Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO VIII - n° 2 aprile 2003
L'agenzia spaziale
italiana approva la costruzione di Cosmo Skymed
Finalmente firma fu, anche se il tempo per l'approvazione è sembrato
assai lungo, più forse, di una giornata passata senza mangiare.
L'Italia dunque si doterà di una costellazione di piccoli satelliti per
la tutela del territorio ed il monitoraggio dei disastri geoambientali.
Per un Paese che vive spesso le sue situazioni critiche, tra terremoti,
alluvioni ed incendi boschivi, il traguardo è grosso.
L'osservazione della Terra -particolarmente quella da satellite-
sembrava un fatto che ormai importasse ben poco, tanto che il suo
programma di punta, COSMO SkyMed è slittato e poi slittato fino a
perdersi tristemente nelle sue stesse tracce. E invece, sia pur in un
percorso tortuoso, pieno di fosse e di intoppi che tra qualche rigo
proveremo a raccontare, alla fine la costellazione è diventata
inchiostro sgorgato dalle preziose penne delle rispettive competenze.
L'Agenzia Spaziale Italiana ha detto finalmente sì alla realizzazione
del complesso sistema dei sei satelliti che effettueranno la
sorveglianza sull'area del Mediterraneo -e non solo- al di fuori
dell'atmosfera gravitazionale.
Bene. Una cosa è fatta.
E poiché la costruzione e rispettiva realizzazione satellitare tocca
per buona parte all'industria italiana, l'evento si riempie di
significati non solo per l'ecosistema, ma anche per i relativi impatti
occupazionali e di crescita tecnologica.
Con questo programma, per prima è Alenia Spazio a trarre un sospiro di
sollievo per il proprio organico e ad immaginare di non dover ricorrere
a cure dimagranti più forti di quelle che ha minacciato in caso di
mancata intesa con l'ente governativo.
Parliamo di una miliardata di euro sia pur in cinque anni (appena il
doppio di quanto è costata alla produzione Fiat l'ultima alluvione di
Termoli) e non è uno scherzo nemmeno per un bilancio come quello della
principale industria aerospaziale italiana (e la ventiduesima impresa
del settore nel mondo, eh!).
Naturalmente ci sono anche un vasto numero di piccole e medie imprese
che legano la notizia dell'ok dell'ASI alla propria sopravvivenza, poi
università, centri di ricerca ed una comunità scientifica, insomma,
impaziente di crescere e di fecondare le proprie strade di sviluppo.
Adesso, a fine della corsa, tutti sorridono, tutti si stringono
poderosamente le mani e si compiacciono l'un con l'altro di aver portato
a buon fine la prima costellazione di telerilevamento. E a ragione,
dopotutto.
Peccato però che sono pochi ad aver ricordato che il nodo terminale
dell'intera vicenda si è sciolto dopo che una delegazione di lavoratori
di Alenia Spazio e della segreteria nazionale dei sindacati di categoria
di CGIL, CISL e UIL, sono andati sotto le lucide finestre dell'ASI di
Viale Liegi a Roma, per manifestare e reclamare per affrettare i tempi.
E peccato pure che in quell'occasione i metalmeccanici fossero da soli a
protestare perché i ritardi nelle decisioni stavano danneggiando la
"loro" azienda e non c'era nessun altra delegazione con loro
(a parte i sindacati che ne hanno sostenuto la lotta) per sollecitare
perché tutti i pezzetti di carta fossero riuniti assieme fino a trovare
il complesso bandolo della matassa e completare un'operazione che
sembrava più la tela di Penelope che una lineare operazione di
carattere scientifico e tecnologico.
Oggi siamo tutti soddisfatti e ci auguriamo che la Direzione d'Azienda
ricordi che i suoi lavoratori hanno fatto quanto in loro potere per
sciogliere quello che stava raggrumando le attività più pregiate.
La strada ora non è tutta in discesa. Ma andiamo per gradi.
COSMO Skymed è un segmento spaziale sviluppato da Alenia Spazio per
conto di ASI, nell'ambito -adesso- di un progetto in collaborazione con
la Francia, per la realizzazione di un programma di monitoraggio
ambientale. L'inciso è d'obbligo dal momento che l'idea di COSMO SkyMed
vedeva la sua prima luce nel lontano 1994 in Italia, assieme a Grecia e
Spagna. L'interesse della Difesa poi ha costretto ad un cambio di
attenzione verso i partner, preferendo l'alleanza francese, più vicina
all'Italia per la comune esperienza nella realizzazione del grande
satellite di telerilevamento strategico Helios, già operativo.
