UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO VIII - NUMERO 5 luglio 2003

FORMAZIONE 2: Ricerca e formazione nella bilateralità

Con il convegno del 25 giugno scorso, accolto in una cornice storica della bilateralità qual è quella del CNEL, si è chiuso il "Progetto di ricerca nazionale sulle professionalità delle imprese del settore trasporti, loro infrastrutture, e servizi collegati: fabbisogni di nuove competenze professionali e di nuove risposte formative. (Legge 236/93 art. 9 comma 1)", tassello per la costruzione progressiva di quel sistema a rete di analisi dei fabbisogni professionali , che si inserisce tra gli obiettivi di governo del mercato del lavoro.
In vista dell'operatività dei Fondi interprofessionali per la formazione continua che, attraverso Piani Formativi settoriali, aziendali e territoriali, dovrebbero garantire obiettivi di sviluppo ed occupabilità, CHIRONE 2000, nella sua qualità di organizzazione bilaterale, ha pensato a questa indagine sui fabbisogni professionali quale contributo allo sviluppo della formazione continua nella sua accezione di nodo centrale delle politiche attive del lavoro.
Hanno partecipato al dibattito con qualificati contributi, esponenti del mondo istituzionale -Antonio Francioni - DG ISFOL; aziendale rappresentativo del settore - Raffaele Morese - Presidente Trambus; Nicola Schiavone - Direttore centrale risorse umane, ALITALIA; e delle parti sociali - Roberto Pettenello - CGIL; Lamberto Santini - UIL; Giuseppe Occidente - Consigliere CONFETRA di FOR.TE; Alessandro Vecchietti - Responsabile legislazione di impresa CONFCOMMERCIO.

In quest'ottica, CHIRONE 2000 ha presentato le linee guida metodologiche di analisi dei fabbisogni, mettendo in evidenza l'importanza della sistematicità di queste indagini come fatto propedeutico alla progettazione di piani formativi di ampio respiro. Linee guida, confermate dalle considerazioni che il mondo aziendale settoriale e le parti sociali hanno voluto rendere in occasione del Convegno.
Obiettivo centrato è stato quello di dare alcune risposte a diverse istanze:
- al committente, Ministero del lavoro e delle politiche sociali che promuove politiche attive finalizzate all'occupabilità dei lavoratori, con l'obiettivo di raggiungere il tasso medio auspicato del 70 % di occupazione
- all'ISFOL, che per quanto attiene alla supervisione metodologica, si occupa della realizzazione di un sistema nazionale di osservazione sulle professionalità ed il loro divenire, con specifica attenzione alla rilevazione dei fabbisogni formativi conseguenti alla richiesta delle nuove competenze di base, tecnico professionali e trasversali;
- agli operatori della negoziazione collettiva confrontati a tutti i livelli - da quello aziendale e di categoria, fino al livello interconfederale - con la necessità di concertare la formazione continua, rendendola funzionale alle nuove realtà aziendali e di settore nonchè alle problematiche di occupabilità dei lavoratori, con l'obiettivo di promuovere e valorizzare le "best practice"
- Alle aziende ed ai lavoratori, che affrontano, ciascuno secondo il proprio ruolo, i nuovi assetti connotati dalla competitività e la liberalizzazione dei mercati, misurandosi anche con i nuovi saperi indotti dall'evoluzione delle tecnologie e dei processi organizzativi e con l'esigenza di sistemi di competency based approach che possano promuovere la valorizzazione del lavoro.

L'esperienza della Legge 236/93 per la parte relativa alla formazione continua, e la sentita esigenza di far partecipare attivamente tutte le imprese, sia piccole e medie che grandi, alla promozione di "buone pratiche", suggerisce come è stato sostenuto in particolare da Raffaele Morese e da Roberto Pettenello il perseguimento di rigorose procedure di valutazione nonché di logiche di investimento reale dei fondi per l'occupabilità dei lavoratori che superino modelli gestionali fondati su "partite di giro".
Ne consegue che tutto questo non potrà prescindere da un approccio sistematico ed integrato all'analisi dei fabbisogni professionali e formativi.
Laura Coltrinari

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