Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO VIII - NUMERO 8 dicembre 2003
Israele 2
Fine delle agitazioni dopo l'accordo tra Sindacato e Governo
Il più lungo periodo di ininterrotte agitazioni dei
dipendenti pubblici che si ricordi
nella storia di Israele, cento giorni, si è concluso il 5 di gennaio
con la firma di un accordo tra l'Histadruth, la centrale sindacale, e
il ministero del tesoro.
L'accordo spiana la strada a una profonda riforma del sistema
pensionistico e al risanamento dei maggiori fondi pensione, che erano in
grave deficit attuariale.
La riforma delle pensioni, voluta dal ministro del tesoro Binyamin
Netanyahu e contrastata dal segretario generale dell' Histadruth Amir
Peretz, porterà progressivamente a 67 anni l' età della pensione per i
maschi, invece degli attuali 65, e a 62 per le donne, invece di 60.
È previsto inoltre un aumento del 3% dei contributi, divisi in uguale
misura tra i salariati e i datori di lavoro (dal 17,5% al 20,5%).Resta
invece ancora aperta la questione della percentuale dei
fondi raccolti dagli enti pensionistici che potranno essere investiti
nel mercato dei capitali, incluso quello azionario, invece di andare a
obbligazioni dello stato a reddito garantito. Il ministero del tesoro
vuole che questa percentuale sia di almeno il 70% (attualmente il 93%
dei vecchi fondi e il 70% di quelli di più recente costituzione
investono le loro risorse in speciali obbligazioni dello stato). Per
effetto della riforma le pensioni future saranno però in almeno parte
dei casi
considerevolmente inferiori. L' Histadruth ha infatti accettato che il
calcolo delle pensioni non sia più fatto sulla base degli stipendi
percepiti dal lavoratore negli ultimi tre anni ma sulla media di quelli
ricevuti nell'arco dell' intera carriera lavorativa.
L' accordo spiana inoltre la strada a una serie di riforme volte a
snellire la pubblica amministrazione mediante un processo di fusioni di
suoi uffici, la privatizzazione di alcuni
enti e la progressiva riduzione nel numero dei dipendenti statali.
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