UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO VIII - NUMERO 5 luglio 2003

Gestire il contratto

Con la sottoscrizione definitiva delle ipotesi di accordo siglate il 7 maggio con Federmeccanica e Assistal e il 29 maggio con l'Unionmeccanica Confapi si è chiusa l'impegnativa fase dell'illustrazione dei contenuti dell'accordo e della consultazione degli iscritti e di tutti i lavoratori.
In data 8 luglio inoltre Uilm e Fim hanno sottoscritto l'ultimo dei contratti delle imprese industriali metalmeccaniche ancora non rinnovato: quello delle cooperative. Si tratta di un contratto che interessa poco più di 10 mila tra soci e dipendenti e circa 330 imprese, ma è pur sempre un contratto nazionale che tutela dei lavoratori e perciò stesso importante. Il contratto cooperativo presenta parecchie similitudini con quanto sottoscritto con Federmeccanica e Unionmeccanica, ma in questa sede mi pare importante segnalare che sono previste due sole tranches: a luglio 2003 per 45 euro medi e per i restanti 45 euro medi a maggio 2004. Inoltre é previsto l'utilizzo delle 150 ore per il conseguimento del diploma di scuola superiore e un impegno a verificare periodicamente in azienda l'esistenza delle condizioni per la conferma dei lavoratori con contratti di lavoro atipici.
Si apre quindi la fase della cosiddetta gestione del contratto. Vediamo schematicamente di che si tratterà.
Già con la lettera inviata il 26 giugno a firma dei Segretari generali della Fim e della Uilm, nel comunicare la sottoscrizione definitiva delle ipotesi di accordo, veniva sottolineata nuovamente una questione che sta molto a cuore alla Uilm e che non ha trovato soluzione nel negoziato: l'esigenza di una maggiore diffusione della contrattazione di secondo livello.
Nella stessa lettera, sulla base delle sollecitazioni che ci sono giunte dalle strutture territoriali e dalle Rsu, abbiamo anche contestato la pratica attuata da una parte minoritaria ma significativa delle imprese che "assorbono" i superminimi individuali con gli aumenti contrattuali. Aldilà del carattere antisindacale di questa pratica: con la firma dell'accordo il sindacato non porta nessun risultato ma si spostano dei quattrini da una voce all'altra della bustapaga, ci risulta che ci sono aziende che stanno operando assorbimenti anche laddove i superminimi non siano stati esplicitamente definiti come "assorbibili" all'atto della concessione. Ciò, oltre che sul piano sindacale, ci sembra censurabile anche su quello giuridico.
Tra le "cose da fare" c'è la "stesura" completa del testo contrattuale e vi sono le questioni che, trattate nel negoziato, dovranno trovare una soluzione in specifici incontri o gruppi di lavoro.
In primo luogo, la riforma dell'inquadramento. L'ampio periodo che abbiamo previsto potrebbe farci considerare questo tema non urgente. E' vero proprio il contrario: noi abbiamo convinto le controparti che è necessario rifare il sistema di inquadramento, dovremo essere noi sollecitare, a "fare l'andatura" e non possiamo dare la sensazione che, raggiunto l'accordo, il tema non ci interessa più.
C'è poi il tema dell'orario, o meglio il tema della verifica dei contenuti del decreto legislativo 66/2003 in relazione alla normativa contrattuale. Si tratta di un tema assai delicato, se non altro per l'aspro confronto sindacale, conclusosi però con l'accoglimento di gran parte delle richieste sindacali, che ha accompagnato l'elaborazione del decreto. Il confronto che svolgeremo con le controparti - a mio avviso - non comporterà impatti di una qualche rilevanza sul sistema degli orari vigente e si limiterà a un lavoro essenzialmente tecnico di coordinamento tra una norma di derivazione europea e il testo del contratto così come si è "sedimentato" negli anni.
Un po' più complessa mi sembra invece la questione delle norme sui "lavori atipici", intendendo per questi sia le norme attualmente vigenti sui contratti a tempo determinato che quelle in via di definizione. Un po' più complessa perché da un lato non siamo di fronte a norme emanate in via definitiva e poi perché tra le obiezioni che la Uil e la Uilm pongono al provvedimento in discussione c'è appunto lo spazio che deve rimanere alla contrattazione.
Nonostante ciò che i professionisti della disinformazione stanno dicendo e scrivendo e ciò che diranno e scriveranno nei prossimi mesi, la Uilm sa che si tratta di temi delicati, con impatto diretto sulla vita dei lavoratori e per questo la Uilm si dedicherà con attenzione e impegno in questi confronti. Non ha caso, in questi giorni abbiamo avviato con la riunione della Direzione nazionale una riflessione approfondita proprio su queste tematiche, discussione che si amplierà nei prossimi mesi a tutti i livelli dell'Organizzazione.
Vi sono poi una serie di altri argomenti che, nel solco dell'accordo di rinnovo, dovranno essere sviluppati:
1. il progetto dell'Ente bilaterale di cui vanno precisare natura giuridica, missioni e risorse;
2. la necessità di far funzionare sempre meglio le Commissioni territoriali per dimostrare che c'è sempre più bisogno di progettare e realizzare iniziative su temi quali quelli della formazione, della sicurezza e delle pari opportunità e quindi cominciare a praticare la bilateralità ancor prima di quando verrà formalizzata negli Enti a livello territoriale;
3. la discussione sui comparti, per comprendere come tenere insieme le grandi differenze presenti nel vasto mondo "Metalmeccanico", differenze che interessano imprese e lavoratori;
4. gli approfondimenti su temi che oggi appaiono distanti ma che presto potrebbero rivelare la loro importanza, per esempio il telelavoro o l'assistenza sanitaria complementare all'irrinunciabile servizio sanitario nazionale.
Vi sono infine alcune cose che abbiamo già fatto o che concluderemo già nei prossimi giorni: la sottoscrizione avvenuta in data 20 giugno dell'accordo su Co.Met.A. con la firma di tutte le Parti istitutive e quella prevista per il 17 luglio sull'accordo per la regolamentazione del diritto di sciopero in quelle imprese metalmeccaniche e (prevalentemente) dell'installazione di impianti che operano nei servizi pubblici essenziali.
Si tratta com'è evidente di un ampio "carico di lavoro" che dovrà impegnare tutta la Uilm, ma - se è vero che è più facile scrivere una piattaforma che fare un accordo - è anche vero che c'è qualcosa ancora più difficile di fare un accordo: gestirlo ma è quello che dobbiamo fare per valorizzare il lavoro e l'impegno degli uomini e delle donne della Uilm in questa difficile e faticosa fase del sindacato.

