UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

Corso Trieste, 36 - 00198 Roma - Tel. 06.852.622.01 - 06.852.622.02
Fax 06.852.622.03 - E-mail uilm@uil.it

 

 
Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO VIII - n° 2  aprile 2003

L'agenzia spaziale italiana approva la costruzione di Cosmo Skymed

Finalmente firma fu, anche se il tempo per l'approvazione è sembrato assai lungo, più forse, di una giornata passata senza mangiare. L'Italia dunque si doterà di una costellazione di piccoli satelliti per la tutela del territorio ed il monitoraggio dei disastri geoambientali. Per un Paese che vive spesso le sue situazioni critiche, tra terremoti, alluvioni ed incendi boschivi, il traguardo è grosso.
L'osservazione della Terra -particolarmente quella da satellite- sembrava un fatto che ormai importasse ben poco, tanto che il suo programma di punta, COSMO SkyMed è slittato e poi slittato fino a perdersi tristemente nelle sue stesse tracce. E invece, sia pur in un percorso tortuoso, pieno di fosse e di intoppi che tra qualche rigo proveremo a raccontare, alla fine la costellazione è diventata inchiostro sgorgato dalle preziose penne delle rispettive competenze. L'Agenzia Spaziale Italiana ha detto finalmente sì alla realizzazione del complesso sistema dei sei satelliti che effettueranno la sorveglianza sull'area del Mediterraneo -e non solo- al di fuori dell'atmosfera gravitazionale.
Bene. Una cosa è fatta.
E poiché la costruzione e rispettiva realizzazione satellitare tocca per buona parte all'industria italiana, l'evento si riempie di significati non solo per l'ecosistema, ma anche per i relativi impatti occupazionali e di crescita tecnologica.
Con questo programma, per prima è Alenia Spazio a trarre un sospiro di sollievo per il proprio organico e ad immaginare di non dover ricorrere a cure dimagranti più forti di quelle che ha minacciato in caso di mancata intesa con l'ente governativo.
Parliamo di una miliardata di euro sia pur in cinque anni (appena il doppio di quanto è costata alla produzione Fiat l'ultima alluvione di Termoli) e non è uno scherzo nemmeno per un bilancio come quello della principale industria aerospaziale italiana (e la ventiduesima impresa del settore nel mondo, eh!).
Naturalmente ci sono anche un vasto numero di piccole e medie imprese che legano la notizia dell'ok dell'ASI alla propria sopravvivenza, poi università, centri di ricerca ed una comunità scientifica, insomma, impaziente di crescere e di fecondare le proprie strade di sviluppo.
Adesso, a fine della corsa, tutti sorridono, tutti si stringono poderosamente le mani e si compiacciono l'un con l'altro di aver portato a buon fine la prima costellazione di telerilevamento. E a ragione, dopotutto.
Peccato però che sono pochi ad aver ricordato che il nodo terminale dell'intera vicenda si è sciolto dopo che una delegazione di lavoratori di Alenia Spazio e della segreteria nazionale dei sindacati di categoria di CGIL, CISL e UIL, sono andati sotto le lucide finestre dell'ASI di Viale Liegi a Roma, per manifestare e reclamare per affrettare i tempi. E peccato pure che in quell'occasione i metalmeccanici fossero da soli a protestare perché i ritardi nelle decisioni stavano danneggiando la "loro" azienda e non c'era nessun altra delegazione con loro (a parte i sindacati che ne hanno sostenuto la lotta) per sollecitare perché tutti i pezzetti di carta fossero riuniti assieme fino a trovare il complesso bandolo della matassa e completare un'operazione che sembrava più la tela di Penelope che una lineare operazione di carattere scientifico e tecnologico.
Oggi siamo tutti soddisfatti e ci auguriamo che la Direzione d'Azienda ricordi che i suoi lavoratori hanno fatto quanto in loro potere per sciogliere quello che stava raggrumando le attività più pregiate.
La strada ora non è tutta in discesa. Ma andiamo per gradi.
COSMO Skymed è un segmento spaziale sviluppato da Alenia Spazio per conto di ASI, nell'ambito -adesso- di un progetto in collaborazione con la Francia, per la realizzazione di un programma di monitoraggio ambientale. L'inciso è d'obbligo dal momento che l'idea di COSMO SkyMed vedeva la sua prima luce nel lontano 1994 in Italia, assieme a Grecia e Spagna. L'interesse della Difesa poi ha costretto ad un cambio di attenzione verso i partner, preferendo l'alleanza francese, più vicina all'Italia per la comune esperienza nella realizzazione del grande satellite di telerilevamento strategico Helios, già operativo.
COSMO SkyMed nasce come un progetto importante, studiato per la consapevolezza di non abbandonare l'ambiente alla giungla degli agenti inquinanti ed ai suoi relativi attori: per esempio navi cisterne che ripuliscono i serbatoi al largo delle coste, ma nei mari in cui ci bagniamo e dove nuotano i pesci che mangiamo oppure ciminiere che ammorbano l'aria che respiriamo e compagnia bella. Ma pure, un'idea che fondava le sue radici industriali anche in un know how acquisito nella realizzazione dei piccoli satelliti, che per la principale industria del settore è stata proprio un successo.