COSMO SkyMed nasce come un progetto importante, studiato per la
consapevolezza di non abbandonare l'ambiente alla giungla degli agenti
inquinanti ed ai suoi relativi attori: per esempio navi cisterne che
ripuliscono i serbatoi al largo delle coste, ma nei mari in cui ci
bagniamo e dove nuotano i pesci che mangiamo oppure ciminiere che
ammorbano l'aria che respiriamo e compagnia bella. Ma pure, un'idea che
fondava le sue radici industriali anche in un know how acquisito nella
realizzazione dei piccoli satelliti, che per la principale industria del
settore è stata proprio un successo.
In questo accordo con ASI, Alenia Spazio realizza quattro satelliti
equipaggiati da radar ad apertura sintetica, ad alta risoluzione.
Per adesso però i satelliti finanziati sono solo tre perché per il
quarto, i soldi ancora non si sono trovati. Sembra tanto un compromesso
all'italiana ma speriamo che gli aliti europei che soffiano in ogni
angolo di strada non facciano giocare scherzi di cattivo gusto a chi
apre e chiude i cordoni della borsa, così che al momento giusto pure il
numero quattro abbia la sua dignitosa copertura.
Intanto, 500 ingegneri e tecnici dovrebbero lavorare per 3,5 milioni di
ore, ovvero un periodo di cinque anni, con la necessaria tranquillità,
consentendo al settore di potersi posizionare nei suoi ranghi opportuni
senza sentire il fiato castigatore sul principale muscolo che regge la
testa.
Il primo lancio dovrebbe avvenire nel 2005.
C'è comunque poco da illudersi che il mercato captive, quello che
tradizionalmente rappresenta il porto sicuro per ogni impresa, possa
realmente risolvere tutte le avversità.
I problemi nel settore dell'industria spaziale ci sono e restano
pressanti: aggredire il mercato commerciale in un momento in cui i più
forti Signori dello Spazio dominano la partita di assopigliatutto è
più che mai doveroso, ma presentarsi con armi spuntate sarebbe da
incoscienti e vincere in questo caso diventerebbe un concetto puramente
illusorio.
Quindi, senza un Sistema Paese che tuteli gli interessi e le aspettative
delle proprie industrie nel mondo, è francamente un sogno che si
riescano a sfondare le barriere granitiche del mercato dell'alta
tecnologia.
Il solo fatto che un programma come COSMO, destinato ad alimentare
l'industria nazionale abbia preteso tanti anni di attesa da parte delle
istituzioni, è decisamente indicativo. In sostanza, il primo processo
da affrontare è quello di sprovincializzare gli scenari nazionali con
la proposizione di idee che si avvicinino alle strategie dei grandi
concorrenti, senza però assoggettarsene.
Dunque ora tocca al mercato commerciale, quello delle telecomunicazioni,
che già vive un momento difficile e che aspetta nuove proposte per
essere affrontato. Naturalmente non ci si aspettano miracoli. Per
quelli, ci sono altre strade, che per altro esulano dai piani
industriali.
La questione è seria e merita di essere confrontata con il dovuto
rigore. Molte lune fa (scusateci, ma quanto ci piace la metafora…
spaziale!), sì, molte lune fa, fu dichiarato pomposamente che
l'alleanza di Alenia Spazio con altre imprese oltre frontiera sarebbe
stata affare assolutamente necessario, anzi indispensabile per
continuare a sopravvivere. Insomma, fu individuata la necessità di
aumentare la massa critica per trovare posto nei mercati internazionali,
senza smarcare una concorrenza dalla quale non si sarebbe potuti uscire
in… posizione verticale. Quanti anni sono passati da allora? Tanti,
tanti ma non abbastanza. E poi del resto le persone erano diverse, i
governi erano diversi! Sembra comunque che le necessità restano le
stesse. Anche perché sono gli assetti commerciali a modificare
fisiologicamente la propria configurazione e non c'è molta speranza che
questi possano aspettare.
