UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO VIII - NUMERO 5 luglio 2003

FIAT 2 Fiat: le tappe della marcia per il rilancio

Queste le principali date: 
- 10 DIC 2001 - Il consiglio di amministrazione dell' azienda prende atto delle dimissioni di Roberto Testore da amministratore delegato di Fiat Auto e vara un "ampio piano di ristrutturazione industriale". Fiat Auto viene divisa in quattro "Unità di business" (Fiat/Lancia, Alfa Romeo, Sviluppi internazionali e Servizi). Si varano dismissioni per 2 miliardi di euro nel 2002, un aumento di capitale da 1 miliardo di euro e la ristrutturazione di 18 stabilimenti. L' Auto viene affidata a Giancarlo Boschetti.
- 28 FEB 2002 - Fresco annuncia i dati 2001. Il fatturato passa da 57,5 a 58 miliardi di euro, il risultato netto consolidato e' in perdita per 791 milioni (578 milioni l' utile 2000).
- 15 MAG - La Fiat comunica ai sindacati di avere 2.887 esuberi, di cui 2.445 nell' auto e 445 nelle società di servizi
- 27 MAG - Le banche maggiori creditrici - Intesa Bci, Capitalia e Sanpaolo Imi - garantiscono un prestito, eventualmente convertibile in azioni, fino a 3 miliardi di euro. Si aggiungono successivamente Unciredit e, con quote minori, Mps, Bnl, Bnp Paribas e Abn Amro.
- 10 GIU - Paolo Cantarella si dimette da amministratore delegato del Gruppo Fiat.
- 26 GIU - Moody's riduce il rating di lungo termine da Baa2 a Baa3 e di breve periodo da Prime-2 a Prime-3 a Fiat Spa.
- 27 GIU - Gabriele Galateri di Genola viene nominato amministratore delegato di Fiat. Alessandro Barberis diventa direttore generale. Viene ceduto a Mediobanca il 34% della Ferrari per 775,2 milioni di euro.
- 9 OTT - L' azienda presenta ai sindacati il piano di ristrutturazione di Fiat Auto, che Umberto Agnelli definisce "una ricetta triste". Prevede la riduzione della capacità produttiva del 20% e i conseguenti tagli di 8.100 dipendenti.
- 15 OTT - Gm riduce da 2,4 a 0,2 miliardi di dollari il valore della sua partecipazione (20%) in Fiat Auto
- 5 DIC - Fiat e governo siglano un accordo sul piano di ristrutturazione di Fiat Auto e sulla dichiarazione di "stato di crisi aziendale". Scatta la cassaintegrazione straordinaria per 5.600 lavoratori.
- 10 DIC - Galateri da' le dimissioni da amministratore delegato del Gruppo Fiat. Al suo posto il 13 viene nominato Alessandro Barberis.
- 9 GEN 2003 - Fiat incontra le banche creditrici e annuncia che l' indebitamento finanziario netto e' sceso sotto i 3 miliardi. Le ultime dimissioni fatte o concordate prevedono la cessione del 14% di Italenergia, la vendita del 5,6% di General Motors e di Fraikin (Iveco) alla Eurazeo.
- 17 GEN - Fresco, e Barberis, incontrano a New York Richard Wagoner, numero uno della General Motors. Si tratta sul put.
- 24 GEN - Muore Giovanni Agnelli. Si riunisce l' accomandita "Giovani Agnelli e C." che affida la presidenza a Umberto Agnelli.
- 28 FEB - Il cda Fiat nomina Umberto Agnelli presidente al posto di Fresco, Giuseppe Morchio amministratore delegato e Alessandro Barberis vicepresidente, ed approva conti 2002. Le perdite ammontano a 4,2 milioni. Varato un aumento di capitale da 5 miliardi per Fiat Auto, 3 subito da una operazione infragruppo gli altri 2 entro 18 mesi. Annunciata la cessione di Ipi (società immobiliare) a Risanamento del gruppo Zunino.
- 3 MAR - L' Accomandita Giovanni Agnelli e C approva aumento di capitale da 250 milioni. - 5 MAR - Standard e Poor's declassa il rating di Fiat.
- 11 MAR -Fiat cede il 51% di Fidis retail alle quattro maggiori banche creditrici (Sanpaolo Imi, Unicredit, Intesa e Capitalia).
- 22 marzo: Il cda della Fiat decide di accettare l' offerta vincolante presentata dal Gruppo De Agostini per la Toro Assicurazioni. Il valore della transazione e' di 2,4 miliardi.
- 13 MAG - L'assemblea degli azionisti della Fiat approva il bilancio 2002. Nel primo trimestre 2003 il risultato operativo e' negativo per 342 milioni di euro, le perdite sono di 699 milioni di euro.
- 26 GIU - Umberto Agnelli e Morchio illustrano piano di rilancio 2003-2006. E' una manovra da 19,5 milioni di euro, prevede investimenti in nuovi modelli, la chiusura di 12 stabilimenti (uno solo in Italia), il taglio di 12.300 posti di lavoro (2. 2.800 in Italia), 5.400 assunzioni (3.800 all'estero, 1.600 in Italia).

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