ACCORDO UILM E FIM CON LE ASSOCIAZIONI COOPERATIVE PER IL RINNOVO DEL CCNL

La Fiom dice ancora una volta no: nei metalmeccanici della Cgil prevalgono ancora logiche politiche

E' stata firmata nella tarda serata di ieri, tra la Fim-Cisl, la Uilm-Uil e le Associazioni Cooperative, l'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale quadriennale dei circa 12.000 lavoratori metalmeccanici dipendenti dalle aziende del settore.
L'accordo prevede un aumento salariale a regime di 90 euro medi sui minimi contrattuali, distribuiti in 2 sole tranches: 45 euro il 1° luglio 2003, 45 euro il 1° Maggio 2004. A questa erogazione si aggiungono 220 euro di una tantum, di cui 115 con la retribuzione di luglio e 105 a gennaio 2004.
Per quanto riguarda i lavoratori cosiddetti atipici, oltre ai rinvii a specifici incontri, previsti per quando sarà terminato l'iter legislativo, le parti verificheranno periodicamente la possibilità di consolidamento di questi rapporti di lavoro.
Sul piano normativo, l'intesa prevede la riforma dell'inquadramento professionale dei lavoratori, con l'insediamento di un gruppo di lavoro paritetico che dovrà perfezionare il nuovo sistema di classificazione entro il mese di giugno 2006, per rendere operativo il re-inquadramento dei lavoratori entro il gennaio 2007.
Con l'accordo si è potenziato il diritto allo studio e alla formazione professionale dei lavoratori, riconoscendo anche la possibilità di utilizzo pieno delle 150 per il diploma di scuola media superiore e prevedendo, per tutti i lavoratori, la possibilità di fruire di ulteriori 8 ore di formazione nel quadriennio, in particolare sulla normativa riguardante il socio-lavoratore.
E' istituita presso l'Ente bilaterale nazionale (Coopform) una specifica sezione metalmeccanica, a supporto delle commissioni formazione nazionali e territoriali.
Vengono migliorate le normative sulla malattia e sulla banca delle ore.
E' prevista un'ora di assemblea retribuita in più, da destinare in parte alla sicurezza e in parte alla previdenza complementare.
Si sono introdotti nuovi diritti per gli immigrati, sia per lo studio della lingua italiana studio che per agevolarne il rientro periodico al paese di origine. E ancora: si ampliano le causali che danno diritto a optare per il part-time, estendendole anche ai motivi di studio; aumentano i permessi per congedi, parentali e formativi; viene implementata contrattualmente la normativa delle legge 626 su ambiente e sicurezza.
In materia di telelavoro vi è una normativa innovativa e, infine, sulla base di un testo allegato al contratto, si dà l'indicazione alle parti di aprire in azienda una discussione su un codice di condotta contro le molestie sessuali e il mobbing.
L'ipotesi di intesa, che per responsabilità della Fiom-Cgil è stata firmata con quaranta giorni di ritardo rispetto agli altri contratti e sulla quale Fim e Uilm esprimono un parere positivo, sarà sottoposta a modalità di consultazione analoghe a quelle definite da Fim e Uilm per gli accordi con la Federmeccanica e Uniomeccanica-Confapi.
Come già avvenuto agli altri tavoli per il rinnovo del contratto nazionale, l'intesa infine non è stata firmata dalla Fiom, dopo una lunga discussione interna e malgrado le positive aperture di merito delle Associazioni Cooperative.
Le tre centrali cooperative - spiega Luca Maria Colonna, segretario nazionale UILM, uno degli artefici dell'intesa - hanno cercato fino alla fine di evitare l'intesa senza la Fiom. Ma non è stato possibile. L'accordo dimostra che le richieste dei metalmeccanici della Cgil erano incompatibili con le esigenze delle imprese".
Luca M. Colonna

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