UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO VIII - NUMERO 5 luglio 2003

Alleanza  tra Finmeccanica e Bae: nasce Eurosystems

L'alleanza tra Finmeccanica e Bae Systems è fatta. E sarà di grandi strategie nella realizzazione del cuore informatico della "network war". Con la firma, attesa da mesi, messa in serata all'accordo, decolla la partnership denominata "Eurosystems" fra la holding controllata dal Tesoro (32,4%) e il gruppo aerospaziale britannico. Alleanza che raggruppa le rispettive attività europee nell'elettronica della difesa. La partnership prevede la creazione di uno Strategic Coordination Committee (SCC) e tre joint venture non paritetiche nei settori comando e controllo, avionica e comunicazioni, dotate di una chiara ed ampia autonomia operativa. Il memorandum of understanding, siglato dal presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, e dal presidente di Bae, sir Richard Evans, dopo il via libera del Tesoro (titolare della golden share) allarga l'alleanza nell'elettronica per la difesa all'avionica e alle comunicazioni militari.Lo Strategic Coordination Committee, composto da senior managers di BAE Systems e Finmeccanica, dovrà facilitare la cooperazione e l'interazione tra le joint venture e assicurare che le loro strategie siano coerenti con i requisiti futuri dei clienti istituzionali e che siano in grado di offrire sistemi altamente integrati. 
Si dovrebbero così smorzare le preoccupazioni e le polemiche sollevate in ambienti politici e sindacali all'indomani della lettera d'intenti siglata il 25 novembre scorso e trascinatesi
nei mesi successivi. I timori che hanno contrassegnato questa operazione erano stati legati alla pariteticità, condizione richiesta per evitare la supremazia del gruppo britannico e salvaguardare il ruolo di Finmeccanica. Ma, in questi mesi, la lunga trattativa ha cercato di assicurare a Finmeccanica un ruolo non minoritario e la garanzia di poter partecipare ad un'alleanza senza essere schiacciata dal partner. Un'alleanza, che già funzionava bene in Ams (Alenia Marconi Systems, joint venture al 50%) e il cui ampliamento e' stato voluto anche dal governo, per il quale Eurosystems ha una valenza strategica e industriale. Lo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ha speso il suo impegno con il primo ministro inglese Tony Blair e già alla fine di aprile aveva annunciato che presto ci sarebbe stata l"intesa con BAe.
Il MoU stabilisce che saranno formate tre joint venture che opereranno in altrettanti settori. Una nei sistemi integrati e sarà controllata e gestita da Bae Systems, con capacità nei sistemi di comando, controllo, sorveglianza e ricognizione (C4ISR) e relativi sottosistemi (combat management systems, radar terrestri e navali e sistemi per il controllo del traffico aereo). Questa nuova società, con un fatturato pro-forma nel 2003 di 1.500 milioni di euro, sarà formata aggregando le attuali attività di AMS e di BAe Systems C4ISR, escluse quelle nel campo delle comunicazioni. Nell'avionica, la società sarà controllata e gestita da Finmeccanica, con capacità nei settori dei sensori, dei radar aeroportati, dei sistemi di missione, dell'elettro-ottica e dei sistemi per la guerra elettronica. Avrà un fatturato pro-forma di circa 1.600 milioni e sarà formata aggregando attività oggi all'interno di BAE Systems Avionics e di Galileo Avionica.La terza società, operativa nei sistemi di comunicazione, sarà controllata e gestita da Finmeccanica, con capacità nei settori dei sistemi di comunicazione strategici e tattici, sistemi data link, reti e sistemi di comunicazioni sicure. Questa nuova jv, con un fatturato pro-forma 2003 di circa 700 milioni di Euro, sarà formata aggregando le attuali attività di Marconi Selenia Communications e quelle relative alle comunicazioni di BAe Systems C4ISR.
Dopo aver definito la struttura di management, che, e' detto nel comunicato, "attribuirà" chiare responsabilità e stabilirà la missione del business delle tre società in linea con le richieste del mercato", Bae Systems e Finmeccanica passeranno a una fase di valutazione dettagliata e completamento dei necessari aspetti legali e normativi, attraverso la due diligence. La creazione delle tre joint venture e' soggetta agli accordi definitivi che saranno stabiliti tra i due partner e all'ottenimento delle necessarie autorizzazioni. L'intesa annunciata oggi non ha alcun effetto sugli interessi di BAE Systems e Finmeccanica in MBDA.
La percentuale di partecipazione nelle tre società non e' stata definita e comunque sarà basata sul valore degli asset conferiti; assieme agli esborsi per compensare il valore delle attività introdotte sarà uno degli oggetti della due diligence. L'alleanza tra Finmeccanica e Bae ha come obiettivo quello di applicare al settore della difesa i più moderni concetti dell'informatica, a cominciare da quello dell'intelligenza artificiale. Un progetto che, oltre a un cospicuo valore economico (3,5 miliardi di euro nella sola fase iniziale), ha anche una valenza politica europea di grande rilievo: l'entità' industriale che ne verrà fuori costituirà infatti l'interfaccia naturale europea della parte più avanzata dell'industria della difesa degli Stati Uniti.Sir Richard Evans e Pier Francesco Guarguaglini hanno dichiarato: "Le nostre società si sono trovate d'accordo sull'obiettivo di migliorare l'efficacia operativa delle nostre joint venture e per creare nuove attività che rispondano alle esigenze di mercato che richiede sistemi integrati. Il MoU che abbiamo siglato oggi stabilisce una struttura che ci consente di realizzare questi obiettivi. Resta ancora molto da fare prima che i nuovi business siano operativi, ma siamo convinti di essere in grado di creare società capaci di soddisfare appieno le esigenze dei nostri clienti e garantire la crescita e la creazione di valore per gli azionisti". La Uilm e' preoccupata per l'impostazione del protocollo d'intesa che prelude al Memorandum of understanding per realizzare la "network war" perché "manca un organismo centrale al di sopra delle tre società previste che presieda e abbia potere decisionale rispetto alle scelte strategiche dei due Paesi".
In particolare, spiega il segretario nazionale della Uilm Giovanni Contento "da un accordo societario si e' passati ad un accordo per le tre filiere (comando e controllo, avionica e comunicazioni militari) e pur se Finmeccanica ha la maggioranza nelle ultime due e' grave che nella prima ce l'abbia Bae in quanto la ricerca, la progettazione, i prodotti e i siti produttivi devono essere decisi da un patto parasocietario, cioè un organismo a livello centrale. Non e' importante - spiega Contento - che ci siano maggioranze o minoranze se al di sopra c'e' un organismo di garanzia". Nell'elettronica per la difesa, osserva Contento "se gli inglesi prendono decisioni strategiche significa che il nostro prodotto può essere ridimensionato e quello inglese valorizzato". Quindi, solo a condizione che ci sia questo organo al di sopra delle tre società "il sindacato si rende disponibile ad accettare questo accordo". Diversamente, "se sono a rischio le nostre competenze tecnologiche, industriali e professionali le parti non troveranno il sindacato d'accordo perché significa non fare l'interesse del Paese e dei lavoratori".
In particolare, quanto all'avionica, la preoccupazione della Uilm riguarda l'asset Bae North America. "Anche se Finmeccanica ha la maggioranza nella società di questa area se e' tenuta da
fuori dall'attività che Bae ha negli Stati Uniti corre il rischio di vedere ridotte le sue potenzialità anche nel progetto del caccia Jsf (Joint Strike Fighter)" il secondo programma più grande nell'aeronautica mondiale che coinvolge Usa, Italia e Gran Bretagna.
a cura di Antonio Giulio Di Mario

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