cronaca rosa.
In questo modo, anche così, si contribuisce a depauperare sempre più la cognizione di un popolo e sfibrarne l'informazione.
Enrico Ferrone

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