UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

Corso Trieste, 36 - 00198 Roma - Tel. 06.852.622.01 - 06.852.622.02
Fax 06.852.622.03 - E-mail uilm@uil.it

 

 
Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO VIII - n° 1  gennaio/febbraio 2003

Israele: Sharon vince le elezioni

I risultati delle elezioni israeliane hanno confermato la vittoria del Likud di Ariel Sharon,
annunciata dagli exit poll. Al termine dello scrutinio di tutti voti dei seggi elettorali, il partito del premier ottiene 37 deputati, seguito dai laburisti al loro minimo storico con 19 deputati. Terzo
partito, la formazione laica Shinui, con 15 deputati, seguito dagli ultraortodossi dello Shas (11), dal partito di estrema destra Unione Nazionale (7) e dalle 'colombè del Meretz (6).
Gli altri seggi alla Knesset sono così ripartiti: 5 al Partito Nazional Religioso che rappresenta gli interessi dei coloni, 5 al partito del Giudaismo Unito nella Torah, 4 a Una Nazione, la formazione del sindacalista Amir Peretz, 4 al partito arabo israeliano Hadash, 3 al partito arabo israeliano Balad, 2 al partito arabo israeliano Ra'am e 2 a Yisrael B'Aliyah, il partito degli ebrei russi di Natan Sharanski che ha subito un crollo rispetto ai precedenti sei seggi. Ariel Sharon ha ottenuto una importante vittoria elettorale, diventando il primo capo di governo israeliano a venir riconfermato in un secondo mandato dal 1980. Ma i 37 seggi ottenuti dal Likud non bastano a fare un governo e le difficoltà di riunire un esecutivo che rappresenti la maggioranza dei 120 deputati della Knesset. Nel suo discorso della vittoria, privo di toni trionfalistici, Sharon ha lanciato un appello a tutti i partiti per la formazione di un ampio governo di unità nazionale. ''Non è tempo per celebrare, è tempo di unirsi assieme, ha dichiarato, ricordando le difficoltà che sta attraversando il paese: il terrorismo,l'incombente crisi irachena, i problemi dell'economia. Ma al momento il laburista Amram Mitzna, il cui partito, arrivato secondo, ha raggiunto il minimo storico con soli 19 seggi, continua a rifiutare l'ingresso in un governo guidato da Sharon. ''Non è una disgrazia trovarsi all'opposizione -ha dichiarato oggi- e io vi prometto: non ci rimarremo a lungo... la politica è una maratona e noi siamo ai primi chilometri della corsa. Il popolo ha scelto Ariel Sharon come primo ministro e ha scelto noi come alternativa. Deciso a rimanere all'opposizione fino a quando i laburisti non riusciranno a rovesciare il governo Sharon, Mitzna dovrà però affrontare i suoi avversari in seno al partito, che solo la settimana scorsa proponevano di sostituirlo all'ultimo momento con il premio Nobel per la Pace Shimon Peres. Proprio il premio nobel per la pace, dal suo ufficio di Tel Aviv sta lavorando ad un cartello dei partiti della sinistra (Laburisti, partiti arabi israeliani, Meretz) che insieme allo Shinui possano condizionare dall'interno il premier di un eventuale governo di unità nazionale. Ai Laburisti si è rivolto senza mezzi termini Tommy Lapid, il leader del partito laico Shinui (cambiamento), esortando i laburisti a deporre Mitzna se continuerà a rifiutarsi di entrare al governo. Lo Shinui è la vera sorpresa di queste elezioni: aveva sei seggi e oggi ne ha vinti 15, candidandosi a diventare elemento chiave dei negoziati per la formazione di una coalizione. Lapid ha già chiarito che non entrerà mai a far parte di un governo assieme agli ultraortodossi dello Shas (11 seggi). Il suo successo è dovuto ad una piattaforma strettamente laica, con lo slogan ''liberta' di religione, libertà dalla religionè'.
Antonio Giulio Di Mario

torna all'homepage