UNIONE ITALIANA LAVORATORI METALMECCANICI

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Periodico nazionale di informazione della Uilm
ANNO IX - n° 3  marzo 2004

Finmeccanica: accordo con Bae 

Eurosystems cambia assetto. La  trattativa fra Finmeccanica e Bae Systems per l'alleanza  nell'elettronica della difesa segna un importante passo in  avanti con la definizione di un nuovo perimetro per le attività  di comando e controllo, avionica, radar e comunicazioni (con due  joint venture di cui una a controllo italiano e due nuove  società anch'esse a controllo italiano) per un volume d'affari  globale stimato in circa 3,7 miliardi di euro    Il passo è fondamentale soprattutto in proiezione, perché  comune intento delle due holding di aerospazio e difesa è di  rafforzare nel futuro la loro cooperazione strategica,  attraverso un allargamento ad altri settori di attività, dagli  addestratori militari ai sistemi subacquei. Per raggiungere  questo obiettivo, le due aziende formeranno un comitato di  direzione strategico che avrà il compito di coordinare le  attività in tutte le aree di interesse reciproco, proprio per  identificare tutte le possibili opportunità sia nell'ambito  delle joint venture esistenti che in altri campi di attività.    Riserve sono espresse dai sindacati che leggono questo nuovo  accordo come l'acquisizione da parte britannica della sovranità  delle tecnologie più sensibili e quindi strategiche.    Con il nuovo accordo fra i vertici Finmeccanica (controllata  dal Tesoro al 32,3%) e di Bae Systems, l'alleanza Eurosystems  cambia volto rispetto alle trattative svolte dal preaccordo  siglato il 3 luglio 2003. Si passa da tre a due joint venture,  ciascuna sotto il diretto controllo operativo di una delle due  società madri. L'attuale jv paritetica Ams, nel settore dei  sistemi integrati, sarà a maggioranza Bae Systems (60%), con  capacità nei sistemi di comando, controllo, sorveglianza e  ricognizione (C4ISR) e relativi sottosistemi, Combat Management  Systems, radar terrestri e navali; l'altra jv nel settore  dell'avionica, sarà a maggioranza Finmeccanica (60%), con  capacità nei settori dei sensori, dei radar per aeroporti, dei  sistemi di missione, dell'elettro-ottica e dei sistemi per la  guerra elettronica.    Viste le rispettive dimensioni nelle attività dei sistemi di  comunicazioni militari e protette (per la quale prima era  prevista una terza jv), Finmeccanica - attraverso Marconi  Selenia Communications - rileverà le attività dei sistemi di  comunicazione di Bae Systems in Gran Bretagna e avrà quindi il  100%, per cui aumenteranno sensibilmente le capacità operative  di Marconi Selenia Communications nel Regno Unito. Finmeccanica  acquisirà anche le attività di controllo del traffico aereo in  capo ad Alenia Marconi Systems ed anche in questo settore avrà  il 100%. I due gruppi di aerospazio e difesa ritengono infatti  che questo settore potrà essere meglio e pienamente sviluppato  tramite un più stretto allineamento con le attività di cui  Finmeccanica già dispone in questo campo, come ad esempio  quelle gestite nel settore spaziale.    ''Il raggiungimento di questa tappa fondamentale è  l'ulteriore conferma dell'evoluzione delle relazioni strategiche  tra i nostri due gruppi - hanno commentato Pier Francesco  Guarguaglini e Richard Evans, rispettivamente presidenti di  Finmeccanica e Bae Systems - Grazie a EuroSystems saranno create  aziende leader a livello globale in grado di fornire al mercato  soluzioni sistemistiche e sensori avanzati. L'accordo annunciato  oggi rappresenta il passo decisivo per il completamento  dell'operazione entro la metà dell'anno''.    I due gruppi dovranno ora portare a termine le previste  attività di due diligence e predisporre la documentazione utile  per la firma dell'accordo finale. Il titolo Finmeccanica ha  chiuso oggi in Borsa a 0,612 euro, in calo del -2,703%.    Le segreterie nazionali di Fiom Cgil, Fin Cisl e Uilm, pur  ritenendo ''indispensabile la stipulazione di alleanze  strategiche nel settore della difesa'', esprimono però  ''riserve'' in particolare per quanto riguarda la jv Ams,  poiché ''l'accordo non presenta sufficienti garanzie: sia per  quanto riguarda la perdita di controllo da parte dell'Italia su  tecnologie 'sensibili' e strategiche per la difesa nazionale,  sia per il pericolo di marginalizzazione, nel tempo, del ruolo  delle realtà lavorative italiane, quindi sia sotto il profilo  tecnologico che occupazionale''.    Fim, Fiom e Uilm ritengono ''indispensabile'' l'intervento  del Governo italiano ''per ottenere, all'interno della prevista  alleanza, adeguate garanzie a difesa dei settori strategici più  rilevanti del sistema paese''.

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