Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO VIII - n° 1 gennaio/febbraio 2003
Una nuova legge
sugli scioperi
La legge 146 del '90 sul diritto di sciopero,
integrata e modificata di recente, ''pur rappresentando un fondamentale
strumento di prevenzione e raffreddamento del conflitto, non si è
rivelata sufficiente ad impedire l'intensità del confronto collettivo e
anche sociale. Lo ha detto oggi il presidente dell'Unione industriali di
Roma, Giancarlo Elia Valori, secondo il quale il mondo del lavoro
''sembra avviato verso un inasprimento delle lotte sindacali con le
intuibili conseguenze a danno del sistema produttivo e dei cittadini e
delle relazioni industriali in genere. Valori ha ricordato alcuni dati
preoccupanti. ''Nel 2002 le ore perdute per conflitti di lavoro sono
state 32,7 milioni, il 355% in più del 2001, il dato pi alto dal '90.
Di queste solo 5,2 milioni di ore sono ascrivibili a motivi originati
dal rapporto di lavoro. Ciò significa che la maggior parte della
conflittualità è imputabile a scioperi di natura politica per i quali
sono state perse oltre 27 milioni di ore lavorative. Secondo Valori, la
ricerca odierna di un nuovo equilibrio delle relazioni industriali
''nasconde in sé il rischio di un ritorno a forme accese di
conflittualità tanto più pericolose quanto più alberghino in
un'economia instabile come quella attuale. A suo giudizio, ''neppure
l'accordo del '93 (che stabilisce il divieto di ricorso ad azioni di
lotta unilaterali) ne le clausole di raffreddamento del conflitto, come
le procedure di conciliazione ed arbitrato, sono stati sufficienti ad
arginare la conflittualità del sistema''. Valori ha sottolineato,
quindi, la necessità di potenziare ''i sistemi procedurali per la
trattazione delle controversie puntando su prevenzione e mediazione
attraverso il rafforzamento delle aree di intervento contrattuale e
avvalendosi della Commissione di garanzia''. Ma, per Valori, bisogna
anche evitare che in Italia ''chiunque possa proclamare astensione dal
lavoro senza possedere alcuna rappresentatività''. Sciopero 'virtuale e
referendum tra i lavoratori prima della proclamazione di una protesta.
Sono questi gli strumenti che la Commissione di garanzia sta vagliando
per contemperare diritto di sciopero e tutela degli utenti dei servizi
pubblici. A indicare la strada che vede impegnati i 'garanti' è stato
lo stesso presidente della Commissione, Antonio Martone. E Martone ha
spiegato che la Commissione sta, appunto, sperimentando tutti gli
strumenti della legge 83 del 2000, la legge di riforma della 146 del
'90, la prima normativa emanata per la regolamentazione del diritto di
sciopero nei servizi pubblici essenziali. ''Quello che è possibile
sperimentare per iniziativa delle parti sociali è lo sciopero virtuale,
in cui il lavoratore presta lavoro e rinuncia alla retribuzione.
L'azienda però deve corrispondere comunque una certa somma''. Sciopero
virtuale, ma non solo. ''L'altra ipotesi, invece, potrebbe essere -ha
spiegato Martone -quella del referendum tra i lavoratori interessati ad
un unico bacino di utenza. È il caso dei controllori di volo, per
esempio, dove effettivamente 7 persone in un turno possono bloccare il
trasporto aereo. È quindi necessario che queste proclamazioni siano
precedute da un referendum tra i lavoratori per vedere se tutti o almeno
la maggioranza sono effettivamente favorevoli allo sciopero''. La Uil
rilancia la proposta dello sciopero virtuale per eliminare i disagi ai
cittadini nei casi di conflitto. Luigi Angeletti ha spiegato, dunque,
come dovrebbe concretizzarsi lo sciopero virtuale già sperimentato in
alcuni casi. ''Nei servizi pubblici essenziali, nel momento in cui si
proclama uno sciopero i lavoratori che vi aderiscono perdono il salario
- ha detto il segretario generale della Uil - ma le imprese devono
essere costrette a pagare in proporzione una sanzione che rappresenta il
danno che devono subire'. La conseguenza, per Angeletti è che il
conflitto si svolge in questo modo tra lavoratori e imprese e i
cittadini non hanno alcun disagio. A questo proposito, il sindacalista
ha fatto l' esempio dello sciopero ai caselli autostradali: il cittadino
passa più velocemente e chi ci rimette è l' azienda.
|
|