UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO VIII - n° 8  ottobre/novembre 2002

"Devolution"

In una realtà estremamente dinamica occorre intervenire sugli eventi che si succedono con un minimo di razionalità, sostituendo ai pregiudizi e agli slogan un quadro ragionato dei vari problemi generati dai tumultuosi processi di modernizzazione.
In una società in trasformazione il sindacato interagisce in modo estremamente complesso all'impatto con gli eventi e, per la sua centralità, è attraversato da parte a parte da una vera e propria "trasformazione permanente" (gestionale, organizzativa e politica) per cui diviene indispensabile l'aggiornamento costante e continuo delle proprie analisi e interventi con il potenziale delle risorse (uomini, tecnologie, ecc.) e degli strumenti conoscitivi, per verificare le ipotesi di partenza e non precludersi la possibilità di affrontare l'imprevisto e "l'inedito".
Il sindacato è una macchina complessa e, nel gestire la complessità, i processi decisionali hanno un valore strategico e di effetto determinanti nell'ambito delle scelte che ne derivano. Occorre, quindi, una buona conoscenza delle tecniche decisionali per ridurre i margini di incertezza e garantire l'utilizzazione ottimale delle risorse disponibili. L'incertezza dei mercati, la complessità del fattore umano, l'iper-affollamento delle informazioni, le ripetitive crisi cicliche che si determinano nel sistema economico, la globalizzazione degli eventi, mettono a dura prova il ruolo del sindacato e soprattutto chi deve prendere decisioni per assicurarsi consensi, efficienza, ruolo sociale ed equilibri socio-economici.
In una struttura organizzativa nella quale parte dei fenomeni sfuggono al controllo, o perché mancano le informazioni necessarie o perché la natura del problema non permette di inquadrarlo con sufficiente conoscenza, le decisioni sono affidate, molto spesso, al semplice intuito che è tanto più rilevante quanto più è complesso il sistema di riferimento da gestire.
In assenza di dati conoscitivi sufficienti alcune decisioni diventano non programmabili, assumendo spesso "carattere politico", tant'è che eventi di natura amministrativa costringono l'Organizzazione ad occuparsi di incombenze riduttive consumando le energie in infiniti problemi tattici anziché concentrarsi su pochi casi strategici.
Quando le decisioni sono determinate da dati noti e precisi sono programmabili, proceduralizzabili e decentrabili grazie, anche, al supporto tecnologico informatico.
Un sistema ben organizzato dispone di una massa di ricerche sociologiche, statistiche, urbanistiche, banche dati, di simulazioni di scenari economici e politici, ecc., per cui è possibile delegare gran parte dei problemi quotidiani conservando il proprio tempo e il proprio intuito a poche decisioni rilevanti e di alto livello.
Per il sindacato il futuro è una grande sfida, la posta in gioco è molto alta, vince chi riesce ad acquisire ed elaborare informazioni e progetti migliori, imponendoli all'insieme del sistema. Requisito indispensabile, in un modello di organizzazione ottimale, rimane il <rapporto fiduciario> fra i diversi livelli dell'organizzazione. In uno scenario che muove, sempre più, verso una dimensione regionale e federale, è da preferirsi la realizzazione di una struttura a rete piuttosto che quella verticistica e piramidale.
La programmazione del futuro, strettamente connessa a variabili politiche, economiche, industriali, di mercato e conoscitive, che non possono essere trascurate, dovra' essere soprattutto legata alla qualità delle risorse umane, alle loro professionalità, conoscenze e capacità di aggregazione più che a decisioni formali prese nell'ambito dei soli organismi dirigenti.
Mariano Calabrese (RSU Bagnoli S.p.A.)

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