UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO VIII - NUMERO 5 luglio 2003

FORMAZIONE 1 - TERZO RAPPORTO SULLA OFFERTA IN ITALIA
Formazione: Isfol, 550mila iscritti ai corsi ogni anno

Sono oltre 550 mila ogni anno gli allievi che frequentato in Italia corsi di formazione professionale a finanziamento pubblico. Dei 32 mila corsi organizzati nel periodo 2001-2002, il 49% riguarda la formazione sul lavoro destinata ad apprendisti, occupati o lavoratori in mobilità, mentre il 46% la formazione al lavoro, rivolta ai giovani e a categorie svantaggiate. Questi i dati contenuti nel terzo rapporto realizzato dall'Isfol in collaborazione con la fondazione Clerici sull'offerta di formazione professionale in Italia, anticipati oggi in occasione del convegno sulla qualità della formazione. Le sedi operative che organizzano i corsi a finanziamento pubblico sono 1.600, la maggior parte accreditate o in possesso di certificazione Iso, per il 75% concentrate al Centro e al Nord. Si aggiungono agli altri 4 mila istituti attivi nel settore della formazione professionale, in cui lavorano complessivamente 5.500 operatori, di cui il 30% in attività finanziate pubblicamente. L'offerta di formazione, secondo la fotografia dell'Isfol, appare sempre più flessibile, attenta alle esigenze degli utenti e del territorio e capace di cogliere le spinte innovatrici. Le sedi non sono più solo luoghi didattici ma vere e proprie agenzie, che offrono servizi differenziati e innovativi a cittadini e imprese: dalla progettazione dei percorsi formativi all'orientamento, dall'incontro tra domanda e offerta di lavoro all'analisi del contesto organizzativo dell'impresa. In ogni sede lavorano in media 40 addetti, prevalentemente con contratti di consulenza o collaborazione. Una sede su quattro tra quelle che offrono corsi cambia da un anno all'altro e oltre la metà dei 900 enti che sovrintendono alla loro attività sono attivi da più di dieci anni. Il 34% e' costituito da enti di formazione, il 15% da associazioni o cooperative no profit, il 14% da regioni, province e comuni e il 7% da associazioni di imprese. I corsi sono sempre più integrati con il mondo della scuola (il 38% delle sedi ha avviato rapporti) e le Province sono sempre più spesso gli interlocutori sul territorio. "Con la legge Biagi e la riforma Moratti si tenta per la prima volta di costruire una filiera della formazione professionale basata sul raccordo tra mondo del lavoro e formazione, realizzando uno degli obiettivi del Patto per l'Italia", ha commentato il sottosegretario al Welfare, Pasquale Viespoli, intervenendo al convegno dell'Isfol. "Il nuovo volto del sistema formativo italiano - ha continuato - e' orami delineato e il processo troverà maggiore chiarezza con i decreti attuativi che daranno nuova identità ad apprendistato, contratti di formazione lavoro e tirocini". L'esigenza di completare il quadro di riferimento e' stata sottolineata anche dal direttore generale dell'Isfol, Antonio Francioni: "Molto e' stato fatto in Italia negli ultimi anni - ha detto - sul piano della qualità dell'offerta di formazione professionale. Siamo tuttavia ancora in una fase di transizione perché resta da definire il quadro politico di riferimento della riforma Moratti. Attraverso l'integrazione tra l'offerta formativa attuale e quella futura si costruiranno anche standard di qualità più moderni, in linea con quelli europei".

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