In questo accordo con ASI, Alenia Spazio realizza quattro satelliti equipaggiati da radar ad apertura sintetica, ad alta risoluzione.
Per adesso però i satelliti finanziati sono solo tre perché per il quarto, i soldi ancora non si sono trovati. Sembra tanto un compromesso all'italiana ma speriamo che gli aliti europei che soffiano in ogni angolo di strada non facciano giocare scherzi di cattivo gusto a chi apre e chiude i cordoni della borsa, così che al momento giusto pure il numero quattro abbia la sua dignitosa copertura.
Intanto, 500 ingegneri e tecnici dovrebbero lavorare per 3,5 milioni di ore, ovvero un periodo di cinque anni, con la necessaria tranquillità, consentendo al settore di potersi posizionare nei suoi ranghi opportuni senza sentire il fiato castigatore sul principale muscolo che regge la testa.
Il primo lancio dovrebbe avvenire nel 2005.
C'è comunque poco da illudersi che il mercato captive, quello che tradizionalmente rappresenta il porto sicuro per ogni impresa, possa realmente risolvere tutte le avversità.
I problemi nel settore dell'industria spaziale ci sono e restano pressanti: aggredire il mercato commerciale in un momento in cui i più forti Signori dello Spazio dominano la partita di assopigliatutto è più che mai doveroso, ma presentarsi con armi spuntate sarebbe da incoscienti e vincere in questo caso diventerebbe un concetto puramente illusorio.
Quindi, senza un Sistema Paese che tuteli gli interessi e le aspettative delle proprie industrie nel mondo, è francamente un sogno che si riescano a sfondare le barriere granitiche del mercato dell'alta tecnologia.
Il solo fatto che un programma come COSMO, destinato ad alimentare l'industria nazionale abbia preteso tanti anni di attesa da parte delle istituzioni, è decisamente indicativo. In sostanza, il primo processo da affrontare è quello di sprovincializzare gli scenari nazionali con la proposizione di idee che si avvicinino alle strategie dei grandi concorrenti, senza però assoggettarsene.
Dunque ora tocca al mercato commerciale, quello delle telecomunicazioni, che già vive un momento difficile e che aspetta nuove proposte per essere affrontato. Naturalmente non ci si aspettano miracoli. Per quelli, ci sono altre strade, che per altro esulano dai piani industriali.
La questione è seria e merita di essere confrontata con il dovuto rigore. Molte lune fa (scusateci, ma quanto ci piace la metafora… spaziale!), sì, molte lune fa, fu dichiarato pomposamente che l'alleanza di Alenia Spazio con altre imprese oltre frontiera sarebbe stata affare assolutamente necessario, anzi indispensabile per continuare a sopravvivere. Insomma, fu individuata la necessità di aumentare la massa critica per trovare posto nei mercati internazionali, senza smarcare una concorrenza dalla quale non si sarebbe potuti uscire in… posizione verticale. Quanti anni sono passati da allora? Tanti, tanti ma non abbastanza. E poi del resto le persone erano diverse, i governi erano diversi! Sembra comunque che le necessità restano le stesse. Anche perché sono gli assetti commerciali a modificare fisiologicamente la propria configurazione e non c'è molta speranza che questi possano aspettare.
Come affrontare la situazione? Non ci sono ricette certe e la croce di tanti ritardi non si può abbattere su unici capri espiatori. In una realtà poi che vive il peso di un'Europa senza personalità ma comunque insistente e di un'America che già diverse volte ci ha levato dai guai, la scelta diventa ancora più sofferta, anche se però l'asino di Buridano, così sapientemente ricordato da Leibniz, conosciuto perché non sapeva scegliere se bere l'acqua o prima mangiare la biada, finì con il morire di sete e fame.
Ma la realtà non può essere divisa verticalmente nel senso della sua lunghezza, in maniera che tutto sia uguale e simile da una parte e dall'altra, come una figura piana ideale. Dunque, a fronte di facili giudizi che spesso si esprimono anche incautamente, è opportuno formulare delle proposte concrete che partano da realtà di mercato ma che non annullino la personalità di imprese che hanno una storia costruita rigorosamente sul lavoro e sulla coscienza delle proprie maestranze. E che soprattutto, che non penalizzino ancora i lavoratori, a cui oggi è addossato il costo della recessione.
Insomma, se sembra definita l'opportunità di allearsi con qualcuno -beh, dopo tanto tempo, almeno questo!- per la principale industria aerospaziale italiana è tempo che stabilisca la bandiera a cui accoppiarsi prima che i mercati soffochino ogni aspettativa e la concorrenza ne depauperi i contenuti. Una scelta di bandiera: che sia la propria.
E alla fine, tornando a COSMO, perché è con questo programma che abbiamo aperto, oggi si pone un preciso passaggio per la sua vita futura: il fatto che la costellazione è passata da trinazionale ad una fase iniziale a due nazioni, impone necessariamente un allargamento di partecipazione. E cioè COSMO SkyMed deve essere maggiormente europeizzato, perché soltanto in questo modo si può immaginare un accrescimento dell'utenza ed un relativo quanto indispensabile abbattimento dei costi.
Enrico Ferrone

