UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO VIII - NUMERO 6/7 ottobre - novembre 2003

TERRORISMO La manifestazione al Palasport di Firenze

Bondi, La Russa, Fassino e Rutelli, tutti insieme, mercoledì 19 novembre, al palasport di Firenze alla manifestazione contro il terrorismo indetta dai sindacati confederali, alla quale, secondo gli organizzatori, hanno partecipato circa 4.000 persone. Sul palco il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, ed Olga d' Antona, la vedova del giuslavorista ucciso dalle Brigate Rosse.
Nel pomeriggio dello stesso giorno si sono svolte altre due manifestazioni unitarie: ad Arezzo, con il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta e con Emanuela Petri, la vedova del poliziotto
ucciso dalle nuove Br sul treno Roma-Firenze, ed a Pisa, con il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani.Alla manifestazione di Firenze non c' erano insegne di partito: sul palco erano esposte sole le bandiere di Cgil, Cisl ed Uil, quella italiana e dell' Europa, mentre in platea c' erano solo alcune bandiere della pace. Tanti invece i gonfaloni, schierati sotto il palco, di enti locali, non soltanto della Toscana. La manifestazione e' cominciata con un minuto di silenzio per i morti di Nassirya. Quando e' arrivato il coordinatore nazionale di An, Ignazio La Russa, dal pubblico si sono uditi dei fischi ma dal palco il presidente della Camera del lavoro Alessio Gramolati ha invitato la platea ad applaudire, cosa che e' avvenuta. ''Non muri ma ponti - ha detto il sindacalista - facciamo nostro l' appello del papa''. ''Era comprensibilmente previsto che ci potessero essere i fischi - ha poi commentato La Russa - ma la vera notizia mi e' sembrata l' applauso corale''. ''Occorre proseguire tutti insieme con questo spirito unitario'' ha detto il coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi, che ha anche elogiato la presidenza per il suo intervento per La Russa e che ''ci ha fatto sentire - ha detto - tutti ospiti graditi''. ''Questi sedicenti brigatisti non escono dal nostro album di famiglia. Non fanno parte di noi,anche se per ragioni statistiche qualcuno di loro può essere iscritto
al sindacato''. Lo ha detto nell' intervento conclusivo il segretario generale della Uil Luigi Angeletti.
''Non hanno niente in comune con noi -ha proseguito il leader sindacale- con una grande forza democratica come quella rappresentata dal sindacalismo confederale. E' proprio per questo che abbiamo invitato i nostri dirigenti a vigilare per la tutela della difesa dei lavoratori. Siamo contro la violenza, siamo per la civiltà e la democrazia''. ''Compito del sindacato -ha continuato Angeletti-
e' indicare delle strade e dei percorsi ai giovani, per progettare una società aperta, libera e inclusiva. Il nostro modello di sviluppo e' basato su giustizia, coesione e benessere''. ''Questa e' la nostra risposta concreta ai folli progetti di violenza -ha proseguito il leader della Uil- forse questi terroristi
nelle loro riunioni di autocoscienza teorizzano i campi di concentramento, in linea con i regimi totalitari del passato. E' stato il movimento dei lavoratori, insieme alle forze politiche e
alla magistratura a dire no ai terroristi: non c'e posto in una società civile e democratica per chi, chiuso in qualche condominio, si erge a giudice della vita di un altro essere umano''. Il
segretario generale della Uil ha concluso dicendo che ''questa logica del terrore non può vincere, non ha mai vinto e non vincerà mai. Noi lottiamo per un ideale alto: la centralità dell'uomo, questa' e' la nostra etica''.

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