Come affrontare la situazione? Non ci sono ricette certe e la croce di
tanti ritardi non si può abbattere su unici capri espiatori. In una
realtà poi che vive il peso di un'Europa senza personalità ma comunque
insistente e di un'America che già diverse volte ci ha levato dai guai,
la scelta diventa ancora più sofferta, anche se però l'asino di
Buridano, così sapientemente ricordato da Leibniz, conosciuto perché
non sapeva scegliere se bere l'acqua o prima mangiare la biada, finì
con il morire di sete e fame.
Ma la realtà non può essere divisa verticalmente nel senso della sua
lunghezza, in maniera che tutto sia uguale e simile da una parte e
dall'altra, come una figura piana ideale. Dunque, a fronte di facili
giudizi che spesso si esprimono anche incautamente, è opportuno
formulare delle proposte concrete che partano da realtà di mercato ma
che non annullino la personalità di imprese che hanno una storia
costruita rigorosamente sul lavoro e sulla coscienza delle proprie
maestranze. E che soprattutto, che non penalizzino ancora i lavoratori,
a cui oggi è addossato il costo della recessione.
Insomma, se sembra definita l'opportunità di allearsi con qualcuno
-beh, dopo tanto tempo, almeno questo!- per la principale industria
aerospaziale italiana è tempo che stabilisca la bandiera a cui
accoppiarsi prima che i mercati soffochino ogni aspettativa e la
concorrenza ne depauperi i contenuti. Una scelta di bandiera: che sia la
propria.
E alla fine, tornando a COSMO, perché è con questo programma che
abbiamo aperto, oggi si pone un preciso passaggio per la sua vita
futura: il fatto che la costellazione è passata da trinazionale ad una
fase iniziale a due nazioni, impone necessariamente un allargamento di
partecipazione. E cioè COSMO SkyMed deve essere maggiormente
europeizzato, perché soltanto in questo modo si può immaginare un
accrescimento dell'utenza ed un relativo quanto indispensabile
abbattimento dei costi.
Enrico Ferrone
LA DICHIARAZIONE
DEL SEGRETARIO NAZIONALE DELLA UILM, GIOVANNI CONTENTO
Il 19 febbraio scorso una folta delegazione
dei lavoratori di Alenia Spazio è andata all'Agenzia Spaziale Italiana
per manifestare il proprio disappunto per i ritardi nella firma di COSMO
SkyMed. Un ritardo che ha causato restrizioni delle ore di lavoro,
annullamento di prestazioni straordinarie e misure di risparmio
economico. Al fianco della delegazione industriale, la rappresentanza
nazionale di Fim, Fiom e Uilm.
Il segretario nazionale della Uilm, Giovanni Contento, ha così
sintetizzato i risultati dell'incontro con il presidente dell'ASI.
"L'Agenzia Spaziale ha compreso la necessità di avere un confronto
con il sindacato: l'industria spaziale appartiene al mondo
metalmeccanico e dunque siamo noi gli interlocutori per le scelte di
politica industriale. Va notato però con sincera soddisfazione che il
piano dell'ASI ha dato risalto alla crescita del settore. L'accordo del
governo comunque necessario, deve lasciare lo spazio all'individuazione
dei programmi significativi per i necessari finanziamenti. Questo
aspetto ribadisce ancora una volta la necessità di un coordinamento
della ricerca industriale in Italia, proprio per evitare che troppe voci
frammentano le iniziative, invece di rafforzarne gli effetti".
Ma è su COSMO SkyMed che Contento sorride: "La pressione fatta dai
lavoratori e dal sindacato sull'Agenzia ha portato i frutti sperati. I
ritardi per il varo del programma facevano temere che i tagli già
praticati dall'industria e la sospensione collettiva del lavoro in
Alenia Spazio non fossero sufficienti a contenere lo stato di
sofferenza. Ora, confidando che tutti gli impegni siano mantenuti e che
il programma di navigazione GALILEO vada a buon fine, possiamo guardare
al rilancio del settore con il dovuto ottimismo. In questo ultimo caso
il problema è complicato sicuramente dalla necessità di trovare un
accordo tra diversi stati dell'Unione Europea. E' più che mai
necessaria la buona volontà dell'Agenzia Spaziale Italiana per arrivare
velocemente alla conclusione della trattativa".
"Quanto all'industria, però -ha concluso Contento- resta in piedi
la spinosa questione delle alleanze ed il raccordo sinergico con
Finmeccanica per le acquisizioni che si stanno realizzando all'interno
del suo gruppo".
di E.F.
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