LA DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO NAZIONALE DELLA UILM,  GIOVANNI CONTENTO
Il 19 febbraio scorso una folta delegazione dei lavoratori di Alenia Spazio è andata all'Agenzia Spaziale Italiana per manifestare il proprio disappunto per i ritardi nella firma di COSMO SkyMed. Un ritardo che ha causato restrizioni delle ore di lavoro, annullamento di prestazioni straordinarie e misure di risparmio economico. Al fianco della delegazione industriale, la rappresentanza nazionale di Fim, Fiom e Uilm.
Il segretario nazionale della Uilm, Giovanni Contento, ha così sintetizzato i risultati dell'incontro con il presidente dell'ASI.
"L'Agenzia Spaziale ha compreso la necessità di avere un confronto con il sindacato: l'industria spaziale appartiene al mondo metalmeccanico e dunque siamo noi gli interlocutori per le scelte di politica industriale. Va notato però con sincera soddisfazione che il piano dell'ASI ha dato risalto alla crescita del settore. L'accordo del governo comunque necessario, deve lasciare lo spazio all'individuazione dei programmi significativi per i necessari finanziamenti. Questo aspetto ribadisce ancora una volta la necessità di un coordinamento della ricerca industriale in Italia, proprio per evitare che troppe voci frammentano le iniziative, invece di rafforzarne gli effetti".
Ma è su COSMO SkyMed che Contento sorride: "La pressione fatta dai lavoratori e dal sindacato sull'Agenzia ha portato i frutti sperati. I ritardi per il varo del programma facevano temere che i tagli già praticati dall'industria e la sospensione collettiva del lavoro in Alenia Spazio non fossero sufficienti a contenere lo stato di sofferenza. Ora, confidando che tutti gli impegni siano mantenuti e che il programma di navigazione GALILEO vada a buon fine, possiamo guardare al rilancio del settore con il dovuto ottimismo. In questo ultimo caso il problema è complicato sicuramente dalla necessità di trovare un accordo tra diversi stati dell'Unione Europea. E' più che mai necessaria la buona volontà dell'Agenzia Spaziale Italiana per arrivare velocemente alla conclusione della trattativa".
"Quanto all'industria, però -ha concluso Contento- resta in piedi la spinosa questione delle alleanze ed il raccordo sinergico con Finmeccanica per le acquisizioni che si stanno realizzando all'interno del suo gruppo".
di E.F.

torna all'homepage